44 commenti per "La lezione di un grande essere umano"
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Ospite
Simo
12 anni 6 mesi fa
“E’ così terribile vivere?”
No, Cris. E’ bellissimo vivere.
Ma a volte capita di sentire e di vedere le cose in modo greve e di non capire la differenza tra i propri limiti e quelli “imposti”.
Credo sia una sorta di debolezza. O di forza?
Ospite
crisfis
12 anni 6 mesi fa
Boh, Simo “overdose di stimoli, pioggia battente e incessante, sventagliando le braccia… agitando le mani… ti distoglie e ti fa perdere”, un assedio, da cui indispensabile difendersi. Non capisco. E’ così terribile vivere? Perchè questo clima di paure, perchè mettersi in posizione di rifugio? Eppure quel bel post di Marina ieri, sull’università di dappertutto! Non so, non capisco, eppure sto al mondo con i piedi piantati e gli occhi aperti!
Ospite
Simo
12 anni 6 mesi fa
Perché, Cris, questa overdose di stimoli a volte assomiglia a una pioggia battente e incessante che fa perdere di vista il luogo su cui cade e mette in condizione di bagnarsi in continuazione senza trovare il modo e il tempo di proteggersi. O assomiglia a uno che, mentre ti parla, ti sta davanti sventagliando continuamente le braccia e agitando le mani e che, in questo modo, ti distoglie dal seguire il discorso, spostando l’attenzione e facendola smarrire per strada…. Con tutto ciò, dico che, pur amando moltissimo questo “mondo”, cerco di tenermi ben agganciata al resto, rifiutando spesso a priori… Leggi tutto »
Personalmente, capico e in parte condivido il discorso di Cris. Ma mi pare che non fosse questo il problema posto dalla Muraro o almeno così io non l’ho intepretato: il timore e il rigetto del progresso tecnico. Se così lo si intendesse, per me avrebbe ragione Cris, perché non si possono rifiutare, ma si debbono capire, tutte le creazioni delle nostre opere. Ma a me sembra che il breve scritto della Muraro sottintenda o almeno a me rievoca alcuni importanti interrogativi: cos’è il “progresso” tecnico e cosa il “progresso” senz’altro. Questo concetto di solito lo mutuiamo dalle scienze: un processo… Leggi tutto »
Ospite
crisfis
12 anni 6 mesi fa
Sono colpita dai dubbi e i timori espressi. Poichè sono, credo, più vecchia, mi dico che forse ho perso qualcosa per strada. Eppure dovrei essere più timorosa proprio perchè più vecchia. Non che sia una che apprezza il progresso tecnico in quanto tale, ma la libertà e la fecondità della vita in tempo reale, al di là delle distanze e in una ricchezza incredibile di comunicazione, è impagabile. Proprio per una come me che stava alle prese con macchine da scrivere e conti telefonici. Sarò ancora più audace: la tecnica ha raggiunto un livello “simile” alla comunicazione intuitiva e interiore.… Leggi tutto »
Ospite
donatella
12 anni 6 mesi fa
Trovi molto d’accordo, oggi, anche me 🙂
Vero Ilaria? (da Bagdad Cafè, ultima scena).
Ci sono giorni in cui sembra più facile capirsi, ma io penso che ci sono pensatrici, pensatori (mi voglio rovinare!)che ispirano ciò che per noi ha valore ed è come se il nostro pensare si riordinasse, si ritrovasse per mezzo loro. Luisa Muraro è capace di questo.
