Tema libero: analizzate e commentate questa frase di Philip Roth (da “il professore di desiderio”):
“Il singolo tedesco non è cattivo. Ma mettete tre tedeschi insieme in una stanza, e addio mondo“.
25 commenti per "TRE TEDESCHI"
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Ospite
marinaterragni
14 anni 11 mesi fa
Si tratta di Michael Onfray. Googli il suo nome e troverà tutte le notizie che le servono.
Ospite
mariacristina
14 anni 11 mesi fa
Le scrivo non per un commento …ma per avere una informazone.
Ho visto una replica di “protagoniste” in cui avevate come ospite uno scrittore,filosofo francese.(Vissuto in un orfanotrofio e testimone di atti di pedofilia) lei chiedo nome e libro presentato in quella puntata.Grazie
Ospite
wilhelm
14 anni 11 mesi fa
In un momento in cui è facile sentire dire -e anche dire- che i rumeni sono tutti stupratori, gli albanesi tutti ladri, i cinesi tutti luridi e imbroglioni, i francesi tutti supponenti, gli italiani tutti corrotti e corruttori -e i tedeschi tutti violenti e prevaricatori- una frase del genere può fornire un ottimo spunto di riflessione. Wilhelm: perché no?
Se lei, Marina, avesse scritto così io non avrei inserito il mio commento.
Ospite
marinaterragni
14 anni 11 mesi fa
Flavio, non può non conoscere Philip Roth. Vada subito in libreria e faccia la scorta, a cominciare dall’ultimo, Indignation. E poi l’Animale morente, Pastorale Americana, Patrimonio, eccetera.
Ospite
Lorenzo
14 anni 11 mesi fa
Diciamo più – semplicisticamente – che non si dovrebbe mai generalizzare.
Durante la guerra casa nostra fu requisita dai tedeschi per adibirne una parte ad ufficio .
Nei ricordi di famiglia, erano persone tutt’altro che cattive. Quando potevano, davano il loro carbone e un ufficiale faceva vigilare i suoi subalterni perchè i bimbi stessero a debita distanza dal pericolo del fiume vicino…
Con questo vorrei dire che le persone sono le stesse indipendentemente dal popolo d’appartenenza e non sempre il popolo fa le persone secondo uno standard comune…
Ospite
gabritremila
14 anni 11 mesi fa
Sempre genaralizzando, i tedeschi sono ROMANTICI, insenso letterario e filosofico. Comunque ora la Germania non presenta questi problemi ; mi pare una democrazia ben collaudata e un fedele alleato dell’Europa. Del resto anche se avesse un profilo lombrosiano, non potremmo farci niente.
Ospite
giuseppe
14 anni 11 mesi fa
Gabritremila, sinceramente dubito che si possa fare positivismo con l’imprevedibilità e la libertà della storia che mi sembra appartenere a tutt’altro dominio. Non sono lombrosiano. Anche perchè così non ci spiegheremmo molte cose o tutte. Ad es. come un popolo che tra sette e ottocento ha fatto un secondo Rinascimento dando alla civiltà nomi come Goethe, Bach, Mozart, Beethoven, Kant, Hegel, tutti degni di Michelangelo e soci, circa un secolo dopo abbia potuto fare anche lo sterminio più vasto che la storia sinora conosca e con ragionieristica programmazione di elenchi meticolosi. Un’astrazione “metafisica” e diabolica. Ora, vorrei sapere, da chi… Leggi tutto »
Ospite
Flavio
14 anni 11 mesi fa
Semplicistico affermare che il “branco” da sempre ha creato danni e la storia ci riporta episodi di rare nefandezze compiute da chi si sente forte solo con qualcuno al fianco che sostenga la comune tesi…ci si creda o meno poco importa. Mi disturba un po’ il fatto che si additino i “tedeschi” nel caso specifico; popolo da rispettare comunque la si voglia pensare. La stima viene conoscendo a fondo e proprio in tali frangenti scopri differenze positive che tu italiano non puoi avere ma non perchè inferiore, solo perchè nato e cresciuto in un paese con un clima differente, governanti… Leggi tutto »
Ospite
marinaterragni
14 anni 11 mesi fa
Aggiungo questo: in un momento in cui è facile sentire dire -e anche dire- che i rumeni sono tutti stupratori, gli albanesi tutti ladri, i cinesi tutti luridi e imbroglioni, i francesi tutti supponenti, gli italiani tutti corrotti e corruttori -e i tedeschi tutti violenti e prevaricatori- una frase del genere può fornire un ottimo spunto di riflessione. D’autore. Ribadisco, Wilhelm: perché no?
