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antonino di pietro

Corpo-anima, esperienze, salute Febbraio 28, 2012

Botulino: non cascateci!

Libertà di una donna è anche quella festosa raggiera ai lati degli occhi sorridenti di Meryl Streep (“…Oh my God!”) premiata come migliore attrice alla notte degli Oscar. Una splendida sessantenne che non ha rinunciato all’espressività del suo viso, parte fondamentale del suo talento d’attrice, tenendosi alla larga dall’orribile botulino.

“Botulin-free” –ci cascano ancora in troppe, alimentando un business di fantastiliardi e rischiando la salute: il botulino è una tossina potentissima- è la bellezza femminile autentica, fatta di luce, di armonia e delle giuste cure.

Antonino Di Pietro, dermatologo e fondatore di Isplad, società internazionale di Dermatologia Plastico-estetica e Oncologica, conduce da anni la sua battaglia fin troppo solitaria per la bellezza e contro quel veleno.

E ha scritto un libro “Botulin Free” (Sperling & Kupfer) -proventi interamente devoluti alla ricerca- in cui spiega i rischi connessi all’uso della tossina, raccontando alcuni casi che dovrebbero farvi passare definitivamente la voglia di provarci, per intraprendere altre strade, più sicure e più efficaci.

Lo presenta domani sera, 29 febbraio, a Milano, Palazzo Visconti, via Cino del Duca 8, ore 18, con l’aiuto di Daria Bignardi, Victoria Cabello e Isabella Ferrari.

E vi aspetta tutte.

Corpo-anima, economics Maggio 14, 2010

FRONTE DEL BOTOX

mostruosità da botulino: faccia paralizzata, occhi crollati

mostruosità da botulino: faccia paralizzata, occhi crollati

La dottoressa Sharla Helton, 48 anni, americana di Oklahoma City, medicalmente non è una sprovveduta. E’ ginecologa e direttore del Lakeside Women’s Hospital, ma come tutte le –anta è indispettita per quel cipiglietto –rughe glabellari- che le stropiccia lo sguardo. Nel 2006 si fa iniettare del botox, che le distende la fronte. Ma le fa anche dell’altro. Sharla comincia a vedere male (diplopia), non riesce a respirare. Braccia, mani e piedi sono indolenziti. Fatica ad alzarsi dal letto, non cammina, si sente debole. Finisce per perdere il lavoro. In quel tempo libero non previsto si sottopone ad accertamenti che confermano i suoi sospetti: botulismo. Ma il botox non dovrebbe causare botulismo. Il foglietto illustrativo non contempla questo rischio.
Sharla contatta un legale, il texano Ray Chester, tra i massimi esperti in materia. Non è la prima volta che Chester sfida Allergan, colosso farmaceutico che produce il botox. Finora non l’ha mai spuntata, ma stavolta stravince. L’11 maggio, in meno di un mese, il processo arriva a verdetto. I giurati condannano Allergan per “negligenza”: in sostanza per non aver rivelato tutti i rischi connessi all’uso estetico del botox. E ordina un risarcimento stellare: 15 milioni di dollari. Allergan annuncia il ricorso in appello: il botox non causa botulismo, dicono i suoi portavoce, e la sentenza è “incompatibile con tutte le evidenze mediche e scientifiche sul farmaco”. Chester insiste: “Ora è chiaro: si deve andare molto cauti nell’uso del botox. Chi ha avuto problemi finalmente avrà il coraggio di parlarne”.
