L’Italia sta smottando tutta insieme. E’ l’effetto congiunto del nuovo regime pluviale, e del fatto che i nodi degli interventi -o non interventi- sul territorio (in particolare l’abbandono dell’agricoltura, ovvero la fine della cura della terra) stanno arrivando al pettine simultaneamente. E’ un effetto impressionante, apocalittico, biblico. Metafora fin troppo facile di tutti gli altri smottamenti spirituali e materiali che stiamo vivendo.

Il nostro Paese è diventato la Macchina del Fango.

Il neoministro dell’Ambiente Corrado Clini dev’essere un tipo impaziente. Probabilmente si deve al fatto che è stato per decenni nel backstage, e ora ha finalmente l’occasione di dire quello che pensa. Dopo le sue esternazioni a 360 gradi appena 24 ore dopo la nomina, ora dice che per le zone a grave dissesto idrogeologico non c’è altra soluzione che “svuotarle” e trasferire altrove abitazioni e imprese. Rimedio forse anche più apocalittico del problema. Il fatto è che, tanto per dire, l’84 per cento dei comuni del messinese è a rischio, e il 100 per cento di quelli della Calabria. Su 6633 comuni italiani, fuori pericolo è solo il 18 per cento.

Mi domando -e vi domando- se la strada sia questa. Mi domando se il ministro Clini sia in possesso di questi dati.

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