Avete mai provato a fare il lievito madre, o pasta madre (wild yeast)? (ottimerrimo per fare pane e pizza, il sapore è completamente diverso). Be’, provateci. Ognun* ha la sua ricetta, anche online ne trovate tante. Una volta che vi è riuscito, è una creatura vivente in eterno, basta dedicargli un minimo di attenzione e “rinfrescarlo” di tanto in tanto. Girano paste madri vecchie di un secolo, preziose come un gran vino, impastate da generazioni di donne, e ancora arzillissime!

Lo dico perché fare il lievito madre è una lezione, devi avere una grande pazienza e una grande fiducia, è come se lui lo sentisse se non ci credi abbastanza. Acqua, farina (e un po’ di miele, secondo alcune ricette9, non è che serva chissà che cosa, ma pazienza, cura e fiducia sono gli ingredienti principali, se mancano puoi darti tranquillamente per vinta.

Gli dai un’occhiata di tanto in tanto, ti pare che non succeda nulla, l’impasto resta fermo, immobile, non fa una bolla. Ma ecco che alla 47esima ora, di colpo, lo vedi montare e, appunto, lievitare, un’esplosione di vita batterica, quell’inconfondibile profumo acidulo che ricorda un po’ una birra fruttata.

Così, se la prospettiva del Porcellum bis o Ogm ti fa perdere ogni speranza, se le facce sono sempre quelle, e resistono a oltranza, e si fanno belle dei sondaggi favorevoli, se vedi che tutta la fatica che hai fatto sulle donne darà risultati scarsi o nulli, perché entreranno solo le cooptate, quelle che garantiscono di non cambiare di un millimetro le logiche, e anzi, di ubbidire al padre -o al fidanzato, o all’amante, comunque al capobastone- e anzi di essere superzelanti nel rispetto delle sue regole, e allora che ci restino gli uomini; se di rinnovamento non ne vogliono nemmeno sentire parlare, tanto che perfino Sergio Romano, che proprio un rivoluzionario non è, nel suo editoriale di oggi sul Corriere incoraggia i partiti a intraprendere azioni più decise, altrimenti c’è il rischio che gli outsider, gli innovatori certi -nel bene o nel male: leggi Grillo, e anche Renzi, che riempie lo spazio di un grillismo moderato– facciano l’en plein; se insomma il massimo in cui ti pare di poter sperare, mentre ti dissangui dal benzinaio, in posta o al supermercato, sia un timidissimo gattopardismo, be’, pensa alla 47esima ora della pasta madre, a quegli ultimi giorni prima delle urne, alla vitalità politica che potrebbe manifestarsi in un’esplosione “buona” come quella del lievito, al nuovo che potrebbe venire da dove meno te l’aspetti, all’improvviso, verde e lucente.

E ci pensino anche quelli che a questo possibile nuovo guardano con terrore.

 

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