Noto questo: che nei blog e nei dibattiti in generale, spesso le persone sprecano un sacco di tempo, di spazio e di energie per dire che non sono d’accordo. Tizio che non è d’accordo con Caio, il quale non era d’accordo con Sempronio, in una catena infinita di disaccordi.

Credo che sarebbe più proficuo occupare lo spazio -meno spazio possibile- e investire le proprie energie in modo pro-positivo. Dire semplicemente la propria sulla questione che si sta discutendo, aggiungendo argomenti, e non cercando di distruggere quelli degli altri. O semplicemente provare a raccontare qualcosa di interessante che è capitato, meglio se bello e luminoso.

Per esempio ieri sera, nel piccolo borgo ligure dove mi trovo, ho assistito a una commovente rappresentazione di “Antigone”. Gli attori non erano professionisti -tranne un paio, forse-, la tecnica non era perfetta, la dizione neppure, e di tanto in tanto un gatto si faceva una passeggiata sul palcoscenico. Ma tutti, pubblico e attori, erano talmente dispiaciuti per la sorte che ingiustamente toccava a quella povera ragazza, e indignati per la ferocia di Creonte, e commossi per la disperazione di Emone -un ragazzone in gonnella, con un forte accento ligure-, che Antigone era lì con noi, il suo spirito era vivo, la rappresentazione un’esperienza davvero catartica. Le prime rappresentazioni del testo di Sofocle non dovevano essere molto diverse.

E poi voglio offrirvi, stamattina, una pensiero di Etty Hillesum, su cui meditare:

“Quanto faccio è hineinhorchen (prestare ascolto: mi sembra che questa parola sia intraducibile). Presto ascolto a me stessa, agli altri, al mondo. Ascolto molto intensamente, con tutto il mio essere, e tento di immaginare il significato delle cose. Sono sempre molto tesa e molto attenta, cerco qualcosa, ma non so che cosa”.

Buona giornata a tutti.

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