Grande soddisfazione per il legale, da poco sconfitto nella causa intentata da Dee Spears, madre della piccola Kristen, bimba cerebrolesa di 7 anni morta nel 2007 dopo alcune iniezioni di botox: il farmaco è in uso anche per il trattamento della spasticità. Come contromossa di fronte al dilagare delle cause, Allergan oggi chiede alla donna il risarcimento delle spese legali per 460 mila dollari.
Decisivi nella sentenza di Oklahoma City, oltre alla probità della dottoressa Helton, definita “cittadina modello, medico fantastico, super-moglie e mamma”, alcuni documenti in cui Allergan suggerisce ai medici di parlare ai pazienti del botox come di una proteina purificata: “Non dite che è un veleno”. Commenta il dermatologo milanese Antonino Di Pietro: “Da troppi anni la tossina botulinica viene propagandata come sostanza assolutamente sicura. Ma un farmaco non è mai privo di rischi. E se può essere utile per alcune patologie, non va proposto con leggerezza per l’uso estetico”.
In altri documenti prodotti dall’avvocato Chester si evidenzia che alcuni “istruttori” del botox antirughe incoraggiano a un uso “off label”: dosaggi più che doppi rispetto a quelli (20 unità) autorizzati dal Food and Drug Administration, e siti di iniezione diversi dall’unico ammesso, le rughette tra le sopracciglia. Ora il legale si sta preparando a una nuova sfida. In autunno a Santa Ana, Texas, si occuperà di Sondra Bryant, infermiera 70enne morta dopo (secondo la famiglia, a causa di) alcune iniezioni di botox come trattamento per i dolori al collo.
La sentenza di Oklahoma City segna per la prima volta un punto a favore dei detrattori del botox estetico, ibusiness globale da 1.3 miliardi di dollari. Gli studi dell’italiano Matteo Caleo, ricercatore al Cnr di Pisa, hanno dimostrato che la tossina può migrare dal punto di iniezione fino al cervello. Anche i medici estetici che ne fanno uso oggi devono ammettere questa possibilità: ma con effetti, a loro dire, che alle dosi indicate sono clinicamente irrilevanti. Per i casi clinicamente rilevanti, quindi, per tutti quelli che si sentono male dopo l’iniezioncina –disturbi della vista, problemi respiratori e muscolari, emicrania, difficoltà di deglutizione, spasmi dolorosi, ansia, astenia, ecc.- non resta che il self-help sui blog, tipo http://www.cosmeticenhancementsforum.com.
“Gli effetti collaterali dei farmaci” dice ancora Di Pietro “sono rari finché restano sommersi e non vengono quantificati seriamente”. Da tempo anche nella comunità medica italiana girano voci di casi di gravi patologie seguite a iniezioni di tossina botulinica. Ma nessuno ha voglia di parlarne. Intanto il nostro Codacons, associazione per la difesa dei consumatori, chiede accertamenti al Ministero della Salute. Forse la sentenza sulle iniezioni di Oklahoma City un po’ di coraggio lo inietterà.