Questo discorso che tu ci segnali, Giuseppe, trovo possa/debba generare in noi adulti –noi che questo “timore” lo proviamo ogni volta che abbiamo la percezione che ci stia sfuggendo qualcosa quando guardiamo i nostri figli adolescenti vicini/ lontani, presenti/assenti, inebetiti/assorbiti dallo schermo- la necessità di allertarci per capire dove andare. E per spronarci a muoverci per “far capire” come uno strumento possa diventare, se non c’è dell’altro dietro, disgrazia –anziché grazia. Come dire: fare spazio al nuovo in qualcosa di già consolidato e pronto a includerlo e non far sì che il nuovo trovi terreno troppo morbido e plasmabile su… Leggi tutto »
Ospite
donatella
12 anni 6 mesi fa
A me la tecnologia informatica piace, mi piace il web e uso tutto ma sono consapevole dei rischi di cui parla Luisa Muraro. Intanto perché li ho vissuti e poi perché li vedo, potenziali, per i ragazzi e le ragazze. La comunicazione via web amplifica, o meglio, può amplificare ciò che sentiamo. Può accadere nei momenti di fragilità, può accadere a chi non ha ancora sufficiente esperienza nei rapporti umani, e in quelli via web, a chi è de-centrato a causa di altri mezzi di comunicazione non interattivi. Sono esempi. L’interattività è anche ricerca e ricerca sul piano personale, orientarsi… Leggi tutto »
Ospite
Giuseppe
12 anni 6 mesi fa
Cris, nessun pessimismo, né mi pare che ci sia scarsa “genialità” nel ricordare che ogni invenzione è utile per le nostre necessità pratiche se ha il governo della nostra coscienza. Ed effettivamente la Muraro aggiunge che Jobs aspirava a qualcosa di più grande, che è appunto quello, oltre le sue invenzioni e i suoi affari, e contro le possibili conseguenze negative che la Muraro stessa spiega alla fine del suo articolo. Mi pare che sia un aspetto del tema importante almeno quanto quello dei suoi, ipotizzati, rapporti con la madre. La discussione sui quali, dopo questa breve pausa, proseguirà certamente.
Ospite
crisfis
12 anni 6 mesi fa
Bando al pessimismo. Anche Luisa M. (di cui sono amica) in uno scritto non proprio geniale (ah, il terribile rischio che le invenzioni facciano da padrone sugli esseri umani!) dice che Jobs aspirava a qualcosa di più grande. Si era arrivate a disegnare un certo rapporto di Jobs con la madre. Sarebbe possibile rileggere il suo lavoro in questa luce?
Ospite
Giuseppe
12 anni 6 mesi fa
Il fatto a me sembra sia che questo tema era già variamente presente nella migliore filosofia già all’inizio del secolo scorso quando l’espansione della tecnica e dell’economicismo era incipiente con il pericolo della massificazione attorno alla sola utilità materiale. Ora siamo in età completamente matura del culto mercantile, con indizi vistosi di marcescenza e corruzione. A mio parere, che ad es. la Muraro appartenga alla filosofia vera, come non esiste quasi più, lo si vede dal fatto che anche in un piccolo scritto, ha saputo cogliere la sostanza di quel problema con novità attuale e con sensibilità critica, ossia conoscenza,… Leggi tutto »
Ospite
ilaria
12 anni 6 mesi fa
Avevo postato il discorso di Wallace proprio per questo motivo, perché anche nel discorso stesso di Jobs per me trapela – al di là di tante cose assolutamente sottoscrivibili e del rispetto per l’essere umano indubbiamente grande – un sottofondo eccessivamente individualista. Per me la correzione al rischio di agire per default, di essere parte del problema senza avvedercene e senza fare qualcosa per cambiarlo attraverso il cambiamento delle nostre micropratiche quotidiane, è nella direzione indicata da quella cultura umanistica che non sempre riesce, ma dobbiamo sperare che riesca a farci riflettere sulla qualità dell’acqua in cui ci muoviamo e… Leggi tutto »
Member
admrcs
12 anni 6 mesi fa
Ottimo
Ospite
Giuseppe
12 anni 6 mesi fa
Riporto questo pensiero sul tema di Steve Jobs, letto stamane su Metro, perché mi sembra un’autorevole e acuta analisi del fenomeno, che nella sostanza condivido. E che rivela, al di là della necessaria sintesi, sensibilità critica per il problema basilare della migliore filosofia: il rapporto fra tecnica, pensiero e responsabilità personale e quindi civiltà. “Fu vera gloria, si chiese Manzoni alla morte di napoleone. E noi oggi di Steve Jobs, l’inventore di ritrovati tecnologici che trionfano sul mercato mondiale. Fu un genio, dicono molti. E ha cambiato le nostre vite. Su questo punto non c’è dubbio. Ma in meglio o… Leggi tutto »
Ospite
cris
12 anni 6 mesi fa
“Non ne sappiamo abbastanza per parlare”? E’ proprio quello che voglio combattere. C’è stata grande discussione sul rapporto con la madre, lo sappiamo, l’ultimo libro di Luisa Muraro ancora ne parla diffusamente. Sappiamo che a volte c’è dolore e rabbia. Ma l’unico modo per uscirne è tenere insieme amore della madre e amore di sè. Come fai a pensare a una possibilità di “esperienza emotivamente neutra”? Certo, in un certo senso io ne parlo come se mi ponessi alla fine del percorso. Si può arrivarci a causa della propria morte, come per Jobs, o per la morte della madre. Oppure… Leggi tutto »
Member
admrcs
12 anni 6 mesi fa
Non so, Cris. E’ possibile per un essere umano abbandonato che questa esperienza diventi emotivamente neutra? (né rancore né dolore). E’ possibile l’elaborazione definitiva? A me pare di no. Chi ha avuto una madre carente, o anche solo “non sufficientemente buona”, sa la rabbia che continua a macinare, la carenza che resta sempre attiva. Come si sarà sentita Berthe, la bambina “laide” di Bovary? Naturalmente qui prendiamo solo a pretesto la storia di Jobs, non ne sappiamo abbastanza, per parlare della faccenda in generale.
