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AMARE GLI ALTRI, Politica, salute Gennaio 8, 2014

Martina, la “bambina” che non trova un letto in ospedale

Questa che vedete si chiama Martina Ciaccio. Sembra una bambina, ma ha vent’anni, e pesa 22 chili. Sua madre Donatella scrive su Facebook che è la sua “birbantella, il mio orgoglio“. Martina soffre di una rara malattia genetica, la sindrome di Cornelia De Lange. “Qualcosa di simile alla trisomia 21?” le chiedo.”Magari!” dice lei. “Ci metterei la firma”.

Da 24 ore Martina, che vive a Sciacca, Sicilia, attende con il bacino fratturato di trovare un ospedale che la ricoveri. Dal”Cervello” di Palermo è stata respinta: “In pediatria non la vogliono perché ha superato i 16 anni. Ma per il suo corpo serve l’attrezzatura che si usa per i bambini“. Non le trovano un posto nemmeno tra gli adulti. La mamma pubblica un appello disperato su Facebook:

“Questo è lo stato italiano…mia figlia per la sua grave disabilità si e rotta il bacino e non riesco a trovare un ospedale pediatrico che possa accoglierla per essere operata, questo perché lo STATO ITALIANO guarda l’età anagrafica ma la mia bimba anche se 20 enne pesa 22 kg come una bimba di 3!!allora ditemi..il reparto di adulti non può operare perché,occorrono strumenti pediatrici e i pediatri non possono intervenire perché burocraticamente è adulta!!! Che possibilità ci rimane se non quella di far conoscere la mia storia in modo che qualche politico ben pensante e sempre attivo sul social mi sia una mano per scavalcare questa legge che porta a tanta sofferenza?”.

Martina non parla, passa le sue giornate in una culletta o in passeggino, è molto affettuosa. La mamma la assiste da sola: con i soldi della pensione di invalidità e dell’accompagnamento paga a malapena gli omogeneizzati. Il papà fa la guardia giurata, e ci sono altri due figli. Donatella dice che alla sindrome si associano numerose patologie, dal reflusso gastroesofageo alla poliposi a una grande fragilità ossea.

Stamattina è entrata nella sua camera, ma diversamente dal solito Martina non le ha fatto feste ed è rimasta coricata. Donatella ha subito capito che qualcosa non andava: tre anni fa si era rotta anche e femori. “Ho visto che c’era un problema. Chi soffre di questa malattia ha una soglia del dolore molto alta. Quando chiunque di noi urlerebbe, loro si lamentano flebilmente“. Ha chiamato il 118, e all’ospedale hanno confermato: la frattura al bacino si è riaperta, i ferri sono tutti fuori posto.

Donatella chiede il trasferimento al “Cervello” di Palermo: tre anni fa era stata operata lì. “Anche allora c’erano stati problemi per il ricovero, perché dai 16 anni non sei più un soggetto pediatrico. Con un escamotage avevamo aggirato l’ostacolo. Martina non può essere gestita in un reparto per adulti, anche se ha vent’anni: tutto, dalle mascherine, ai tubi, ai ferri, è troppo grande per lei“. Ma stavolta in pediatria non la prendono: Questione di budget, hanno detto. Non otterrebbero il rimborso dalla Regione. Allora ho chiesto un ricovero tra gli adulti: niente da fare. L’hanno reinviata a Sciacca. Ma quello di Sciacca è un piccolo ospedale di paese, non sono attrezzati per gestire un caso come il suo“.

Due anni fa Donatella aveva minacciato di incatenarsi davanti alla sede della Regione Sicilia se l’assessore alla Sanità Piscitello non l’avesse ricevuta. “Alla fine mi ha incontrata. Gli ho chiesto un lasciapassare, per evitare ogni volta questo rimpallo tra pediatria e i reparti per adulti. Ogni volta perché sono tante volte: Martina si ammala di continuo. Lui mi ha garantito che me l’avrebbe fatto avere. Non ho mai visto nulla“.