pubblicato sul Corriere della Sera del 14 maggio 2010

Corpo-anima Novembre 28, 2009

BOTULINO: VEDETE VOI…

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http://www.cosmeticenhancementsforum.com, forum dedicato al botulino. “Floating gale” ringrazia tutti quelli che le hanno fatto coraggio il 2 ottobre, quando subito dopo un’iniezione si è sentita chiudere la gola e mancare il respiro, e ha lanciato l’sos sul web: “Sono passate 5 ore e sto sempre male! Ho il terrore di smettere di respirare durante il sonno”. Il 7 ottobre Floating gale per fortuna è ancora tra noi, sta meglio e scrive di nuovo: “E’ incredibile che tanta gente rischi la salute per questo, e che ci venga detto così poco. Sembra che ci sia una congiura del silenzio… Mi sconvolge che i media parlino così poco degli effetti collaterali”.
Parlarne non è facile, in effetti. Per vergogna, per paura, per dimenticare in fretta o altro, chi ha avuto qualche guaio se lo tiene per sé. Nella comunità medica gira voce di casi di gravissime patologie insorte in seguito a iniezioni di tossina botulinica. Ma nessuno ha voglia di parlarne.
La bergamasca Francesca Descrovi, invece, racconta volentieri la sua horror-story: mesi e mesi di calvario dopo un’iniezione, astenia generale, muscoli flosci, faccia cadente, mascella pendula, diplopia, capogiri, cefalee violentissime, ripetuti ricoveri e due mesi a letto (tutta quanta la vicenda potete leggerla qui sotto). Ma dice anche di non avere certezze sulla sostanza che le è stata iniettata: il medico non le ha mostrato la fascetta del farmaco.
Avverte Massimo Signorini, responsabile del dipartimento di Chirurgia plastica dell’Istituto Dermatologico Europeo di Milano: “Esiste un mercato nero della tossina botulinica. Prodotti più economici, cinesi, coreani, che non vengono sottoposti ad alcun controllo e possono contenere anche sostanze di taglio non identificate”.
Insieme ad Alfredo Berardelli, dipartimento di Scienze Neurologiche dell’Università La Sapienza, Signorini ha animato un workshop milanese sul botulino. Tolta la possibilità di effetti collaterali elencati anche dal “bugiardino”, il botox può essere utilizzato con fiducia? E quanto al rischio che la sostanza “migri” dal punto di iniezione ad altre parti del corpo, anche al sistema nervoso centrale, come dimostrato da una nota ricerca del Cnr di Pisa coordinata da Matteo Caleo? (vedi in questo blog).
Secondo Signorini e Berardelli il botox può essere utilizzato in tutta serenità, ovviamente solo da medici esperti e ai giusti dosaggi. E anche un’eventuale migrazione della tossina dal punto di iniezione al sistema nervoso centrale “sarebbe a dosi talmente minime da non avere effetti degni di nota”. Non si nega, cioè, che la tossina possa raggiungere il sistema nervoso centrale con possibili effetti sul suo funzionamento, ma si dice che “tale effetto è sostanzialmente trascurabile alle dosi terapeutiche utilizzate nell’uomo”. Ribadisce Berardelli: “Anche se vi fosse una captazione della tossina a livello centrale, gli effetti sarebbero clinicamente irrilevanti”.
Chiedo a Matteo Caleo se è d’accordo: “Sull’uso estetico mancano dati sperimentali, quindi nulla può essere detto con certezza” dice. “Ma ai dosaggi terapeutici, come nei casi di distonia e spasticità, effetti clinicamente rilevanti a livello del sistema nervoso centrale sono un fatto verificato. Quando altero il funzionamento di un muscolo, altero anche il suo ingresso nel sistema nervoso centrale. Si tratta di un sistema molto complesso: se intervengo su un elemento, anche gli altri reagiscono. Ma c’è dell’altro” continua Caleo. “Uno dei più importanti produttori della tossina sta conducendo dei trial per verificare un possibile uso antidolorifico della tossina. Non si parla della già nota azione sulla tensione muscolare, ma di altro. Pare infatti che il botulino agisca anche a livello sensoriale, sui neuroni nocicettivi (coinvolti nella percezione del dolore, ndr). Queste ricerche quindi ammettono il coinvolgimento di altri circuiti neuronali. Varrebbe la pena di saperne di più”.
Va detto però che l’effetto del botulino è transitorio. Dopo qualche mese si esaurisce: lo sanno bene le signore che devono ripetere l’iniezione almeno due-tre volte l’anno. Temporaneità che vale anche per gli effetti sul sistema nervoso centrale?
Dice ancora Caleo: “Il cervello è un organo plastico. Qualunque esperienza può modificarlo permanentemente. Non si può quindi escludere che capiti anche con il botulino. Anche il muscolo è plastico, ed è dimostrato che ripetuti trattamenti con la tossina modificano le proporzioni tra fibre lente e fibre veloci a favore delle fibre lente. In caso di spasticità questo è ritenuto un effetto collaterale positivo, perché la tensione muscolare via via si allenta. Ma se cambia il muscolo, possono cambiare anche le strutture centrali, permanentemente “silenziate”. Quindi allo stato attuale non possiamo escludere modificazioni permanenti anche a livello neuronale in seguito a trattamenti ripetuti”. Con quali possibili effetti, è ancora da capire.
In sostanza, secondo Caleo, effetti “clinicamente rilevanti”, anche benefici, sono dimostrati nei pazienti affetti da spasticità trattati a lungo termine con tossina botulinica; per quello che riguarda ripetuti trattamenti estetici, non disponiamo ancora di dati sufficienti per escluderlo, e varrebbe la pena di ricercare di più e meglio: qual è il prezzo di quelle due rughe in meno?
“E’ quello che chiedo da anni” dice il dermatologo milanese Antonino Di Pietro. “Queste ricerche andrebbero finanziate e sostenute. E invece su prestigiose riviste di salute si leggono titoli che tagliano corto, tipo “Botulino antirughe senza rischi”. O ancora, su “La pelle”, periodico specializzato, “Il botulino non va a spasso”: le ricerche di Caleo e del Cnr, che non hanno alcun interesse in gioco, dimostrano il contrario. I pazienti devono essere correttamente informati, per una valutazione dei costi e dei benefici”. Su questo, nessun dubbio.