Ospite
cris
12 anni 6 mesi fa
Continuando a riflettere sul tema, mi è apparso con evidenza (a me, naturalmente) che la rivalsa ci sia stata contro i genitori adottivi, è a loro che ha fatto spendere i soldi per l’università senza frequentarla (di questo costo parla, ma sottolineando anche il debito che i genitori adottivi hanno onorato verso il desiderio della madre naturale). D’altra parte, in un certo senso, se ami una delle due madri, ami meno l’altra. Posso credere che a vent’anni ami di più la madre fantasticata che quella reale. Ho conosciuto una poeta italiana adottata, che si è messa a cercare la madre… Leggi tutto »
Ospite
Simo
12 anni 6 mesi fa
Non so, la cosa non mi convince. È delicata. Mi sembra possa avere ragione Cris, ma mi sembra vero anche ciò che dice Marina. “L’aver mollato” può anche davvero avere il volto simile a una “rivalsa”. Una sorta di dimostrazione del fatto che la madre lo abbia abbandonato con scuse che poi non sono valse. Come dire: tu non mi hai voluto credendo di non poter fare di me “un laureato” e io ho fatto molto di più pur non essendolo. E “il mio cestino”, il cestino di un bambino “non previsto”, è bastato a far sì che ciò avvenisse.… Leggi tutto »
Ospite
donatella
12 anni 6 mesi fa
Ho avuto modo di aiutare una donna nella ricerca della madre naturale: finchè non la conoscerò non saprò chi sono, mi disse. Non so però se per una figlia è diverso.
Ospite
crisfis
12 anni 6 mesi fa
Per quello che ne so, il figlio abbandonato non ha il problema di giustificare l’abbandono, di solito pensano che lei ha avuto delle ragioni insuperabili. Quello che cercano è l’amore che lei gli ha comunque dato in una qualche forma, e si sforzano sempre di scoprire qual è la forma di amore che hanno ricevuto. (La mia esperienza è molto empritica… “Chi l’ha visto” presenta spesso casi di figlie e figli abbandonati, che cercano dopo 20 30 40 anni la madre, con amore e sicuri di essere stati amati e, sperano, di esserlo ancora.) Certo è indispensabile per l’esistenza la… Leggi tutto »
Ospite
crisfis
12 anni 6 mesi fa
Secondo me è più semplice: la madre pensava laurea ma intendeva sapere e libertà, e lui ha seguito questo deisderio, che poi ha riconosciuto essere appunto quello della madre. Non le ha “dimostrato” un bel niente, si capisce dal tono amoroso con cui ne parla (anzi dallo “stile” visto che è in traduzione). Nessuna animosità, nessuna revanche. Quieto e lieto. Se mai “si rimprovera” di averlo capito molto tardi. Ma ora lo sa.
