Solo per dire questo, amiche e amici: che questa candidatura di Lorella Zanardo in cda Rai ha catalizzato un po’ di tutto. Umori, malumori, visceralità ma anche “format” politici molto interessanti, in particolare per le donne, ha chiarito la profondità dell’enorme desiderio di partecipazione, ha delineato il profilo di un’idea diversa e più piena di cittadinanza. E tutto attorno a una posizione non così significativa: in fondo si tratta solo di un cda, attorno al quale non si è mai visto alzarsi un polverone simile.
Non c’è solo un simbolico da scrutare -quello che Lorella rappresenta in Italia e nel mondo, che il suo docu e i suoi contenuti piacciano o meno, e che la rende una candidata decisamente sui generis, e in particolare la candidata perfetta per Se Non Ora Quando (anche se la speranza è che insieme a lei entrino altre: i curricula sono tutti ottimi). Resterà, una volta chiusa la partita (è questione di ore), un calderone in cui scandagliare, perché dentro c’è un sacco di roba interessante, materiale da costruzione.
Solo un’osservazione: mentre sul corpo di Zanardo si è consumata una battaglia all’arma bianca, sugli altri curricula, in stragrande parte maschili, attenzione quasi-zero. Potrebbe essersi candidato Landru, o Jack lo Squartatore, ma non importa niente a nessuno.
Di tutto il resto parleremo dopo.
P.S. Al mio endorsement, insieme alle Blogger Unite(D), a quello di Gad Lerner, di Lidia Ravera e di molti altri, che avrete già visto, si aggunge ora quello ottimo di Annamaria Testa.
P.P.S, ancora più importante: su Repubblica di oggi è scritto che Zanardo “ha fatto arrivare il suo nome sul tavolo di tutti”. Informazione non corretta: Lorella Zanardo ha inviato il suo curriculum solo all’associazione Art. 21 e alla Commissione di vigilanza Rai. Non ha richiesto l’appoggio di partiti né di alcun altro. Ha rifiutato ogni richiesta di intervista. Il grande sostegno che sta ricevendo è spontaneo e del tutto “civico”.