LA GUERRA DEL BOTOX
Ivan Goldsmith, medico estetico di Las Vegas, ha intentato un’azione legale contro il gigante Allergan. Benché sull’etichetta del botox sia chiarito che ogni fiala va utilizzata per un solo paziente, i rappresentanti della casa farmaceutica –asserisce il ricorso- promuovono verbalmente l’uso multiplo della fiala da 50 e 100 unità. Il medico sottolinea il rischio di diffusione di patologie come epatiti o Aids. Usare correttamente una fiala per ogni paziente, dice Goldsmith, lo ha finanziariamente steso. Il botox da 100 unità costa al medico 1000 dollari, ma per un trattamento, che richiede quantità di tossina molto inferiori, in genere al paziente non se possono chiedere più di 500 .

Allergan, produttore del Botox (tossina botulinica A) ha invece intentato un’azione legale senza precedenti contro il Governo federale americano per presunta incostituzionalità. Il botox è approvato negli Stati Uniti per il trattamento dello strabismo, della sudorazione eccessiva, delle rughe e di altri disturbi, ma i medici possono utilizzarlo anche “off label”, cioè fuori dagli usi consentiti, per disturbi come spasmi facciali, emicranie e problemi alle corde vocali. Il Fda, ente federale che sovrintende alla sicurezza dei farmaci, proibisce però alla casa farmaceutica di promuovere presso i medici gli usi “off label”. Secondo Allergan il divieto violerebbe il primo emendamento della Costituzione americana, che sancisce la libertà di parola.

HORROR STORY

Testimonianza della signora Francesca Descrovi, 44 anni, Bergamo.