Ospite
marinaterragni
14 anni 11 mesi fa
Chi dice questa cosa nel libro di Roth è un sopravvissuto ai campi di sterminio. Sta raccontando di quando fugge di lì, e i contadini tedeschi gli danno da mangiare. E dice la frase che ho riportato. Perché ve l’ho proposta, Wilhelm? Perché mi ha colpito, ed è una cosa che ho sentito dire moltissime volte dai nostri vecchi, quindi vale la pena di discuterci sopra. Perché mi è sembrato un ottimo spunto per discutere in modo politicamente “uncorrect”, alla Roth, appunto, dell’idea che i popoli abbiano un temperamento. Ma mi dica lei, Wilhelm: perché non avrei dovuto farlo?
Ospite
wilhelm
14 anni 11 mesi fa
Gabritremila, l’avevo capito ma quello che non capivo è che senso ha proporre una discussione così, oltre al motivo che Roth l’ha messo, incidentalmente, in un libro. E’ il senso e la motivazine della signora terragni che voglio capire. Comunque ho 32 anni.
Ospite
gabritremila
14 anni 11 mesi fa
Wilhelm, Quanti anni hai? Questo discorso ” di cosa sono capaci i tedeschi”, è di qualche anno fa’, diciamo della prima generazione dopo la guerra. Ci si chiedeva come fossero arrivati a tanto; sono stati scritti tanti libri, tanto hanno discusso l’argomento. Ma il tempo è passato e la germania ha potuto dimostrare di essere una democrazia forte. L’argomento è venuto fuori perché un famoso scrittore americano ebreo, ma di origini austriache, ha scritto quella frase in un suo libro e la terragni ce l’ha proposta.
Ospite
Lorenzo
14 anni 11 mesi fa
La frase di per sè stessa sa di luogo comune ( potremmo pensare ad un constatazione peraltro logica da parte di Roth, statunitense ma d’origine ebraica: ergo, ha forse potuto meglio percepire certe …capacità teutoniche ).
La scelta della foto è singolare : tre tedeschi (comunque numericamente capaci di dire “addio mondo ” ) all’oktoberfest di fronte ad una birra ed un kalbsbratwurst avrebbero suscitato la stessa atavica paura dei tre della wermacht ?
Ospite
wilhelm
14 anni 11 mesi fa
Non ho capito questo argomento. Me lo potete spiegare?
Ospite
gabritremila
14 anni 11 mesi fa
Giuseppe, le tipizzazioni diventano scienza, se sono suffragate dai fatti. E alle spalle della Germania c’è la Prussia. Credo anch’io che i tedeschi abbiano il vizio di assicurarsi la pagnotta più grossa stringendosi a coorte; non tanto perché credano di meritarsela ( ma nelle classi alte c’è anche questo),quanto perché sono capaci di farlo, gli viene facile; a differenza di noi italiani, che la pagnotta più grossa la vogliamo tutta per noi, senza dividerla col vicino di casa, specialmente se è un terrone o un arabo o un rumeno; come dire che il razzismo degli italiani è per fastidio, quello… Leggi tutto »
Ospite
giuseppe
14 anni 11 mesi fa
Siamo alle “tipizzazioni”, ossia a quelle che, spostando un po’ il livello, propongono noi italiani sempre col mandolino e col coltello in tasca, intriganti come per certe narratrici inglesi dell’800. Se ci mettessimo a fare la conta di chi è stato “cattivo” nella storia, senza fermarci a 60-70 anni fa, ci accorgeremmo che non si salva nessuno. Ognuno ha fatto la sua parte, ma anche nel bene. Gli abissi raggiunti dal nazismo devono ammonire tutti noi, paradossalmente anche le vittime, perchè ci hanno dimostrato che,in quanto esseri umani, quelli sono i limiti (ma non c’è mai limite definito) a cui… Leggi tutto »
@frane
…non l’hanno sviluppata e non la possono sviluppare perchè si ritengono il punto più alto della cultura occidentale, da quì la loro arroganza; e la foto che ritrae i tre tedeschi vicino a colonne doriche è veramente emblematica!
