Vogliamo sceglierci i nostri rappresentanti politici.

Vogliamo qualcosa che dovrebbe essere il minimo garantito, ma da tempo non lo è più. Se il Porcellum è oscenamente esplicito nel negare questo diritto, una nuova legge elettorale concertata tra Pd e Pdl potrebbe continuare a negarlo surrettiziamente. Il vecchio non vuole mollare.

Vogliamo una legge elettorale che ci restituisca limpidamente questo diritto. Qualunque assemblea di condominio è più democratica di assemblee parlamentari elette a prescindere da questo irrinunciabile principio.

Oppure dobbiamo ottenere primarie per le candidature. Di qui non si scappa.

Dobbiamo mettere più energie in questo obiettivo, anche se ci sentiamo sfiniti. Mentre il governo Monti lavora a realizzare in pochi mesi le riforme -ci piacciano o non ci piacciano- che hanno atteso per decenni, nei partiti si sta lavorando per individuare un meccanismo che consenta la permanenza delle nomenclature. Noi dobbiamo lavorare in senso uguale contrario.

Dobbiamo lavorare per una radicale femminilizzazione-ringiovanimento -è praticamente lo stesso- della rappresentanza politica. Dobbiamo lottare accanitamente per questo.

Forza, coraggio. Trattasi della nostra vita. Non c’è alcuna ragione per rassegnarsi.

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