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associazione maschile plurale

Donne e Uomini, esperienze, TEMPI MODERNI Marzo 20, 2013

Baci da Roma: il Papa e i nuovi desideri degli uomini

Papa Francesco è uno sbaciucchione. Abbraccia e bacia tutte e tutti, con calore latino. Linguaggio del corpo che noi italiani conosciamo e pratichiamo.

A poche ore dalla sua nomina, sulla rete abbiamo visto di tutto. Il nuovo Papa santo subito, o violentemente demonizzato. In questi tempi convulsi e rabbiosi, meglio evitare i giudizi frettolosi. Aspettiamo che dica e che faccia.

Ieri, nel corso della solenne intronizzazione al cospetto di capi di stato e massimi rappresentanti religiosi, Francesco -anzi, Francisco- ha avuto toni giovannei e solari. “Non dobbiamo avere paura della bontà, e neanche della tenerezza“. “Il vero potere è il servizio“. Bisogna “custodire la gente, aver cura di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore”. “Per favore, siate custodi della creazione, dell’altro, dell’ambiente“.

Di questa tenerezza e di questo primato della cura ha dato un immediato saggio, baciando un bambino terrorizzato e carezzando un uomo gravemente disabile, che a quel contatto ha reagito con evidente felicità.

Mi ha molto colpito l’assonanza tra le parole del Papa e quelle di alcuni uomini che ho ascoltato nel corso di un convegno nel fine settimana a Roma: “Mio fratello è figlio unico – Cosa cambia se cambiano i desideri degli uomini“, organizzato dall’associazione Maschile Plurale.

Parole come queste: “Per noi uomini c’è un guadagno di senso esistenziale, quando ci applichiamo al lavoro di cura“. “E’ trasformativo che siano gli uomini a parlare di violenza, che si mettano in gioco con i loro sentimenti“. “Non dobbiamo avere paura di usare una parola di cui ci vergognamo, che è amore” (presto un reportage completo sulla due giorni romana).

Vedo qui, e nelle parole del Papa, tracce di un nuovo modo di stare liberamente al mondo da uomini.

Donne e Uomini, Politica, questione maschile Marzo 9, 2013

I nuovi desideri degli uomini

 

Non parlo di politica, oggi. Anzi parlo di politica, nel senso in cui io la intendo.

Il prossimo we, 16 e 17 marzo, a Roma c/o SCUP, via Nola 5 (San Giovanni) l’incontro “Mio fratello è figlio unico. Cosa cambia se cambiano i desideri degli uomini”, indetto dall’associazione Maschile Plurale, aperto a donne e uomini (tutte le info qui).

Ne parlo con Stefano Ciccone, tra i fondatori dell’associazione.

“Abbiamo molto ragionato sulla violenza nelle relazioni tra uomini e donne” spiega. “L’intento è quello di proseguire nella riflessione, a partire dai nuovi desideri che si manifestano tra gli uomini, per capire se sia possibile la costruzione di una politica che sappia metterli in gioco”.

Quali sono, questi desideri?

“Noi siamo convinti che sia in corso un grande cambiamento nel modo di essere uomini, che tuttavia resta molecolare, microfisico e politicamente invisibile: mi riferisco al nuovo modo di essere padri, ai mutamenti nei rapporti con il lavoro, con la politica… Tutto questo viene rubricato come “crisi maschile“, e decodificato come “femminilizzazione”, o come “rinuncia al potere”, comunque sempre sotto il segno della sconfitta. E’ molto più difficile cogliere le potenzialità positive di questi cambiamenti”.

E quali sono?

“Stanno nel fatto di ripensare a una soggettività maschile che sfugga sia al revanchismo sia al recupero nostalgico della virilità perduta. Operazione complicata: noi non possiamo partire dal “maschio è bello”, come è stato per le donne, o dal “pride” dei movimenti LGBT…”.

Perché l’incontro è aperto anche alle donne?

“L’appuntamento di sabato e domenica è frutto di un percorso separato, di una lunga riflessione tra uomini. Oggi ci interessa farne un tema politico, aprendo all’interlocuzione con le donne”.

Violenza, autorità, risentimento, desiderio/trasformazione, linguaggio/relazione: questi i temi principali su cui si svilupperà il confronto.

Ve ne daremo conto.

Corpo-anima, Donne e Uomini, esperienze, lavoro Maggio 21, 2011

IL LAVORO CONTINUA

Lunedì si apre l’ultima settimana di campagna elettorale, e a Milano sono stati indetti due importanti appuntamenti che con la campagna non hanno a che vedere -elezioni o non elezioni, il lavoro sociale continua. Ve li segnalo entrambi:

Casa delle Donne Maltrattate e Associazione Maschile Plurale invitano all’incontro pubblico

Uomini e donne. Darsi occasioni di verità
Per un lavoro diverso sulla violenza

Milano, 23 maggio 2011
Camera del lavoro – Sala Buozzi
Corso Porta Vittoria, 43 – ore 17.00