Avevo già provato il botulino senza problemi. Un giorno vengo a sapere che anche il mio medico di famiglia fa queste iniezioni. Dice di aver preso una specializzazione in medicina estetica e insieme alla moglie, che è dentista, ha aperto un centro a Bergamo. Ho saputo in seguito che sulla poltrona dello studio dentistico venivano praticate anche liposuzioni.
10 anni fa il dottore mi aveva già iniettato acido jaluronico nelle rughe nasogeniene. Un particolare acido jaluronico, mi aveva detto, che durava più di quello comune perché conteneva anche sostanze inerti. E infatti a distanza di tanto tempo vi sono ancora indurimenti palpabili.
Nel marzo 2007 mi rivolgo a lui per il botulino. “Vedrai” mi dice “ti sembrerà che non passi più”, intendendo che l’effetto sarebbe stato molto duraturo. Mi pare strano, sapevo che in genere l’effetto si esaurisce in tre mesi, ma mi fido. Anche se noto che mentre prepara l’iniezione si nasconde, ha un’aria furtiva. Anche la quantità è notevole: nelle due rughe glabellari si formano due ponfi. Lui mi dice: “Non farti docce troppo calde, altrimenti lo “snervi””.
Nel giro di una mezz’ora comincio a sentire una strana astenia alle gambe. Non riesco a fare le scale. Un paio d’ore dopo, un cedimento della mandibola dalla parte destra, come se perdesse forza. Progressivamente tutta la parte destra del viso comincia a cedere. La sera stessa chiamo il medico, che mi tranquillizza: “Ieri l’ho iniettato a un’altra paziente e non è successo nulla”. Non sono un’ipocondriaca, ho un temperamento solare e vitale. Eppure mi sento sempre peggio.
Dopo 15 giorni la situazione è disastrosa: diplopia e capogiri con labirintite. Vengo ricoverata, parlano di labirintite da stress, nessuno crede che sia colpa del botulino. Dopo 20 giorni la labirintite passa. Anche il viso riprende un po’ di tonicità, anche se collo e mandibola destri restano lassi. I primi veri miglioramenti li vedo dopo dieci mesi, ma la sostanza è ancora attiva, tant’è che non riesco ancora a corrugare la fronte. A causa della perdita di tono, il volume dei muscoli delle gambe e dei pettorali si è ridotto.
Nel dicembre 2008 accompagno un’amica da un’estetista che usa il Led IR, apparecchiatura a infrarossi che viene usata, mi spiegano, per la riabilitazione dei muscoli. Decido di provarla su viso e collo ancora atonici. E qui è la catastrofe. Un senso di indurimento alla testa, come per una fortissima compressione dei nervi cranici. Il viso si gonfia, assume un colorito grigiastro e cadaverico, gli zigomi crollano, la lingua diventa dura, è semiparalizzata. Sono totalmente astenica, perfino incontinente. Il tecnico mi dice che forse il Led “ha portato in giro il botulino”.
Mi rivolgo nuovamente al medico di famiglia, che ipotizza una malattia autoimmune, ma mentre me lo dice abbassa lo sguardo. Che cosa mi ha iniettato?
Vengo di nuovo ricoverata per una settimana, pensano a una fibromialgia.  Tornata a casa devo restare a letto per due mesi, con bruciori e dolori, e i muscoli che alternativamente si induriscono e si rilasciano. Non sono più autosufficiente, sono costretta a trasferirmi da mia madre, devo rinunciare a svariati contratti di lavoro.
Vengo sottoposta a tutti i possibili esami, ipotizzano anche una depressione. Ma io non sono mai stata depressa, e per il resto sono sana come un pesce. Gli esami sono a posto. Nessun medico è disposto a riconoscere che i miei problemi derivino dal botulino. Tutti ribadiscono che in ogni caso l’effetto non dura più di tre mesi. Ma prove tossicologiche non ne vengono eseguite.
A quasi un anno di distanza mi sento molto meglio. Anche il viso si sta normalizzando, benché non mi possa dire del tutto guarita. Una parte del corpo resta ipertonica e l’altra debole, vado in palestra per aiutarmi. Ho rughe dove non c’erano, la pelle presenta strane chiazze benché io non abbia mai preso sole.
Non ho prove certe che tutto questo mi sia capitato in seguito all’iniezione di botulino. Eppure tutto è cominciato lì, ne sono sicura. All’ospedale San Raffaele di Milano mi hanno detto che in giro c’è di tutto, un vero mercato nero di queste cose, e che non si sa che tipo di tossina botulinica mi sia stato iniettato. Del resto il medico di famiglia non mi ha mai mostrato la fascetta del farmaco, non mi ha comunicato il numero del lotto né fatto firmare un consenso informato. Ha detto solo di aver usato un noto prodotto in commercio. O forse si è trattato di un errore di dosaggio. O era il sito dell’iniezione a essere sbagliato. Ma ne sono certa: tutto è accaduto dopo quell’iniezione.
Attendo la guarigione completa per decidere se sporgere querela o meno. Finora ho dovuto occuparmi della mia salute. Ma intanto voglio che le altre donne sappiano, perché non capiti anche a loro quello che è successo a me.