Member
admrcs
12 anni 6 mesi fa
O meglio, non proprio: lei voleva per lui genitori laureati, e che lo facesero laureare. Lui non si è mai laureato, e non che gli mancassero i numeri. semplicemente, a un certo punto ha mollato. E ha fatto ben altro e ben di più. Questa fissa di sua madre per la laurea non l’ha voluta appagare. Le ha restituito, appunto, ben altro e ben di più. Dimostrandole che… Dimostrandole che cosa? facendole pagare in parte il suo abbandono? -nulla, nemmeno l’indigenza della madre basta al figlio abbandonato a giustificare-rsi quell’abbandono…-. Andiamo avanti a ragionarci.
Member
admrcs
12 anni 6 mesi fa
Vero Cris, le ha dato quello che lei aveva sperato
Ospite
crisfis
12 anni 6 mesi fa
A un certo punto Steve Jobs ha dovuto, per se stesso, pagare il debito con sua madre naturale, ed è la prima storia di cui parla. E’ sua madre che ha voluto per il figlio il sapere e la libertà che gli assicurava. E’ la cosa più grande che dice, e mi dispiace di averlo focalizzato così tardi.
Ospite
chiara
12 anni 6 mesi fa
Bruno trovo vagamente freudiano che nonostante qui si stia parlando anche di tumori sfugga proprio il nome di Madame Curie. Accidenti le ho quasi dato dell’ignorante, non me ne voglia, anzi voglia fare un pò di esercizio di memoria
Singolare pensiero che mi passava per la mente stamane, in bici (si anche quelli di Destra usano la bici) mentre giravo Milano per appuntamenti di lavoro. Steve Jobs (Omen nomen): Non un uomo di sinistra, anzi…uno dei capitalisti di più successo degli ultimi 30 anni, fa uno speech certamente non di sinistra, in una università non certo di sinistra…e anche la sinistra (più la Gauche Caviar de noantri, in verità) lo compera (nel senso che “la mela” non se la fa mancare), lo celebra, lo piange. Steve ha solo da raccontare 3 storie. Prima di tutto di non esser laureato,… Leggi tutto »
Accidenti! Quante vite in una vita! Quanto dolore trasformato in coraggio! Quanti messaggi lasciati in eredità! – “………tutto cominciò prima che nascessi….” “…..che bello! Tutto quello in cui inciampai …..si rivelò in seguito di valore inestimabile….” “….tutto mi tornò utile….” “….dovete avere fiducia nel fatto che i puntini si connetteranno in qualche modo…..dovete avere fede in qualcosa….questo approccio……ha fatto tutta la differenza nella mia vita….” “…..qualcosa si faceva luce in me….” “….ero stato rifiutato ma ero ancora innamorato…… … …” “….dovete cercare ciò che amate…..” “…….come nelle migliori relazioni….diverrà sempre migliore con il passare degli anni….” “…..adesso il nuovo siete… Leggi tutto »
Ospite
Piera
12 anni 6 mesi fa
Siate hungry and foolish anche se qualche raccomandato vi scavalcherà’,ma soprattutto abbiate fiducia nel futuro perche’ prima o poi le cose cambieranno anche qui,questo e’ sicuro,
Ospite
Piera
12 anni 6 mesi fa
Questo discorso dovrebbero ascoltarlo i nostri figli per armarsi di coraggio e fiducia, cose che ormai in Italia scarseggiano a tutte le eta’. Siate ho gru,
Ospite
Bruno
12 anni 6 mesi fa
Si, è stato un grande uomo, Che riposi in pace. L’umanità ha compiuto una mezza virata intorno alla sua opera e al suo operato, viene naturale accomunarlo a un Gates, un Fermi, un Von Braun, ai fratelli Wright,a Friedrich Benz, a Marconi, eccetera.
Accidenti, sono tutti uomini, signora Terragni.
Non me ne voglia.
E devo entrare nel centro del mare/e fidare nell’abisso/e per confini un incendio solare.
Ospite
Carlo Brignolo Gorla
12 anni 6 mesi fa
Lo dedicherei a tutti quei ragazzi che, in nome e per conto altrui, non imboccano a viso aperto strade di campagna bensì, bendati, le strade asfaltate delle città italiane con bastoni, spranghe, caschi ed estintori. A tutti coloro che annullano i battiti del proprio cuore applaudendo le battute di giornalisti, comici e manipolatori pasciuti e savii. Ma soprattutto a tutti coloro che non hanno capito ancora che, ora, è il momento di lasciare.