LDurante questo appuntamento vogliamo raccontare un anno di incontri e di un nuovo intreccio di
discorso avvenuto a Milano tra donne e uomini attivi contro la violenza maschile sulle donne.
Questa esperienza è iniziata dal nostro desiderio e dalla reciproca fiducia di potere parlare e pensare
insieme, tra alcuni uomini e donne: a partire da sé e dai percorsi di accoglienza e di relazione tra
donne alla Casa delle donne maltrattate di Milano, e dal lavoro su sé stessi e sulla maschilità dell’associazione
nazionale Maschile Plurale. Ci siamo detti che già questa è una novità.
E poi abbiamo aperto il nostro tavolo ad altre donne e uomini che avessero un’attività, un ruolo nell’ambito
del contrasto alla violenza sulle donne in diversi contesti (giudici, sindacalisti, sociologi, formatori,
insegnanti…), ma che abbiamo invitato sempre per via di relazioni personali.
Così i nostri racconti ci hanno messo in gioco, ci hanno esposti gli uni alle altre, ci hanno portato a
rispecchiarci nelle diverse facce della violenza. Abbiamo imparato quanto conta la capacità di ascoltare
e integrare il punto di vista dell’altro con il proprio per comprendere la complessità, le ambivalenze e
le difficoltà delle relazioni tra uomini e donne, e per trovare un punto di partenza più saldo e consapevole
da cui cominciare a smontare il linguaggio e la logica della violenza.
Oggi sappiamo infatti che dietro la violenza sulle donne c’è anche una questione maschile e un’incapacità
di abitare e interpretare altrimenti le relazioni tra uomini e donne, negli spazi affettivi, di lavoro
e politici.
Per questo è importante che l’impegno quotidiano contro la violenza dia spazio al lavoro pubblico
di ricostruzione di una civiltà delle relazioni tra uomini e donne.
Riteniamo che esperienze di questo genere, basate sulla costruzione di un racconto corale e a più
voci, fondato sull’onestà e sull’ascolto reciproco, possano riprodursi e diffondersi, favorendo una crescita
della consapevolezza nei contesti in cui abitiamo e operiamo.
L’esito ultimo di un percorso di questo genere può essere un salto politico:
– nello svelamento delle profonde radici relazionali e culturali della violenza maschile sulle donne,
oggi occultate fino ad una sostanziale legittimazione di questa violenza;
– nel farne discorso pubblico che chieda la partecipazione di donne e uomini, in diversi contesti e in
tante città, per suscitare nuove risorse culturali, sociali, psicologiche, esistenziali di fronte alla violenza;
– nel chiedere con autorevolezza le scelte politiche conseguenti, fuori da ogni implicazione securitaria
o di tutela paternalistica delle donne come succede oggi, nel segno delle relazioni nonviolente tra i
sessi.
Marisa Guarneri, Alessio Miceli, Manuela Ulivi, Marco Deriu, Gigliola Menazzi, Mariagrazia
Gualtieri, Maurizio Giannangeli, Gabriella Ferraro Bologna, Caterina Folli, Renato Alfieri, Annamaria
Gatto, Nerina Benuzzi, Aldo Bonomi.
CASA DELLE DONNE
MALTRATTATE DI MILANO

L’altro appuntamento, un’oretta più tardi e non lontano da lì (si può cercare di partecipare a entrambi):

A MILANO

Abbiamo lanciato una scommessa:

che qui possa nascere un luogo pubblico

in cui il lavoro che cambia prende la parola.

Un’agorà del lavoro

Che cos’è l’Agorà del lavoro?

Una piazza concreta e simbolica, un luogo fertile e radicato nella città di Milano, uno stabile terreno di incontro, a cadenza mensile, dove il lavoro che cambia diventa protagonista.

Qui si intrecceranno storie e soggettività di diverse generazioni,  non per dar vita a un inutile confronto tra teorie e pratiche, ma per creare un tessuto effervescente da cui possano scaturire iniziative politiche nuove.

Non ci interessa creare un’improbabile comunità omogenea che appiattisca le differenze, bensì far nascere relazioni che diano valore alle esperienze personali e più forza per negoziare.

Vogliamo ribellarci alle iniquità e alle insensatezze di un mercato del lavoro oggi sempre più lontano dai nostri bisogni e desideri.

Agorà nasce dalla volontà di gruppi ma anche di persone singole, provenienti da background differenti, di ricomporre la frammentarietà dei movimenti e delle diverse realtà per diventare un punto di riferimento in un primo momento cittadino, in futuro nazionale, con un’imprescindibile attenzione al mondo del web.

E a tutte le possibili forme di comunicazione che possiamo inventare con il nostro potenziale creativo.

La scommessa è proprio quella di trovare nuove parole, più aderenti alla vita, e nuove risposte. L’Agorà sarà dunque un luogo dove tutte e tutti si sentiranno autorizzate/i a esprimersi e a dare il proprio contributo senza timore di critiche o censure. Se il progetto funzionerà, ognuna/o  ritornerà nei contesti in cui si trova con più idee, più voglia di esserci, più capacità di contrattare.

Le promotrici e i promotori dell’Agorà

Luisa Abbà, Donatella Barberis, Pinuccia Barbieri, Maria Benvenuti, Sergio Bologna, Maria Grazia Campari, Pat Carra, Vanna Chiarabini, Lia Cigarini, Elena Corsi, Elena Dal Pra, Andrea Fumagalli, Giovanna Galletti, Marisa Guarneri, Alberto Leiss, Sveva Magaraggia, Chiara Martucci, Sofia Masiello, Giordana Masotto, Giorgia Morera, Cristina Morini, Silvia Motta, Adriana Nannicini, Daniela Pellegrini, Giovanna Pezzuoli, Marina Piazza, Luisa Pogliana, Anna Maria Ponzellini, Nadia Riva, Anna Soru, Lorenza Zanuso, Anna Zavaritt.

Per  maggiori informazioni: clicca

http://www.libreriadelledonne.it/Stanze/Lavoro/Documenti/ImmaginaMilanoSINGOLE.pdf

e painuz@tin.it

Disgraziatamente per me, io non potrò partecipare a nessuno dei due.

Andate e raccontateci!