Mentre il premier Letta parla al Senato per chiedere la fiducia, penso che uno dei molti problemi del Paese è la straordinaria mediocrità della nostra classe dirigente (non sto pensando a Letta, beninteso, e non sto pensando soltanto alla politica). Un manager si potrebbe anche pagare molto bene, e perfino liquidare profumatamente se sapesse davvero fare il suo lavoro. Una quota cospicua della crisi italiana va ricondotta al familismo, al raccomandatismo e all’inciucismo che hanno informato la selezione di una leva manageriale incapace e irresponsabile, a cui va addebitata la crisi molte aziende. Quanto alla politica, il piccolo esempio che porto ha a che vedere con Venezia.

Quello che vedete sopra è un negozio di ferramenta del sestiere Cannaregio, per la precisione in Campo Santi Apostoli. Un negozio vero, dove si possono comprare cacciaviti e carta vetrata, ormai una rarità in una città disneyzzata, satura di vetracci cinesi spacciati truffaldinamente per made in Murano, di orribili botteghe di maschere e piumaggi, come in un carnevale perenne e di molte altre schifezze, enogastronomico compreso: ormai trovare un vecchio bàcaro per uno spritz e due sarde in saòr è come cercare un ago in un pagliaio.

Il titolare del ferramenta mi dice che per i nuovi regolamenti sui plateatici, ovvero lo spazio pubblico antistante ai negozi, dovrà probabilmente rinunciare alla sua esposizione di catini e utensileria, un festoso disordine che viene fotografato dai turisti. Leggo sulle pagine di un quotidiano locale il caso di una signora che ha dovuto rimuovere dalla sua corte i vasi con le piante “abusive” che lo abbellivano perché secondo i vigili si trattava di occupazione  di suolo pubblico. Questa faccenda dei plateatici come un piccolo ma fulgido esempio di miopia della politica, una politica provinciale che fa di tutta l’erba un fascio e non sembra comprendere che, per quello che riguarda Venezia, salvaguardarne la vita autentica, che si esprime anche in negozi di ferramenta e di pitture, in frutaròi e bàcari, è almeno altrettanto importante del fatto di impedire alle navi-condominio di sfiorare le fragili rive della Giudecca.

p.s.: mi rendo conto, sono quisquilie se si pensa al fatto che in queste ore l’isola di Budelli, paradiso nell’arcipelago della Maddalena, è stata venduta a meno di 3 milioni di euro. Meno di un superattico.

 

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