Qualche svagato pensiero del week end sul prossimo sindaco di Milano.

L’idea del ticket Sala-Majorino per il centro sinistra -una specie di chimera paralitica, il Bisindaco, la cui principale attività sarebbe litigare- dà un’idea di disperazione che non aiuta: twu is megl che uàn, dato che uàn perderebbe a sinistr, l’altr perderebbe a destr. Bisogna un po’ riabituarsi all’idea strambissima che chi vince a sinistra potrebbe perdere a destra e viceversa, anzi oggi più che mai visto la fregatura che i cittadini hanno preso dalle larghe intese. Faccio peraltro notare che la novità del 50/50 donne e uomini non può essere archiviata con tanta nonchalance, anche se sarebbe comodo.

Serve semplicemente il coraggio della propria proposta, chiara e semplice, e ne serve molto in tempi di elettorato liquido e malmostoso, che non garantisce più nulla e rende i sondaggi del tutto inaffidabili: quello che il campione ti ha risposto il lunedì potrebbe non valere più già il martedì.

Ai sondaggisti è consigliabile una riflessione, e ai candidati di andare “nudi” alla meta, con semplicità e generosità, accettando il fatto di essere lì a correre un rischio.

Quanto a Roma, al premier e ai suoi incaricati, meno si faranno vedere e meglio sarà per il centrosinistra. E per almeno due ragioni: Milano non l’ha mai capita nessuno, milanesi a parte, e mai del tutto nemmeno loro; al tradizionale orgoglio meneghino si va vieppiù assommando un compiaciuto tiro al Renzi di cui forse il Renzi stesso non ha del tutto contezza. E del resto chi sbandiera un programma e ne realizza un altro, chi accende vertiginose speranze col turbo, con tanto di fogli excel (per chi ci è cascato: tantissimi) e altrettanto vertiginosamente e col turbo le tradisce, il conto non può essere questo: vertiginoso e col turbo.

 

  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •