Quello che fa più schifo del voto dell’Assemblea regionale siciliana che ha respinto la doppia preferenza di genere, emendamento alla legge elettorale che prevede la possibilità alle elezioni amministrative di esprimere una seconda preferenza, indicando obbligatoriamente un candidato di sesso diverso da quello scelto con la prima preferenza (in sostanza un’azione positiva a favore delle donne, visto che gli eletti in Sicilia, e non solo lì, sono praticamente tutti uomini), quello che fa davvero schifo, dicevo, è che per respingere l’emendamento 13 deputati di Pdl, Udc, Fli e Mpa hanno chiesto di votare a scrutinio segreto. Neanche la faccia di difendere apertamente il privilegio non scritto a favore degli uomini. Una cosa veramente sconcia e vile. Sono maschilisti, e non hanno neanche il coraggio di esserlo. O meglio, non vogliono rischiare di non essere rieletti, visto che purtroppo per loro anche le donne votano.

Ora le tre parlamentari regionali che avevano promosso l’emendamento (uniche tre di 90!), Concetta Raia del Pd, Marianna Caronia di Pid e Giulia Adamo dell ‘Udc, pensano a un ddl di iniziativa popolare. Ma io vi prometto che i nomi di questi machisti che hanno chiesto il voto segreto li trovo e ve li dico, così se vivete in Sicilia o avete amici e parenti lì la prossima volta che si voterà, segretamente ignorerete le loro candidature e li rimanderete a casa.

Almeno pagare pegno.

Come si vede bene e ogni giorno, finché si tratta di solidarizzare con le donne a parole, tutti pronti. Ma un passo indietro, nemmeno a morire. Tutti attaccati alla sedia. E non solo in Sicilia.

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