Corpo-anima, TEMPI MODERNI Giugno 29, 2009

BELLEZZA TOSSICA

Il botox io l’ho provato. Una volta sola. E per tre mesi quel cipiglietto da concentrazione (rughe glabellari) tra le sopracciglia effettivamente si è spianato. Poi è tornato. E me lo sono tenuto. Non è per me l’idea di farmi iniettare tre o quattro volte l’anno una tossina –il veleno più potente che si conosca, capace di interrompere la trasmissione tra neuroni– per spianare un lembo di fronte. Anche perché conosco alcuni medici i quali, rinunciando a introiti ragguardevoli, dai 300 ai 600 € per un lavoretto da un minuto o due, del botulino non ne hanno mai voluto sapere. Una ragione ci sarà.
Poi, poco più di un mese fa negli Stati Uniti, dove il trattamento è sempre stato dato per sicuro e va a gogo (costa meno di un lifting, e in tempi di crisi non è cosa da poco), il Food and Drug Administration, ente che sovrintende alla sicurezza dei farmaci, ha disposto che sulla confezione del farmaco siano indicati con chiarezza tutti i possibili effetti collaterali della tossina, dovuti al fatto che dal punto di iniezione può migrare ad altre parti del corpo, e quindi interrompere la neurotrasmissione anche altrove. Forse, come vedremo, anche nel cervello. La segnalazione dei rischi peraltro era già stata resa obbligatoria in Canada: pericoli di debolezza muscolare, difficoltà di deglutizione, problemi respiratori e di parola, polmonite da aspirazione. Reazioni avverse gravi, sia pure “molto rare”, che anche l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha ricordato in una circolare ai medici.
E non è tutto. Il cervello, dicevamo. Sperimentando sui topi per capire se la tossina possa servire anche a trattare le epilessie resistenti ai farmaci (l’idea è bloccare l’ipereccitabilità cerebrale così come si blocca quella muscolare), un’équipe dell’Istituto di Neuroscienze del Cnr di Pisa, quattro giovani ricercatrici coordinate dal trentanovenne ligure Matteo Caleo, ha scoperto che la tossina può andarsene a spasso lungo il sistema nervoso, raggiungendo il cervello.
Che il botulino potesse viaggiare a bordo dei neuroni finora era stato escluso, ed era uno dei motivi per cui il suo uso veniva ritenuto sicuro. E invece si è visto che nel giro di pochi giorni, partendo dai muscoli facciali dei topolini, la tossina ha raggiunto a ritroso via neuroni il sistema nervoso centrale, fino a modificare i circuiti neuronali.
Pubblicata da The Journal of Neuroscience e riportata dai più autorevoli columnist scientifici del mondo, la notizia è esplosa come una bomba. La decisione del FDA, già peraltro pressato da Public Citizen, associazione di consumatori che chiedeva ragione di 16 morti da botulino e di 180 reclami per effetti collaterali gravi, ha senz’altro a che vedere con la scoperta italiana.
Nel suo dolce accento spezzino Caleo dice che pubblicare il lavoro non è stato facile: “Nature e Science l’avevano inizialmente cassato… Non pensavamo certo di scatenare un putiferio simile. La novità che abbiamo visto è che non solo la tossina migra nel sistema nervoso centrale, ma lì è anche in grado di agire. Abbiamo somministrato la sostanza in un emisfero cerebrale e l’abbiamo ritrovata attiva anche nell’altro, e 6 mesi dopo gli effetti erano ancora presenti. Poi abbiamo sperimentato sul sistema visivo, e anche qui abbiamo visto un trasporto retrogrado, dal nervo ottico verso il sistema nervoso centrale”.

