Domattina, alle 10, in streaming, l’incontro tra Pierluigi Bersani esploratore e il M5Stelle. Comunque una bella cosa. Può essere che -dico: può essere, non che certamente è- tolta la diretta, ci siano luoghi in cui vengono dette le cose che devono essere dette, al riparo da orecchie indiscrete. Ma assistere in tempo reale ai colloqui per un governo tra le due principali forze politiche del Paese è già un bel passo avanti, e io lo apprezzo molto, fatta la tara di quel poco di demagogia.
Qualcuno dice che Bersani si presenterà massimamente disponibile: non, cioè, semplicemente a chiedere “datemi la fiducia”, ma disposto a dire “diamo la fiducia insieme a un governo che metteremo in piedi insieme, indicando i punti da realizzare e anche i nomi insieme, compreso quello del premier, da scegliersi fuori dai partiti”. In sostanza: dite voi chi e che cosa volete. Un’offerta che non si può rifiutare, o che è molto molto difficile rifiutare senza mettersi nei guai. E se è vero che l’idea di un governo Pd è sostenuto dalla maggioranza degli elettori a 5 Stelle, l’idea di un governo quasi-5 stelle piacerebbe loro, a anche a molti altri, assai di più.
Insomma, io sarei fiduciosa, e quando dico fiduciosa indico il fatto che mai come ora quello che capita nelle nostre istituzioni rappresentative interferisce con i miei ritmi e con il mio umore quotidiani, entra a fare parte della mia vita, è carne delle mie ossa. Ci sentiamo tutti un po’ così, credo.
E giuro, signor Grillo: io non sono un troll, non parlo per conto di nessuno, non sono mandata a dire. Sono una=uno, tremo per i nostri ragazzi, e spero che lei mi creda.