Da Sarabanda, nuova trasmissione di Canale 5

Da Sarabanda, nuova trasmissione di Canale 5

Cerchiamo di vedere sempre il mezzo pieno del bicchiere, perché il male fa da sé, mentre il bene ha sempre bisogno di una mano. E allora mettiamola così: tutta questa triste vicenda delle escort (oggi si dice così), delle ragazze immagine, delle letteronze candidate politiche, delle velinazze in carriera, delle ville in Sardegna strapiene di vergini come il paradiso dei musulmani, vicenda che ha saturato il 90 per cento della recente cronaca politica italiana, ci dà il senso di morte di un mondo in declino, è il fondo di un barile che abbiamo finalmente e dolorosamente raggiunto. Di peggio non può capitare. Perché anche la più velleitaria delle belle ragazze ormai avrà capito che per una che arriva in Parlamento, ormai ridotto a una succursale della tv, ce ne sono mille che masticano amaro. Che basta grattare un poco la patina dorata e glitterata per scoprire che non hai vinto un bel nulla, se non un paio di foto al silicone su qualche settimanale gossipparo. Che si balla una sola estate, e quella dopo sarai già troppo vecchia per essere selezionata per il casting –a scelta- di una festa in villa o su uno yacht, di un reality o di una lista elettorale. La crisi, grazie al cielo, con la sua falce si porta via anche questo.
Barbara Montereale, ragazza immagine (“pubblicitaria”, come dice lei) più volte ospite dei festini di Papi, parlando con il suo intervistatore si illumina quando nomina una signora che ha conosciuto, “una donna intelligente” dice “un chirurgo”. E spiega che adesso vorrebbe fare “dei lavori normali, avrei voglia di fare la mamma e la moglie”. E viene voglia di abbracciarla. Di dirle che è tutto finito, e che d’ora in poi potrà vivere dignitosamente, lei con la sua bambina.
Ma sì, è tutto finito. E’ finita anche questa politica che ha dimostrato di essere scadente al punto da diventare interscambiabile con la peggiore tv. Un segno sono i molti che hanno già cominciato a sfilarsi, ad abbandonare la nave, nella migliore tradizione del trasformismo italiano. E dopo tutta questa schifezza, in base a un’ineludibile legge cosmica, non può che essere la volta del meglio. Dopo questo intrico maschile di soldi, potere e sessualità malata, la faccia triste del patriarcato che muore, potrebbe esserci la responsabilità e la sapienza femminile.

(pubblicato su Io donna-Corriere della Sera il 4 luglio 2009)

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