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terra

economics, lavoro Agosto 4, 2012

Dare la terra ai giovani

I greci sono un po’ viziati, come noi.

Su 5 mila persone che hanno risposto a un annuncio rivolto ai disoccupati per la raccolta di pesche nelle regioni di Imathia e di Pella, solo 19 erano greci. Gli altri tutti albanesi. Eppure l’agricoltura è l’unico settore in ripresa. Tra il 2008 e il 2010 ha creato 32 mila nuovi posti di lavoro. Ma si resiste all’idea di tornare alla terra. Anche la Grecia, come noi, ha conservato il suo robusto “scheletro contadino” (Giuseppe De Rita). Ma scommettere sulla terra e sentirsi pre-moderni è tutt’uno.

In Toscana il 40 per cento degli agricoltori è ultrasessantenne. Il PIL dell’agroalimentare è di 3 miliardi di euro, con una posizione forte di vini ed oli sui mercati stranieri. Ma questa ricchezza rischia di andare perduta perché i giovani non ne vogliono sapereEnrico Rossi, governatore della Toscana, ha pensato  di avviare una campagna di rivalutazione della figura dell’agricoltore partendo dalle scuole.

Ma qualche segnale in controtendenza si comincia a intravedere. Gruppi di giovani greci hanno messo in piedi comuni agricole e hanno occupato terre incolte, dando un forte segnale simbolico. In un recente discorso ai giovani italiani, Vandana Shiva ha indicato la strada: “Non abbiamo molto altro da darvi: abbiamo perso la capacità di darvi lavoro, sicurezza sociale e garantirvi un decente tenore di vita. Ma la terra ha ancora questa capacità, noi consegniamo le terre pubbliche agli agricoltori del futuro: provvedete a voi stessi. Mettere la terra nelle mani delle generazioni future è il primo passo, e se non lo faranno, seguendo la strada giusta, invito i giovani a occupare la terra così come stanno occupando le piazze”.

Il Decreto Cresci Italia prevede la vendita di terre pubbliche, le associazioni degli agricoltori chiedono canoni agevolati per i giovani.

Pensiamoci tutti.

economics, esperienze, lavoro, Politica, TEMPI MODERNI Dicembre 8, 2011

Ma voi ci credete?

Do un’occhiata alle ultime, Bce, tassi di sconto, le borse giù, lo spread su. Ci capisco poco o niente. Mi pare di non poterci fare niente. Vedo che andò in pensione sui 67 anni e rotti, ho fatto il pieno stamattina, sono austera e pronta a pagare di tasca mia gli spaventosi guai combinati da altri. Ma sono scettica sul fatto che servirà.

Servirà a che cosa, poi? Nella migliore delle ipotesi, mi pare, a portare il livello di m…a nel nostro paese in media con il resto d’Europa. E poi? Quando saremo felici di galleggiare a livello della Francia, in modo da poter sprofondare tutti insieme appassionatamente? Chi ci muoverà guerra -perché è una guerra-, poi: gli Stati Uniti? La Cina, con il suo abbondante cash? Vorrei essere turca, paria dell’euro, fuori dal turbine.

Che cosa ci sarà, poi? Come vivremo? Che cosa diventeranno le nostre vite? E il lavoro? E i consumi? E le case? Come diavolo andrà a finire questa storia? Qualcosa dovrà morire, questo è certo.

L’unica cosa che vorrei fare è comprare un pezzetto di terra, umida e fertile, spendere quei pochi soldi lì, in quella terra che al momento vale poco o niente. Metterci uno sgabello in mezzo, e stare lì a rimirarmela. Perché la terra è vera, la senti sotto i piedi. Ci pianti un seme, e quello cresce.

Io vedo terra, vedo tecnologie pulite, vedo energia alternativa, cose che durano, realissime. Il nostro “scheletro contadino”, il glocal della rete, la comunità che prende il posto della società. Io vedo questo.

Ma chi sta decidendo per noi, chi sta decidendo per tutti, chi cerca solo di far sopravvivere quello che è destinato a morire, di fare crescere quello che non crescerà più, che cosa vede?

Qual è la visione?

AMARE GLI ALTRI, Donne e Uomini Marzo 5, 2010

GUERRILLA GARDENING!

  • guerrilla-gardening
  • In occasione dell’8 marzo, ActionAid strapperà al cemento di Milano un piccolo fazzoletto di terra. In Piazzale Türr, zona Sempione, a partire dalle ore 21.00, si farà fiorire un’aiuola lasciata incolta piantando un ulivo, erbe aromatiche e primule che verranno poi curati dalle mamme e dai bambini delle scuole vicine. Slogan: “Contro la fame, più terra alle donne”.

Nel mondo una persona su sette soffre la fame e più del 60 per cento delle persone affamate sono donne e bambine. Un paradosso, visto che sono le donne a produrre tra il 60 per cento e l’80 per cento del cibo nel Paesi in via di sviluppo. Ma alle donne non viene garantito l’accesso alla terra. In molti Paesi, infatti, le legislazioni impediscono alle donne di possedere e ereditare la terra e ciò aumenta la loro vulnerabilità alla povertà e le discrimina ulteriormente. Salvaguardare la sicurezza alimentare per le donne e sostenere lo sviluppo delle loro capacità nel settore agricolo è una condizione imprescindibile per il raggiungimento del primo Obiettivo del Millennio, che intende dimezzare la percentuale di coloro che soffrono la fame nel mondo entro il 2015.
Questa è la prima di una serie di azioni che ActionAid porterà avanti. Sconfiggere la fame è possibile dando una mano alle donne.

E voi che programmi avete per l’8 marzo? Qualcosa di gustoso da segnalare? Occhio al caro-mimosa. Troppo freddo, quest’anno.

mimosa

Archivio Luglio 15, 2008

LA TERRA PIATTA

Mi scrive Marcos: “Buone e cattive notizie; penso a come il racconto della nostra esistenza non esca granchè azzeccato dai giornali e dalla letteratura e neanche dalle riprese televisive; è come quando s’immaginava la terra piatta… Vale la pena di raccontare il presente?”.

E’ bella questa cosa della terra piatta. La domanda che mi faccio è: dove è nascosto il racconto vero della nostra vita? O pensate che sia possibile per un essere umano, creatura simbolica, vivere senza raccontare e raccontare senza vivere?

Ho pensato anche che quando questo blog sarà un vero ricchissimo blog -anche con le figure- mi piacerebbe una rubrica “preghiere esaudite” (è Truman Capote, se non ricordo male) o qualcosa del genere, in cui si racconta della possibile bellezza della vita.