(foto di Laura Albano)
Per come la conosco, so che sarebbe una specie di condanna a morte. Ma anche stamattina, così come ieri mattina -in una logica inaudita: donna sostiene donna– l’ho chiamata per pregarla di non tirarsi indietro, nel caso qualcuno glielo chiedesse, .
Lorella Zanardo nel cda Rai sarebbe una botta di vita -non per lei, lo so: per la Rai-, sarebbe la possibilità di un servizio pubblico ricondotto alla sua mission. Non c’è solo il lavoro fatto con “Il corpo delle donne” e quello per le scuole, “Nuovi occhi per la tv”. C’è anche la sua vita precedente di manager, competenza che non guasta.
Nelle scorse settimane “Articolo 21” e “Moveon” hanno chiesto ai lettori di inviare i loro suggerimenti per nomine davvero indipendenti alla Rai, e Lorella ha raccolto migliaia di preferenze, a cui aggiungo la mia. Il Pd ribadisce che, contro la logica della lottizzazione, non proporrà “suoi” nomi per il Cda. Ottimo. Ciò non toglie che il Pd potrebbe, in una logica di ascolto e di attenzione, esprimere il suo favore attivo per questa candidatura, nata davvero -come si dice, con quell’orribile espressione- dal “basso”. Meglio, dal cuore dei cittadini che si muovono.
Prego anche Se non ora quando e le associazioni femminili, compresa la Fondazione Bellisario, di muoversi in questo senso, e rapidamente: si deciderà a ore. Potrebbe essere la prova generale di un “format” che a me piace molto: tutte che ci muoviamo per sostenere una. Non come una lobby, ma come molto di più, in una logica di patto di genere.
Sarebbe un grande guadagno per tutte.
Lorella alla Rai! Condividete.
#zanardoinrai: twittate!
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e ne scrive qui anche Giovanna Cosenza
BLOGGER UNITE(D)