E che cosa può combinare il botulino, una volta arrivato al cervello? “Stiamo lavorando per capirlo: in due, e con i mezzi che abbiamo…” dice ancora Caleo. “L’ipotesi è che la tossina possa avere conseguenze funzionali. Che possa bloccare l’effetto eccitatorio anche a livello cerebrale, come accade nei muscoli”.
Una delle critiche ricorrenti alla ricerca, attaccata da più parti, è che la composizione utilizzata per gli esperimenti non è la stessa dei preparati in commercio. Ribatte Caleo: “Quando questi preparati vengono iniettati, le proteine-veicolo si dissociano. La tossina torna “nuda”, insomma. E si comporta sempre allo stesso modo”.
Per quanto la schiera dei prudenti e dei botox-scettici sia in aumento, sulla pericolosità del botulino i medici continuano a dividersi. Secondo Niccolò Scuderi, direttore della Scuola di chirurgia plastica ricostruttiva e docente alla Sapienza di Roma “la ricerca ha poco significato dal punto di vista clinico. E poi il quantitativo che si usa è decisivo. I dosaggi per l’uso estetico sono bassi, e non arrivano a saturare il recettore: in sostanza, tossina “libera” in giro non ne resta”.
E le morti da botulino segnalate in America? “Non c’entrano con l’uso estetico” dice Scuderi. “Hanno a che fare con l’utilizzazione della sostanza come farmaco salvavita in casi di ictus o paralisi spastiche: qui i dosaggi sono molto più alti. E non è affatto chiaro se i pazienti, tra cui bambini molto piccoli, siano deceduti per il botulino o per la patologia pregressa”. Ma Russell Katz del FDA non ha escluso che reazioni gravi e anche fatali siano possibili anche con l’uso cosmetico, cosa di cui i pazienti, dice, dovrebbero essere messi al corrente.
Antonino Di Pietro, noto dermatologo milanese, è stato fra i primi “obiettori” del botox: “Respingo 10-20 richieste al giorno” dice “e per ragioni di coscienza. Non ho mai creduto al rischio zero: si tratta di una tossina, quindi è ovviamente tossica, e da medico credo che il mio compito sia curare, non avvelenare. Una pelle è bella quando è sana. La ricerca di Caleo conferma la necessità di usare prudenza: che cosa succede se la tossina arriva al cervello? In più” continua Di Pietro “nel tempo l’organismo sviluppa anticorpi: significa che per ottenere l’effetto devo iniettare più preparato, con aumento proporzionale dei rischi. C’è anche il fatto che la tossina è veicolata da albumina, sostanza che può dare choc anafilattico: so di una collega a cui è capitato”.
Gli effetti collaterali possono anche essere “banali” inestetismi: non è poco, trattandosi di un trattamento che dovrebbe abbellire. Bloccando alcuni muscoli, altri compensano lavorando di più e producendo nuove rughe. Inoltre la paralisi può compromettere il drenaggio linfatico, “gonfiando” gli occhi.
Visti i risultati della sua ricerca, chiedo a Matteo Caleo se sconsiglierebbe decisamente le iniezioncine: “Esiti fatali da uso estetico non sono noti. E’ anche vero, però” dice “che veri e propri studi non sono stati mai condotti: sugli effetti a lungo termine, ad esempio, per verificare se non vi sia il rischio di atrofia muscolare. In definitiva” conclude “mi pare ascientifico e piuttosto leggero utilizzare una sostanza a fini estetici senza conoscerne tutti gli effetti, anche se devo dare atto ai medici che sostengono di non avere mai avuto problemi”.
A fare un giro nei forum di “autocoscienza” online, però, vengono i brividi: i partecipanti a Cosmetic Enhancement Forums, ad esempio, denunciano “spasmi alle sopracciglia”, “occhi gonfi”, “stanchezza”, “zigomi scavati e aria stanca e malata”, “sinusite, otite, stanchezza, mal di testa, nausea, sonnolenza, ansia, visione confusa”, “zigomi cadenti, occhi secchi, senso di pressione al lato sinistro del volto”. Uno lamenta disturbi a distanza di 3 anni e 8 mesi dal trattamento: “occhiaie, senso di peso, male agli occhi, problemi di visione, mal di testa”. “Stavo cominciando a credere” scrive una poveretta “di essere la sola ad aver sperimentato questi orribili effetti collaterali”. Anche se, certo, non è dimostrato che i disturbi descritti siano senz’altro conseguenza del trattamento.
“Per quanto il marketing insista sull’innocuità della sostanza” dice ancora Antonino Di Pietro “sul foglietto illustrativo che solo il medico vede è elencata una sequela di effetti collaterali, fra cui la paralisi in altre localizzazioni. Tanto che si sconsiglia di mettersi alla guida dopo l’iniezione”. A parte il rischio al volante, le reazioni avverse elencate nel bugiardino del Vistabex, tossina botulinica di tipo A, sono: mal di testa, blefaroptosi (caduta della palpebra), dolore al volto, debolezza muscolare localizzata (comuni); tensione della pelle, parestesia, nausea, vertigini, spasmi, sindrome influenzale, edema, astenia, febbre, disturbi della vista, ansia (non comuni). Rash cutaneo, prurito e reazione allergica (rare). Si invitano anche i pazienti a rivolgersi all’ospedale in caso di debolezza generale, diplopia, disturbi della deglutizione e della parola, paresi dei muscoli respiratori.
“Non sono in assoluto contro il botox” conclude Di Pietro “ma mi batto per una corretta informazione. Chi lo sceglie deve farlo a ragion veduta, conoscendo tutti i possibili rischi. E valutando costi e benefici, come per ogni farmaco”.
Qualche elemento qui l’abbiamo dato. Poi, vedete voi.

(pubblicato su Io donna-Corriere della Sera il 20 giugno 2009)