Renato Guttuso, Contadini al lavoro

Prova del nove del fatto che il Paese reale è molto ma molto ma molto meglio della sua classe dirigente, il sondaggio pubblicato stamattina dal Corriere -e che, lo dico al direttore Ferruccio De Bortoli, io avrei sbattuto in prima, e non a pagina 21-: per 9 italiani su 10 arte, ambiente e agricoltura saranno il motore della nostra ripartenza, il cuore del modello italiano di sviluppo, la vera possibilità di crescere e creare occupazione.

Per più del 90 per cento degli intervistati questi settori “potrebbero rivelarsi fondamentali per la ripresa e invece sono ingiustamente trascurati“. Hanno ragione.

Questa mancanza di visione e di slancio costituisce il vero grande limite dell’esperienza Monti, troppo ripiegata sul qui e ora, su un iperrealismo finanziario senza prospettive, per salvaguardare interessi che non sono certo quelli della maggioranza dei cittadini, su un ragionierismo asfittico che non sta ci sta portando da nessuna parte.

Come diceva tanti anni fa Alexander Langer, il buon senso di un popolo vale ben più di qualunque espertocrazia: notazione perfetta per raccontare quello che capita oggi.

Sono anche commossa perché combatto per questa visione da tanto tempo, nel mio ultimo libro ne ho parlato diffusamente, e sono sicura che presto sarà il nostro mainstream.

A patto di mandare al governo una classe politica che sia non dico meglio, ma almeno all’altezza di noi cittadini, che sappia favorire processi già in atto: è questo il compito principale della politica.

Dobbiamo lottare tutt* per questo.

 

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