Tutto farebbe pensare che se un uomo sta covando il proposito di uccidere, di fronte a una tragedia come quella di Sara e alla sua beffarda inutilità -lei morta, lui in galera e intorno a loro solo un immenso dolore- possa fermarsi catarticamente a riflettere, rinunciare al suo piano, fermare la sua mano.E invece capita il contrario, come in un mostruoso contagio: più si uccide, e più si uccide.