Mi scrive R. Rebeschini:

“Cara Marina, le confessero’ che, un po’ di tempo fa volevo scriverle, con un certo intento polemico, a proposito di infradito ed islamici, perché la cosa mi aveva un po’
infastidito ed avrei voluto farglielo presente.

Le avrei detto  che  si sarebbe certamente  dimenticata le   piccolezze di
una signora musulmana in metro’   se    si fosse dedicata alla lettura di Etty
Hillesum, che , in quel momento, riempiva le mie  ore libere.
Lo so , lo so che sarei stato insolente ma non glielo avevo scritto !

Ora vedo che lei cita la stessa Hillesum e, in verità, mi confonde un po’ le
idee, tuttavia, nel mio piccolo, ho già la soluzione che aggiusta tutto.
Di questi tempi tira una brutta aria e probabilmente, quel giorno, lei aveva
improvvidamente lasciato aperta una finestra. O sbaglio?”

Caro R., è che sono semplicemente un essere umano. Nè Gesù, nè la cara Etty, che è sovrumana, ma un essere umano.

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