Ho proposto di spostare la capitale a Göteborg (pronuncia: jœtəˈbɔrj): scherzavo ma non troppo. Almeno per un po’ –avranno pur bisogno di qualche tempo per organizzarsi e per un change di guardaroba- potremmo liberarci dalla Grande Monnezza.

Chiedo scusa alle amiche a agli amici romani, che amo tutte e tutti, ma quella robaccia di Roma si percepisce anche a pelle, se ne sente l’odore, nei ristoranti, nelle viuzze del centro politico, nei riti cafonal. Ce n’è per tutti in questo Paese, d’accordo, non dimentico Venezia, non dimentico Expo e le ‘ndrine dell’hinterland milanese, ma la qualità di quella monnezza autoctona è speciale e, appunto, capitale. Non sono semplici ruberie, non è semplice corruzione: è mafia, nata e radicata a Roma.

E se non bastasse la percezione sensoriale, c’erano pur sempre le inchieste di Lirio Abbate per L’Espresso –ancora lì da leggere, non è un caso che il coraggioso collega viva sotto scorta-, c’era un bel libro di Andrea Di Nicola e  Giampaolo Musumeci, “Confessione di un trafficante di uomini” (Chiarelettere) dove si annunciava che quello di carne migrante è il più redditizio traffico del mondo come confermato dalle intercettazioni (“Famo più soldi co’ gli immigrati che co’ la droga”), c’era magari semplicemente “Romanzo Criminale”, grande serie Sky diretta da Stefano Sollima e venduta in tutto il mondo, in cui l’intrico tra gli affari di Carminati (il Nero), la banda della Magliana e i servizi segreti era narrato in modo esemplare: anche un comune telespettatore texano è informato dei fatti.

E invece nessuno sapeva, nessuno si era reso conto, nessuno immaginava, nessuno aveva dato un occhio ai fatturati dell’impero coop di Salvatore Buzzi (che solo come presidente della “29 giugno” intascava 25 mila euro al mese), nessuno sospettava che senza il suo bacino di consenso era difficile andare da qualche parte.

Non è credibile. Non è accettabile.

Serve un fortissimo segno di discontinuità, forte almeno quanto lo spostamento della capitale a Göteborg. In galera Massimo Carminati fa il gradasso, come chi sa che molto presto sarà –di nuovo- un uomo libero, soprattutto libero di continuare a fare business: la sua forza di ricatto deve essere immane.

Ci vuole una prova di forza come mai prima d’ora. Diversamente, altro che titoli spazzatura. Sarà l’Italia a essere spazzatura, anche quel poco tessuto sano si infetterà, e il mio, il nostro Paese morirà.

p.s. In giro per Milano, sui mezzi pubblici, per strada, nei bar, non si parla d’altro. Stavolta il colpo è grande, forse paragonabile a Tangentopoli. La gente sembra colpita soprattutto dal traffico di migranti, e dice “Ecco a che cosa serviva Mare Nostrum”. Tanti dicono: “Non voteremo mai più”. Ribadisco: il segnale deve essere fortissimo.