Parlando di pensioni, il premier Matteo Renzie ha sostenuto che

«se una donna a 61, 62 o 63 anni vuole andare in pensione due o tre anni prima, rinunciando a 20-30-40 euro, per godersi il nipote anziché dover pagare 600 euro la baby sitter, bisognerà trovare le modalità per cui, sempre con attenzione ai denari, si possa permettere a questa nonna di andarsi a godere il nipotino».

Avrebbe anche parlato delle fidanzate che possono essere portate a cena fuori perché il fidanzato ha 80 euro in più in busta paga.

Un meraviglioso mondo strapaesano e Happy Days, in cui le sessantenni sono nonne di default (avvisare il premier che non lo sono poi tanto, in questo Paese si fanno pochissimi figli e nipoti perché non c’è abbastanza lavoro per le figlie delle nonne e i servizi scarseggiano -dirgli anche questo- e infatti come lui ben sa si devono “pagare 600 euro per la baby sitter”) e il massimo godimento loro consentito è spingere il passeggino.

Dirgli che nonne o non nonne, le sessantenni che girano oggi oltre che sferruzzando calze e confezionando bambole di pezza (pigotte), godono in parecchi altri modi: trascurando i sollazzi intimi, le vecchiette viaggiano, si informano, sono quelle che leggono di più e che affollano maggiormente i teatri e le mostre, fanno politica, fanno impresa, aspirano non solo a rigovernare ma anche a governare, quando lasciano il lavoro spesso se ne inventano un altro, e magari sono perfino breadwinner. Non è affatto detto che intendano continuare a sostituirsi ai servizi che andrebbero erogati dagli enti pubblici, inchiodate fino al decesso al ruolo di welfare vivente. 

Avvisarlo anche del fatto che oggi le fidanzate sono talmente scostumate da aspirare a pagarsi la pizza in proprio, e magari non solo quella, guadagnandosi la vita da sole: anche perché in genere sono più brave dei fidanzati, studiano di più, si laureano meglio, insomma se lo meriterebbero, al netto dei corsi di economia domestica e punto croce.

Un sorprendente immaginario anni Cinquanta con gonna a palloncino -consolatorio per il premier, agghiacciante per noi- che spiega in modo lampante i molti ritardi sul fronte delle politiche a favore delle donne (occupazione, smart work, servizi, diritti) e una certa resistenza a comprendere che il Paese non va avanti se le donne restano indietro a fare torte di mele e cotonarsi i capelli prima di cena.

Decisamente da rottamare.

Con una visione del genere, molto più vecchietta delle sessantenni, non andiamo da nessuna parte.

p.s: nel mio caso, al nipotino ci ha pensato il nonno.

 

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