Alle 17 di oggi Donatella ha chiesto l’intervento dei Carabinieri:Dopo un’intera giornata nell’ospedale di Sciacca, mentre io mi disperavo alla ricerca di una soluzione, a Martina non era stato fatto nemmeno un esame del sangue, non le era stato neanche cambiato il pannolino. Con una frattura del genere si corrono molti rischi: un’embolia, il coma diabetico -l’altra volta ci siamo andati vicini-, un’emorragia, problemi cardiaci…“.

Parte il tam-tam sui social network, che raggiunge tra gli altri anche l’ex deputato Antonino Mangiacavallo, commissario all’ospedale San Raffaele di Cefalù: lì si trova finalmente un posto per Martina, che sarà ricoverata domattina.

Donatella dice che fa il possibile per tenere allegra la sua famiglia, per non far pesare la situazione più del necessario. “Ma ci sono momenti in cui lo sconforto è troppo grande” dice. “Mi pare che Martina abbia già pagato abbastanza. Non ha bisogno di altre punizioni“.

Aggiornamento di domenica ore 13: Martina, ricoverata a Cefalù, è stata operata, e tutto sembra andare bene. La mamma fa sapere questo: “Volevo comunicare a tutte le persone che mi sono state vicine che mattina dopo 4 ore d’intervento chirurgico e qualche vite in più. (sembra robocop) tra qualche mese tornerà a camminare con le sue gambette grazie alla generosità, umanità e professionalità di tutti i sanitari del san Raffaele di Cefalù, struttura che non ha a euguali in Sicilia…grazie di cuore“.

Senza categoria Ottobre 29, 2012

E’ arrivato il freddo. Ed è arrivato Grillo

 

il trionfale tour di beppe grillo in sicilia. qui a catania

Sono solo exit poll, ma il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo sarebbe il primo partito a Palermo. Secondo le rilevazioni di PalermoReport.it e dell’emittente televisiva Trm il candidato governatore grillino Giancarlo Cancelleri otterrebbe oltre il 27 per cento. A seguire ci sarebbero Musumeci, Crocetta, Miccichè.

Accertato invece che quello dell’astensione è il primo enorme partito siciliano, al 52.58 per cento, ben oltre quanto previsto dai sondaggi che indicavano un 44-48 per cento di non votanti. Alla chiusura dei seggi si è recato alle urne il 47.42 per cento degli aventi diritto, pari a 2.203.885 elettori. Nel 2008 la percentuale fu del 66.68 per cento.

Quanto al boom di Grillo, vedremo a ore se l’exit poll sarà confermato, e com’è andata nel resto della Sicilia. Ma se è vero che Grillo ha stravinto, meglio non perdere tempo in analisi consolatorie tipo “la Sicilia fa caso a sé”. Non raccontiamoci balle. Se in Sicilia è andata così, al Nord potrebbe essere una valanga. Se Grillo ha vinto in Sicilia, stravincerà nel Paese: moltissimi salteranno sul carro del vincitore.

Insomma, la corda potrebbe essersi davvero spezzata, e il sistema dei partiti potrebbe essere sul punto di collassare.

In altre parole, una rivoluzione.

Aspettiamo, e vediamo.

Donne e Uomini, Politica Marzo 31, 2011

MASCHIO SEGRETO

l'onorevole nino d'asero

Già vi ho detto e ridetto dei maschi 13 parlamentari regionali siciliani che hanno chiesto lo scrutinio segreto nel voto sulla doppia preferenza di genere. 13 dei 38 uomini che poi hanno votato contro l’emendamento-, anche i nomi ve li ho già fatti-.

Ne ho intervistato uno, Nino (Antonino) D’Asero del Pdl. Ecco quello che mi ha detto.

Onorevole D’Asero, perché ha richiesto il voto segreto?

“In aula si percepiva che non si sarebbe votato liberamente, c’era un clima che non favoriva la libertà di coscienza”.

Libertà di coscienza?

“Io rispetto il genere femminile, sono favorevole a creare le condizioni perché le donne accedano alla politica. E infatti abbiamo già una norma che obbliga a un 25 per cento di donne nelle liste. Fra un po’ ci toccherà riservare quote agli uomini…”.

