Vi ho mai nascosto nulla? Vi ho detto come si vota, vi ho parlato perfino del voto disgiunto, e mica tutti l’hanno apprezzato. E ora vi dirò in tutta sincerità e a grandi linee anche come voterò il 15-16 maggio alle prossime elezioni amministrative milanesi.

Ma intanto voglio dirvi che sono veramente arrabbiata: con la doppia preferenza di genere il problema sarebbe risolto, per ogni preferenza espressa per un uomo, una obbligatoria per una donna, e viceversa. Una forzatura transitoria, per assestare un colpo alla nostra democrazia vecchia e machista. Non sarebbe il rimedio definitivo –le questioni sono molto più complesse- ma funzionerebbe: un po’ come quando si dava una botta alla vecchia tv, e quella miracolosamente si risintonizzava.

E invece, in mancanza di vere affirmative action –non basta mettere tante donne nelle liste, si tratta di eleggerle– almeno noi elettrici (e chi se no?) dovremmo preferire una candidata. Dovremmo farci attivamente carico della questione. Sono arrabbiata perché vorrei sentirmi libera di esprimere la preferenza per una donna o per un uomo, se mi andasse: e ci mancherebbe.

Fuori dai denti, io esprimerei volentieri una preferenza per Stefano Boeri, capolista del Pd (www.stefanoboeri.it/). Mi ritrovo nella sua visione, nel suo pragmatismo e nella sua generosità, che ho visto e vedo da vicino: sconfitto alle primarie, non ha mollato, come invece hanno fatto altri, e ha tenuto fede all’impegno di lavorare per il candidato sindaco eletto. E’ un professionista affermato e non ha alcun bisogno di sedere in consiglio comunale, ma ha voluto dare corso alla sua passione politica. Ha uso di mondo, come si dice, proprio in forza della sua professione. Ha relazioni internazionali. Sa muoversi bene in ambienti diversi, dal mondo delle professioni e dell’impresa a quello dei “nuovi milanesi”, e gli piace connetterli. Sa quanto conta la bellezza e qual è il suo valore politico. Spera di poter contribuire al rinnovamento del Pd, e anche a me pare una buona scommessa, non solo cittadina. Sa dialogare efficacemente con tutti quelli che vogliono il cambiamento, anche fuori dallo schieramento di centrosinistra, e dà il giusto valore all’antica tradizione riformista ambrosiana: potrà essere in prima fila e garante del dialogo necessario con tutte quelle forze, comprese quelle che per un certo periodo hanno sostenuto Letizia Moratti e Berlusconi, che si dimostreranno realmente interessate a voltare pagina in città. Nei prossimi anni ci sarà da lavorare su Expo e lui se ne è già occupato direttamente. E infine, Stefano sa ascoltare le donne, ha assunto sinceramente e attivamente la questione della democrazia dimezzata, e “autolesionisticamente” dà una mano a tutte le candidate della sua lista, anche se è molto importante che prenda molte, moltissime preferenze per dare corso ai suoi progetti (dilemma, casino, tragedia…)

Qui vi indico anche, tra le molte -e mi scusino tanto le altre, vorrei poterle aiutare tutte- tre candidate che conosco, tutte nella lista Pd: Maria Grazia Guida (http://www.comunalimilano2011.it/users/viewprofile/453/elections), ai vertici della Casa della Carità insieme a Don Virginio Colmegna, rappresentante di un cattolicesimo attivo e solidale che oggi sta lavorando in particolare sull’integrazione e sulle nuove povertà; Marilisa D’Amico (www.marilisadamico.it/) costituzionalista attenta al discorso dei diritti, con particolare riferimento ai diritti delle donne, ha lavorato tra l’altro sulla legge 40 sulla fecondazione assistita; Maria Rosaria Iardino ((http://npsitalia.net/article1192.html) impegnata nel mondo gay e nell’aiuto delle persone HIV-positive. Nei rispettivi siti web troverete informazioni dettagliate.

Ma se io fossi un’elettrice di destra –e qui ne elettori di destra abbiamo, ci mancherebbe altro-, una dei tanti che “a destra, ma un voto alla Moratti e Berlusconi neanche morti”, darei la mia preferenza a Barbara Ciabò (www.barbaraciabo.it/) pasionaria del Nuovo Polo, donna disubbidiente e già scoperchiatrice di Affittopoli (io non la voterò, ma le auguro un’ottima performance).

Tutte e quattro le potrete conoscere, insieme ad altre, la sera di giovedì 5 maggio al Cicip&Ciciap di via Gorani 9, dalle 20.30. Ci sarò anch’io, vediamoci lì (maschi non veniteci, è una serata per sole donne, il Cicip è un locale separatista).

Credo che esprimere una preferenza –una sola, purtroppo- sia un modo per dare più efficacia al proprio voto. Quindi fate bene i vostri conti, interrogate le vostre dilaniate coscienze e scrivete un nome sulla scheda.

Incrociando le dita dell’altra mano, per favore.

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