Dunque il governo Berlusconi ha deciso che noi italiane lavoreremo di più, andando in pensione più tardi, in compenso i servizi diminuiranno causa taglio welfare. Il triplo salto mortale diventa sestuplo. La manovra ci spezza l’osso del collo.

Le giovani mamme non potranno nemmeno più contare sulle nonne per i loro bambini, perché le nonne saranno ancora al lavoro, avendo già peraltro sulle loro spalle la casa, i loro vecchi genitori, la cura dei malati, e via dicendo. Le donne italiane sono l’unico welfare di cui disponiamo, il cui ammontare può essere aumentato a dismisura, senza nemmeno chiedere loro se sono d’accordo e se pensano di farcela. L’unica è starsene a casa, altro che aumento dell’occupazione femminile che fa crescere il Pil. E fare più bambini: disfattiste!

E ora divertiamoci rileggendo quello che mi ha detto il ministro Renato Brunetta esattamente due anni fa di questi tempi (hey, ministro, te lo ricordi quel giorno a Ravello?):

mia domanda: Che cosa ne farà di quello che si risparmia posticipando il pensionamento delle donne?

risposta di Brunetta: «Sono due miliardi e 300 milioni di euro nei prossimi dieci anni che andranno ai non autosufficienti e al welfare familiare. Io ho voluto questo, io l’ho fatto mettere in un decreto legge già approvato dal Parlamento. Questa è la differenza tra un riformista e un post- comunista radical chic».

Lui l’ha voluto, ma poi non l’ha fatto. Immagino che il ministro oggi ci direbbe che le cose si sono messe economicamente peggio di quanto allora si potesse prevedere. Immagino che io gli risponderei: ma davvero pensate che siano sempre le donne a dover pagare? che siano la materia prima, la risorsa inesauribile a cui attingere a piacimento, come alla mamma? Perché non provate a immaginare -altro che sciopero generale!- che cosa capiterebbe se le donne mollassero all’unisono per 24 ore i bambini, i vecchi, la casa, la spesa, la cucina e tutto il lavoro di cura che erogano gratuitamente dopo aver lavorato 8 ore + eventuali straordinari?

Ecco: perché non lo facciamo?

  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •