Gentile Segretario Maurizio Martina, insieme a molte altre esponenti del femminismo italiano, associazioni e singole, ho accolto con grande rammarico la sua decisione di indicare Sergio Lo Giudice come nuovo responsabile Diritti civili del Pd. 

Nel comunicato che abbiamo esteso, firmato congiuntamente da associazioni come

ArciLesbica Nazionale, Se Non ora Quando Libere, Senonoraquando Genova, Rete 1 Ottobre, RUA Resistenza all’Utero in Affitto, Resistenza Femminista, Salute Donna, UDI Napoli

e da molte singole esponenti del femminismo: Giovanna Camertoni, Lucia Giansiracusa, Cristina Gramolini, Sara Rinaudo (ArciLesbica) Rita Cavallari, Cristina Comencini, Licia Conte, Antonella Crescenzi, Francesca Izzo, Francesca Marinaro Donatina Persichetti, , Silvia Pizzoli, Annamaria Riviello, Cecilia Sabelli, Serena Sapegno (Snoq Libere), Roberta Trucco (Snoq Genova), Paola Tavella (Rete 1 Ottobre), Marina Terragni (RUA), Anna Maria Bardellotto, Lina Bardellotto, Cristina Bincoletto, Benedetta Carroccio, Claudia Cuzziol, Paola Fanton, Flaviana Meda, e Luisa Pellizzaro, Adelaide Pelizzon, Giulia Perazza, Francesca Vio (Snoq S. Donà), Ilaria Baldini (Resistenza Femminista) Vittoria Tola (UDI), Elvira Reale (Salute Donna), Stefania Cantatore (Udi Napoli), Pina Nuzzo, Maria Fiore (Laboratorio Donnae), Arianna Di Vitto, Valeria Damiani, Tilo Pez (RadFem Italia), Chiara Carpita, Alessandra Bocchetti e tante altre che via via si stanno aggiungendo

si ribadisce che

L’accesso alle adozioni per le coppie omosessuali e per le persone singole è la risposta progressista da dare al ministro Fontana, e non la surrogazione di maternità. Sergio Lo Giudice, invece, rappresenta un’altra versione distorta dei diritti civili ridotti a bella etichetta per pratiche neoliberali. E’ infatti favorevole all’uso del corpo delle donne nella surrogazione di maternità –a cui ha fatto personalmente ricorso due volte, ndr–  all’uso del corpo delle donne nella prostituzione ai clienti disabili, è favorevole all’uso di farmaci bloccanti della pubertà sul corpo dei minori con problemi di identità di genere, così come auspicato dall’industria farmaceutica.
L’Italia ha un disperato bisogno di un partito di sinistra che sappia porre un argine al neoliberalismo e coordinare le lotte per i diritti sociali e quelle per i diritti civili. Questa nomina affossa ogni speranza che si poteva avere nel rinnovamento del Partito Democratico”.

Sergio Lo Giudice ha confermato immediatamente le nostre preoccupazioni, esplicitando con un “mi piace” su Facebook il suo consenso alle gravissime affermazioni del blogger gay Dario Accolla, secondo il quale con la proposta di allargare l’accesso alle adozioni alle coppie omosessuali l’unico destino dei gay… è quello di prendersi figli non voluti da altri”. Quindi: figli bio, o niente.

Ho sempre pensato che tra i valori non negoziabili di una forza di sinistra vi sia quello di tenere al primo posto i diritti dei bambini, a cominciare da quelli in stato di abbandono –del resto la logica delle adozioni è questa- e non il presunto “diritto” di ricchi adulti eterosessuali e omosessuali di acquistare liberamente bambini sul biomercato, sfruttando e pregiudicando la salute di donne povere, indotte unicamente dallo stato di bisogno a vendere i propri ovociti, sottoponendosi a pratiche rischiose e invasive, o ad affittare il grembo per una gestazione.

E infatti tutta la sinistra europea, dalla Svezia a Melenchon al governo Sanchez e a Podemos, stigmatizza duramente la pratica della cosiddetta surrogazione di maternità come violenta e sfruttatoria, e la nostra Corte Costituzionale ha recentemente ribadito il divieto di Gpa –divieto che, è bene ricordarlo, vige in tutte le circa 200 nazioni del mondo tranne 18- in quanto la pratica «offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane»

Sono le destre, nel resto d’Europa, a promuovere la Gpa. Come mai questa anomalia italiana?

In base a quale illusione di modernità – o a quali erronei calcoli elettoralistici– il Pd affida il compartimento dei diritti civili a una persona che questa anomalia la rappresenta in pieno? Peraltro in sintonia con l’ufficio Nuovi diritti della Cgil, da tempo impegnato a promuovere attivamente prostituzione e Gpa, invitando i Pride a tenere alti i temi nelle proprie agende politiche.

Come mai le donne del Pd, in particolare quelle di TowandaDem, non condividono le nostre preoccupazioni riguardo a questa idea di libertà e di diritti  -l’individuo può tutto, specie se è maschio e ha soldi per pagare- ben rappresentata dalle scelte personali e politiche di Sergio Lo Giudice?

Questa scelta ha un solo merito: quella di fare definitivamente chiarezza, dopo molte ambiguità, in merito alle posizioni del Pd su questi temi. Mantendendosi purtroppo nel solco di una politica neoliberale, misogina e tristemente distopica.

Per quel poco che conta avevo sperato ben altro.

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