Lo pseudo-Grillo di Striscia la notizia ieri sera ha mandato affanc…o le giornaliste italiane, accusandole di ignavia e complicità nella strumentalizzazione del corpo femminile a scopo mercantile sui loro giornali. Il tutto -effetto surreale- mentre le veline, al solito (in verità un po’ più vestite del solito) sballonzolavano ai lati della scrivania. Tra le giornaliste mandate affanc…o ci sono anch’io, che a Striscia dico questo.

Hanno ragione a dire che l’uso mercificato del corpo femminile non è un’esclusiva della tv. L’ho detto e scritto anch’io. E tuttavia:

a) non avrebbero dovuto dirlo realizzando un apocrifo del docufilm Il corpo delle donne di Lorella Zanardo, usando il suo volto, i suoi testi e il suo stesso titolo- perché questo ha confuso molte e molti, e appare distruttivo nei confronti del faticoso lavoro di Lorella, riconosciuto ieri nel suo valore anche dal Presidente della Repubblica Napolitano.

b) non avrebbero dovuto negare il fatto che il fenomeno, benché non solo televisivo, è soprattutto televisivo, a cascata dalle reti Mediaset al servizio pubblico. E’ la tv la maggiore responsabile di questa porcheria. Un’altra importante differenza è questa: che la carta stampata, bene o male, è riuscita a garantire una rappresentazione un po’ più articolata e complessa del mondo femminile, mentre la tv (c’è anche un rapporto Censis a riguardo) ha sostanzialmente occultato questa complessità.

c) benché attualmente le veline appaiano un po’ più coperte del solito, e fatta assolutamente salva la libertà di queste ragazze, se la neo-parola “velinismo” ormai circola in tutto il mondo, una ragione deve pure esserci. Striscia quindi ha costituito un’avanguardia nell’esibizione del corpo femminile a scopo di audience, e questo dovrebbe essere pacificamente riconosciuto prima di parlare degli altri media.

Che poi Michelle Hunzicker, che pure ha personalmente conosciuto la brutalità maschile -è stata a lungo vittima di molestie- e presta il suo bel volto e il suo impegno alla lotta contro lo stalking, si sia prestata a questa spiacevole operazione, è la cosa che rammarica di più, e che la renderà piuttosto impopolare tra le donne, a cominciare da noi giornaliste. Quando il suo collega ci ha mandate affanc…o, lei avrebbe dovuto esprimere chiaramente il suo disappunto. Non vi è critica più efficace di quella che prende avvio da un’autocritica. E non si può accettare di fare qualunque cosa in forza di un buon cachet. Speriamo che ci pensi. E’ anche mamma di una ragazzina…

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