Brava Marina!
Ospite
frane
14 anni 11 mesi fa
Non esistono i tedeschi. Esistono persone, nate e cresciute in un ambito culturale definito “tedesco” (storia, usi, lingua, credo, abitudini, ecc…) Nella misura in cui la PERSONA PREVALE perchè sa giudicare con una certa libertà autonoma la propria cultura pur condividendola, NON E’ PERICOLOSA. Nella misura in cui la persona subisce acriticamente la proria CULTURA PUO’ DIVENTARE PERICOLOSA. Perchè la cultura è un sistema orientato alla sopravvivenza di ogni comunità (tedesca, afgana, zulu, musulmana) ma è anche una gabbia con le sue regole (a volte cieche) che prevale sulla persona. Evidentemente Roth pensa che i tedeschi non abbiano ancora sviluppato… Leggi tutto »
Ospite
gabritremila
14 anni 11 mesi fa
La cucina della mamma di Roth era marcatamente tedesca, e, pur essendo americano, se il cibo ti fa ciò che sei, è rimasto un tedesco…..
Lui se ne deve intendere di tedeschi visto che Roth (cioè rosso in antico tedesco) è un cognome germanico, confermato dal fatto che la sua famiglia era di origine austro-ungarica. Mi sembra una di quelle dichiarazioni – assolutamente ipocrite, visto il peso dell’intellettuale in questione – per prendere le distanze da una parte importante della propria cultura, che è sicuramente americana, è pure ebraica, ma è anche molto germanica e , come ha dimostrato Mosse in “La nazionalizzazione delle masse”, i popoli germanici non sono diventati pericolosi nei 13 anni del Terzo Reich, ma lo erano culturalmente da secoli. Però,… Leggi tutto »
Ospite
gabritremila
14 anni 11 mesi fa
Il lmento di Portnoy è entrato nel lessico familiare “…e così si capisce cosa ti interessa davvero…”.
Ospite
gabritremila
14 anni 11 mesi fa
W. Reich, austriaco, scrisse nel 1933 ” Psicologia di massa del fascismo”; guardate la data e la nazionalità per carire a chi si riferisse. Certo dei popoli interi hanno latente la vocazione di intrupparsi stretti, scegliersi un capo che strilli molto e procedere ad una avventura che, dopo aver seminato mille sciagure, lt porti ad una grande sconfitta. E’ sempre difficile dire perché questo succeda, ma storicamente risulta che la miccia per i tedeschi fu l’umiliazione del trattato di pace della 1° guerra mondiale, le follie della repubblica di Weimar e lo spirito di ravanche; d’altra parte il nazional-socialismo prometteva… Leggi tutto »
Ospite
fulvio astori
14 anni 11 mesi fa
Amo Roth ma, in questo caso, letta così, asetticamente, fuori dal contesto, mi sembra abbia scritto una cazzata.
Però, siccome penso che ognuno di noi possa pensare cazzate ma, ripensandoci, non scriverle, mi piacerebbe leggere il libro e capirci di più.
O chiederlo a Roth .
O, meglio ancora, Marina, siccome suo marito ritiene che Roth sia, se non il più grande, uno dei più grandi scrittori viventi (e io sono completamente d’accordo), farglielo chiedere o farcelo spiegare da lui.
Ospite
Alessandro
14 anni 11 mesi fa
E 3000 anni fa i cattivi erano gli egiziani. 2000 anni fa probabilmente molte popolazioni consideravano cattivi i romani. E così via. Insomma, credo che il “virus della cattiveria” abbia colpito diverse popolazioni del mondo, in diverse epoche.
Ospite
don Federico
14 anni 11 mesi fa
E’ una questione che mi pongo ogni tanto. E’ possibile che ci sia una o più categorie “cattive” di persone?
A me sembra – per varie ragioni – un’assurdità. E però sembra si vada sempre di più diffondendo una convinzione diversa. Perchè? Una volta c’erano i tedeschi. L’altro ieri gli albanesi. Oggi i romeni. Domani? Perchè?
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