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Politica Aprile 21, 2013

Pd: sconnessione completata

Sentendo tanti commentatori parlare di fatto “storico” (il Napolitano bis), e poi gli applausi, la soddisfazione, le pacche sulle spalle, i visi distesi, insomma ce l’abbiamo fatta, si complimenta pure Obama, ora si farà questo cavolo di governo comme il faut, ovvero larghe intese, ovvero l’inciucione, cvd (e se Grillo non ci sta, be’: meglio così, era l’effetto che volevamo ottenere).

Vedendo dall’altra parte la rabbia del popolo pd tradito che l’inciucio non lo voleva, e che esplode liberandosi in rete, troppo a lungo trattenuta, e la piazza romana, soprattutto Pd e M5S, tutta gente che pensa invece che di storico c’è solo che il corso della Storia è stato bloccato, e possibilmente un po’ invertito, con l’unica logica di rimandare la fine dei pochi contro l’interesse dei molti, di durare ancora un po’, un anno, due, poi si vedrà (non ascoltare ‘sti caxxi di cittadini, non andare in rete, tappati le orecchie, fai come le tre scimmiette e vota).

E il “fantasma” di Rodotà, che per tantissimi era diventato il simbolo della svolta -sì, anche per chi non ha mai letto i suoi saggi- e tutti che sono ancora lì a chiedersi stupefatti perché il Pd non l’ha sostenuto (elementare, Watson: power, money) e che d’ora in avanti perseguiterà i dirigenti piddini come il fantasma di Banquo perseguita Macbeth.

Be’, vedendo tutto questo direi che il programma di sconnessione tra politica e cittadini è completato, la corda si è rotta, con particolare riferimento al Partito Democratico, il più sconnesso di tutti.

In molte città oggi il Pd organizza segreterie d’urgenza e incontri con i circoli, un po’ come provare a rimettere insieme i cocci di un vaso andato in frantumi con una colla da bambini, acqua e farina.

Il peggio deve ancora venire. Per il Pd di sicuro.

 

Donne e Uomini, Politica Aprile 16, 2013

Per esempio, Livia Pomodoro

 

Quindi i 5 Stelle convergono sul nome di Milena Gabanelli: è lei la loro candidata alla Presidenza della Repubblica.

Conosco Milena, la stimo molto, come la stimiamo tutti, apprezzo tantissimo che la scelta sia caduta su di lei: mi pare un ottimo auspicio. E’ un tempo strano, buono anche per i miracoli -chi avrebbe detto che Laura Boldrini, altra mia candidata ideale, sarebbe diventata Presidente della Camera?-, può capitare davvero di tutto. Ma mi pare difficile che sul nome di Milena sia possibile trovare un accordo.

Più semplice invece per quella che, a mio parere, sarebbe un’altra splendida candidatura femminile (se posso dire alle amiche che hanno diffuso questo video, Voglio una donna al Quirinale, io anziché  una donna preferisco dire quella donna, nome e cognome): penso a Livia Pomodoro, attualmente Presidente del Tribunale di Milano. Conosco anche lei: donna di grandissima competenza e di non inferiori esperienza e umanità.

Livia è entrata in magistratura nel 1970, è stata sostituto procuratore generale presso la Corte D’appello di Milano e magistrato in Cassazione. E’ stata quindi vicecapo di gabinetto di Virginio Rognoni e capo di gabinetto del ministro di Grazia e Giustizia Claudio Martelli. Fino al 2007 ha presieduto il Tribunale dei minori a Milano.

Autrice di molti saggi su problematiche familiari e sociali, Livia Pomodoro è esperta di diritto familiare e dei minori, docente presso l’Università Cattolica di Milano, membro della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco e molto altro: qui la biografia completa.

Cugina di Arnaldo e Giò Pomodoro, è molto attenta ai temi culturali e gestisce con commovente dedizione il teatro No’hma, impegno ereditato dalla scomparsa sorella Teresa, attrice, regista e drammaturga. Un magnifico spazio nel quartiere milanese di Lambrate, ricavato da un edificio dismesso dell’Acqua Potabile. Di questo impegno dice che è “grande parte della sua vita”, e forse le spiacerebbe molto lasciarlo.

Per la prima volta, oltre che a una donna, e dalla personalità ricca e complessa, il Quirinale andrebbe a una milanese (nata “giù”, come grande parte dei veri milanesi: in Puglia, a Molfetta).

Insomma, sarebbe una magnifica Presidenta.

Donne e Uomini, Politica Aprile 9, 2013

Boldrini, l’anti-Bonino

 

Scrive oggi sul Corriere Maria Teresa Meli che “renziani, giovani turchi -sebbene non tutti- e altri esponenti del Pd stanno pensando a una candidatura al Quirinale alternativa: quella della presidente della Camera Laura Boldrini. E’ una mossa azzardata che costringerebbe Sel ad assecondare l’operazione e metterebbe in imbarazzo i grillini. Quanti di loro, a scrutinio segreto, voterebbero per Boldrini?“.

A giudicare dal successo riscosso negli svariati sondaggi online da Emma Bonino, il nome femminile che ricorre più spesso per il Colle -anche perchè la campagna per Emma presidente ormai dura almeno dal 1999, a più riprese- agli italiani l’idea di una “presidenta” sta piacendo molto.

Ma se è vero che sul nome di Bonino potrebbero convergere anche i voti del Pdl –Emma e Berlusconi hanno già “collaborato” nel corso della lunghissima storia parlamentare dell’esponente radicale -, Boldrini rappresenterebbe la vera innovazione, per il suo linguaggio e per il suo stile da assoluta ousider della politica, e per un profilo “materno” che piace molto, in particolare alle donne e ai giovani, e che la super-emancipata Emma non ha mai avuto.

Nonostante le sue battaglie per i diritti delle donne, Emma non ha mai scelto di mettere in gioco la sua differenza femminile: si è sempre presentata come “l’uomo giusto”. Si è lamentata per l’assenza di donne tra i saggi di Napolitano, ma ama farsi sostenere da testimonial maschi -solo maschi- che forse, ai suoi occhi, significano un suo “di più” rispetto alle altre. E’ nemica acerrima delle quote, tanto che, con grande dispiacere di Lella Golfo, votò contro la sua importantissima legge sulle quote nei cda, legge che ha contribuito alla tardiva femminilizzazione delle nostre istituzioni rappresentative.

In comune, tra Laura ed Emma, un forte impegno per i diritti civili e un profilo internazionale.

Io sono per Laura.