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Donne e Uomini, Politica, TEMPI MODERNI Luglio 4, 2011

Dice Ritanna (su Strauss-Kahn e Ophelia)

Ricevo dall’amica Ritanna Armeni e volentierissimo pubblico:

Lo confesso, sono fra le donne che aveva provato una certa intima soddisfazione nel vedere il potente Strauss Kahn incriminato per aver violentato una cameriera. E non perché mi piacciano  il carcere e le manette. La soddisfazione, certo amara,  veniva dal fatto che quella denuncia per  stupro aveva acceso un faro e aveva illuminato la vita precedente di Strauss Kahn, la sua condotta sessuale, il suo rapporto con le donne, l’abuso di potere continuamente esercitato. Perchè tutti sapevano delle inclinazioni ( chiamiamole così) di Strauss Kahn, della sua propensione a pretendere prestazioni sessuali, di quello che, sempre molto misericordiosamente, giornalisti e politici chiamavano la sua debolezza, la sua ossessione, il suo demone e che invece era semplicemente e banalmente la concezione  e quindi l’esplicitazione, la concretezza del suo rapporto con le donne. Ma nessuno, fino al momento della denuncia della cameriera nera, aveva mai detto niente. Il rapporto che aveva  con le donne era considerato un fatto secondario, insignificante di fronte alla “politica”. Si trattava di una debolezza. E chi non ne ha?  Di una questione irrilevante di cui si poteva anche sorridere. Di un  gossip divertente  nei salotti della gauche. Del “personale” da rispettare. Quella denuncia finalmente aveva acceso un faro. Aveva fatto capire a molti che il rapporto con le donne, la sfera personale, certo vanno vissuti liberamente, ma  non possono non essere sottoposti a giudizio. Che gli uomini non possono dividere come una mela la sfera pubblica da quella privata, che un uomo di potere, non può impunemente estendere questo anche al rapporto sessuale. E’ quel faro che si cerca di spegnere. La inaffidabilità della vittima non solo rende  Strauss Kahn automaticamente innocente, ma sta cancellando ogni riflessione sul suo comportamento precedente. La sua condotta sessuale, il suo rapporto con le donne, l’abuso di potere tornano ad essere pettegolezzi da salotto, questioni secondarie, piccoli vizi che nulla hanno a che fare con le capacità dell’uomo pubblico. Strauss Kahn potrebbe fare il Presidente della repubblica francese? Perché no? I vertici del partito socialista francese parlano addirittura della possibilità che partecipi alle primarie. Non è più alla testa del Fondo monetario internazionale? E’ una palese ingiustizia che il grande uomo pubblico ha subìto. In uno stato di diritto un uomo o una donna vanno giudicati solo in base alla legalità dei loro comportamento. Questo devono fare i tribunali ed i giudici. Come si può non essere d’accordo? Ma basta –questo il punto – nel caso di Strauss Kahn limitare il dibattito pubblico alla legalità e alla esistenza del crimine? Solo su questo devono giudicare i cittadini e le cittadine quando scelgono i loro rappresentanti? Come devono comportarsi, ad esempio, quelle e quelli che devono decidere sulla presidenza della Repubblica francese? Devono dimenticare tutto? Spegnere il faro del Sofitel come troppo ed inutilmente accecante? Cancellare come irrilevante quello che la denuncia di stupro ha illuminato, il fatto che un uomo con grandi responsabilità pubbliche  chieda continue prestazioni sessuali? Ignorare l’asimmetria di potere fra l’autorità di lui e la donna incaricata di rassettare la sua stanza? Se lo è chiesto Franca Fossati su Europa e ha dato la risposta giusta.

Se Strauss-Kahn – ha scritto – diventa un Berlusconi qualsiasi, gli andrebbe chiesto, come al nostro premier, di non pretendere di rappresentare gli uomini e le donne del suo paese”. E questo anche se risulta completamente innocente nell’affaire Ofelia,  anche se in quella stanza del Sofitel lui non avesse degnato la cameriera nera neanche di uno sguardo. Cosa di cui francamente continuo a dubitare.

 

Donne e Uomini, TEMPI MODERNI Luglio 4, 2011

Colpevole di essere stuprata

Attente e attenti, perché in questa vicenda Strauss-Kahn potrebbero stabilirsi nuovi -antichissimi- paradigmi sulla violenza sessuale. Qui si sta giocando una partita molto ampia, ben più significativa della presidenza francese. Intanto riguardiamoci questo filmato, per tenere ben presente i fondamentali a cui si rischia di tornare. Con particolare riferimento alla colpevolizzazione della vittima, che come si vede non è un’invenzione di oggi. In memoria di Tina Lagostena Bassi.

Donne e Uomini, TEMPI MODERNI Luglio 2, 2011

Una grandissima str…a

il sorriso di sollievo dei coniugi Strauss-Kahn

Se davvero la cameriera che ha accusato Dominique Strauss-Kahn di violenza sessuale si è inventata ogni cosa, be’, allora è una grandissima str…a.

Non solo nei confronti dell’uomo che ha incolpato ingiustamente di un reato odioso, ma anche nei confronti delle donne che questo reato odioso l’hanno effettivamente patito: oggi sarà più forte la tentazione di dire loro “avete visto? raccontate balle, siete delle pazze, delle visionarie, dicevate no ma intendevate sì”, e tutte le meraviglie che compongono la cosiddetta “vittimizzazione secondaria“. E anche nei confronti di un pubblico internazionale di uomini e donne, costretto a subire lo spettacolo dell’intrico sesso-potere, già ampiamente rappresentato, anche quando il caso non era questo.

Se, naturalmente. Se fosse così, mi pare che l’essenziale che c’è da dire sia questo.

Ma al momento di questa signora si sa solo che in passato ha detto alcune bugie, che ha degli amici poco raccomandabili, e che forse in albergo si prostituiva. Da questo non si deduce affatto che non sia stata violentata. Anche una bugiarda, una che ha amici non per bene e una  prostituta subisce una violenza se costretta a un rapporto sessuale contro la sua volontà. E al momento la signora non ha ritrattato le sue accuse.

Mettiamo il caso terribile che io, o una di voi che leggete subiamo una violenza sessuale. La difesa di colui che accusiamo andrà a frugare nelle nostre vite per scoprire se non vi sia qualcosa di storto, anche un piccolo problema con la giustizia, o una vita sessuale promiscua. Costituiranno tutti elementi per gettare discredito su di noi, e quindi rendere meno credibile la nostra accusa. Succede spesso, nei processi per violenza sessuale.

Ma anche una che non conduce una vita esemplare può essere costretta a un rapporto sessuale contro la sua volontà. Anche una prostituta, una ladra o un’assassina.

Quindi, stiamo attentamente a vedere.