Ospite
modesto.manzica
12 anni 6 mesi fa
Scritto da un mio amico in memoria di Steve Jobs. … Caro Stefano R.I.P. Sei entrato nel Paese, come disse Rabelais in punto di morte, in cui ci si potrà incontrare, forse, con il: GRANDE FORSE. E dove stando alla ben nota rigorosa prassi binaria: Tutto sarà chiaro o Niente sarà chiaro. (Tertium non datur: comunque, per me, la seconda che ho detto!) Dormi ora. Riposati. Ne hai ben donde. Ti sei sbattuto come pochi, e non te ne sei mai sbattuto come tanti. Sappi solo che quando gli Dei dell’Olimpo appresero alla TV dalla CNN la notizia del tuo… Leggi tutto »
Ospite
Daniele YLH
12 anni 6 mesi fa
HAMER, non Hammer: il Pancreas fa parte del Chakra dello Stomaco, Manipura Chakra. La sede dell’Assertività e del coraggio di assumersi responsabilità personali – non a caso si lede negli alcolisti, che notoriamente soffrono qualche forma di solitudine malposta. Ma nel caso di Jobs, ha fatto la sua parte anche un Tema Astrale complesso e conflittuale, e l’energia guaritiva ed esplosiva del suo Angelo.
Ospite
Patrizia
12 anni 6 mesi fa
Credo che il mondo sentirà la mancanza di questo genio e anche io. Ho sempre provato una grande ammirazione per lui perchè oltre tutto è stato un GRANDE LOTTATORE, ha affrontato le difficoltà con grande determinazione fino all’ultimo, anche quando erano più grandi di lui, anche quando si è trattato di un mostro come la malattia … Un esempio positivo da seguire: una persona che ha creato in un mondo dove spesso ci si affanna solo per distruggere. Grazie Marina per aver postato questo video.
Member
admrcs
12 anni 6 mesi fa
Mi piace come dice: ho solo da raccontarvi tre storie. Come se la nostra verità più profonda non potesse che essere narrata con semplicità. Mi piace che i ragazzi di tutto il mondo possano ascoltare all’unisono, come faranno oggi, queste parole. Io le ho postate a mio figlio.
Anch’io provo sincera tristezza, e insieme un senso di fiducia nella possibilità di essere grandi esseri umani. Un po’ ci si nasce, e un po’ ci si diventa. E anche una profonda gratitudine per tutto.
Ospite
carlo
12 anni 6 mesi fa
Discorso esemplare, da non dimenticare mai: vero, realistico e privo di ipocrisie. Bisognerebbe diffonderlo in strade e piazze italiane con megafoni e altoparlanti, in modo che i giovani, che tutti si sveglino, in un’Italia di ” dottò” e di ipocrisie assortite e di finti futuri preconfezionati, quando ci sono.
Grazie alla grande Marina
Un saluto da Berlino
Ospite
paola tavella
12 anni 6 mesi fa
Secondo il dottor Hammer il tumore del pancreas (lo stesso che ha ucciso mia madre, per questo l’ho studiato a lungo) viene da una sorta di “offesa” che si sente di aver ricevuto, e che si è vissuta da soli, in silenzio, per questo riguardo a SJ ho pensato a quando lo licenziarono da Apple, ne parla anche in questo suo famoso, stupendo discorso. Detto questo, io credo che le difficoltà iniziali di una vita, quelle che ti provano subito e a fondo, possono tormentarti per sempre ma anche essere una leva straordinaria per il successo, un vero trampolino. Amavo… Leggi tutto »
Ospite
Elena
12 anni 6 mesi fa
Discorso straordinario, brava Marina!
Ospite
Amedeo - Mente miscellanea
12 anni 6 mesi fa
Grazie di aver postato il discorso, Marina. Un discorso davvero esemplare.
Ospite
Annalisa
12 anni 6 mesi fa
Bella domanda…secondo me certi dolori determinano l’insorgenza di malattie cosi’ aggressive.
Ovviamente e’ solo la mia opinione.
Member
admrcs
12 anni 6 mesi fa
Mi chiedo se non sia stato quel doppio abbandono -prima i genitori naturali, poi la prima coppia che doveva adottarlo- a ferirlo a morte
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