In genere queste azioni positive non parlano di donne e uomini. Prescrivono qualcosa tipo: non si potrà attribuire più del 75 per cento del posti in lista a un solo sesso…

“Ma sì sì. Scherzavo… C’è anche una norma che riserva un quarto dei posti nella giunta. Questo è un percorso serio, che non insegue le mode del momento”.

Be’,  25 su 100 non è poi una percentuale così alta…

“Ma con la doppia preferenza di genere si rischiava l’incostituzionalità! Un conto è una cosa così, un altro sono i passaggi che le dicevo. Il problema della rappresentanza non si risolve con queste forzature”.

Lei pensa che sia una questione seria, quella di una politica senza le donne?

“Certo che lo è. Siamo fortemente determinati a sostenere le donne”.

Ma perché chiedere il voto segreto? Non poteva serenamente portare al dibattito gli argomenti che sta esponendo qui?

“Questa serenità non c’era! Abbiamo visto varie strumentalizzazioni. C’è stata una raccolta di firme a favore, e tanti hanno firmato per la doppia preferenza di genere, e poi sono venuti a dirmi: ma io non volevo firmare…”.

Accidenti! Uomini coraggiosi!

“Lei provoca. Ci sono uomini coraggiosi e donne coraggiose. E altri che non lo sono… E poi chi l’ha detto che con la doppia preferenza di genere verrebbero elette donne autorevoli?”.

Questa cosa dell’autorevolezza vale solo per le donne, a quanto pare.

“Ha ragione. E invece sia le donne sia gli uomini devono passare unicamente per il loro merito effettivo”.

Che cosa mi dice di Nicole Minetti?

“Penso che… E’ passata…”.

Prego?

“Be’ non è certamente un buon modello. Ma non si tratta del primo né dell’ultimo caso. Un sacco di candidature vengono scelte con la nomination… Ma scusi, con tutte le cose che ci sarebbero da dire sulla politica siciliana, proprio di questa dobbiamo parlare?”.

A me al momento interessava questa. Un’altra volta parleremo del resto. Grazie onorevole, e buon lavoro.

Donne e Uomini, Politica Marzo 26, 2011

SICULI VILI E MACHI

Quello che fa più schifo del voto dell’Assemblea regionale siciliana che ha respinto la doppia preferenza di genere, emendamento alla legge elettorale che prevede la possibilità alle elezioni amministrative di esprimere una seconda preferenza, indicando obbligatoriamente un candidato di sesso diverso da quello scelto con la prima preferenza (in sostanza un’azione positiva a favore delle donne, visto che gli eletti in Sicilia, e non solo lì, sono praticamente tutti uomini), quello che fa davvero schifo, dicevo, è che per respingere l’emendamento 13 deputati di Pdl, Udc, Fli e Mpa hanno chiesto di votare a scrutinio segreto. Neanche la faccia di difendere apertamente il privilegio non scritto a favore degli uomini. Una cosa veramente sconcia e vile. Sono maschilisti, e non hanno neanche il coraggio di esserlo. O meglio, non vogliono rischiare di non essere rieletti, visto che purtroppo per loro anche le donne votano.

Ora le tre parlamentari regionali che avevano promosso l’emendamento (uniche tre di 90!), Concetta Raia del Pd, Marianna Caronia di Pid e Giulia Adamo dell ‘Udc, pensano a un ddl di iniziativa popolare. Ma io vi prometto che i nomi di questi machisti che hanno chiesto il voto segreto li trovo e ve li dico, così se vivete in Sicilia o avete amici e parenti lì la prossima volta che si voterà, segretamente ignorerete le loro candidature e li rimanderete a casa.

Almeno pagare pegno.

Come si vede bene e ogni giorno, finché si tratta di solidarizzare con le donne a parole, tutti pronti. Ma un passo indietro, nemmeno a morire. Tutti attaccati alla sedia. E non solo in Sicilia.