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Politica, TEMPI MODERNI Agosto 20, 2011

Canotte in fuga (in piena notte)

Sia detto soprattutto per gli amici del Sud: questa minirivolta cadorina è un segno funesto per la Lega. Come avevamo scritto qui in occasione di Pontida, quella rischiava di essere davvero l’ultima fermata. Il web è pieno della rabbia dei leghisti: siete uguali agli altri, i solti magna-magna, e così via.

Il vecchio leone la spara grossissima: l’Italia è finita, facciamo la Padania. Ma il suo ruggito non impressiona più nessuno.

Gesù, dacci donne e uomini di buona volontà, capaci e responsabili, per governare il nostro povero e malconcio Paese. E’ una preghiera che recito ormai ogni mattina.

Politica, TEMPI MODERNI Novembre 3, 2010

MA VA’ A CA’ TUA, VA’…

Digh al milanesùn, lumbàrd, padàn Matteo Salvini -e pensàa che gh’é un quaj d’ün che vuraria fagh fàa el sindich…che in milanés “andrò avanti” se dis minga “andarù avant”, ma “tirarùu innanz” (ier sera, dal Bruno Vespa). E dìi che ‘sti chi se vurarian insegnàa el dialet. A nüm.

Ma va’ a ca’ tua, va… ma de bun, damm à tràa.

Translation: dire al milanesone, lombardo, padano Matteo Salvini -e pensare che c’è qualcuno che vorrebbe fargli fare il sindaco… -che in milanese “andrò avanti” non si dice “andarù avant”, ma “tirarùu innanz” (ieri sera, da Bruno Vespa). E dire che questi vorrebbero insegnarci il dialetto. A noi.

Ma vai a casa tua, vai… ma sul serio, dammi retta.



Politica Giugno 24, 2010

C’E’ POCO DA RIDERE

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L’altro giorno, mi pare su Repubblica, si ridacchiava sui comaschi che vorrebbero diventare svizzeri. La cosa mi ha fatto tornare in mente quella volta che parlando con un’importante signora degli allora Ds -nordica di nascita ma politicamente romana- le segnalai la novità politica della nascente Lega, e lei mi rise in faccia.

C’è poco da ridere, di tutta questa faccenda. Non si tratta di folklore, e la sensazione è che il Centrosud del paese non l’abbia ancora del tutto chiaro, o che preferisca non vedere come stanno le cose.

Illuminante l’editoriale di Angelo Panebianco sul Corriere di oggi: forse la Padania non esiste, dice in buona sostanza, ma quel che certo continua a esistere, da 150 anni, una questione meridionale, e sono arrivati al pettine “i nodi di un fallimento storico, dell’incapacità delle classi dirigenti di risolvere il problema del Sud”. Quindi non è della Padania, ma “è del Sud che ci si deve occupare. Perché se non si creano, e in fretta, le condizioni per un sviluppo autonomo del Sud, saranno guai”.  Ma al Sud, continua Panebianco parlando dell’economia, della politica, delle istituzioni, del disastro della scuola, segni di mutamento non se ne vedono.

Al Sud il cambiamento non conviene. Mentre il Nord non può più aspettare. Altro che federalismo: ormai la secessione è un sogno di molti.