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Politica, TEMPI MODERNI Novembre 3, 2010

MA VA’ A CA’ TUA, VA’…

Digh al milanesùn, lumbàrd, padàn Matteo Salvini -e pensàa che gh’é un quaj d’ün che vuraria fagh fàa el sindich…che in milanés “andrò avanti” se dis minga “andarù avant”, ma “tirarùu innanz” (ier sera, dal Bruno Vespa). E dìi che ‘sti chi se vurarian insegnàa el dialet. A nüm.

Ma va’ a ca’ tua, va… ma de bun, damm à tràa.

Translation: dire al milanesone, lombardo, padano Matteo Salvini -e pensare che c’è qualcuno che vorrebbe fargli fare il sindaco… -che in milanese “andrò avanti” non si dice “andarù avant”, ma “tirarùu innanz” (ieri sera, da Bruno Vespa). E dire che questi vorrebbero insegnarci il dialetto. A noi.

Ma vai a casa tua, vai… ma sul serio, dammi retta.



Politica Agosto 2, 2010

NEOBIPOLARISMI

Dunque oggi si misurerà la forza dei Finiani e la tenuta del governo nel voto sulla mozione di sfiducia a Caliendo.

Io non mi avventuro qui a parlare di politica -di quella politica, intendo-. Dico solo questo: che se questa rottura ha un senso storico e non solo tattico e contingente, potrebbe forse essere il seguente: l’avviamento di un neobipolarismo che, a ormai ventuno anni dalla caduta del Muro, con una progressiva designificazione della dialettica destra-sinistra, potrebbe proporre un’altra dialettica, ben più sostanziale, e forse un nuovo muro tutto italiano, quelli tra Nord e Sud, rispettivamente rappresentati da una Lega sempre più forte alleata del Pdl + forse briciole di Pd, e un’asse Fini-Casini, pezzi di Pd e quant’altro. E forze centriste alleate alla Chiesa a cercare di evitare la spaccatura del paese.

Se volete oggi proviamo a ragionare su questo.

(SCUSATE MA PER RAGIONI MISTERIOSE OGGI NON RIESCO A SCARICARE IMMAGINI…)

Politica Giugno 24, 2010

C’E’ POCO DA RIDERE

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L’altro giorno, mi pare su Repubblica, si ridacchiava sui comaschi che vorrebbero diventare svizzeri. La cosa mi ha fatto tornare in mente quella volta che parlando con un’importante signora degli allora Ds -nordica di nascita ma politicamente romana- le segnalai la novità politica della nascente Lega, e lei mi rise in faccia.

C’è poco da ridere, di tutta questa faccenda. Non si tratta di folklore, e la sensazione è che il Centrosud del paese non l’abbia ancora del tutto chiaro, o che preferisca non vedere come stanno le cose.

Illuminante l’editoriale di Angelo Panebianco sul Corriere di oggi: forse la Padania non esiste, dice in buona sostanza, ma quel che certo continua a esistere, da 150 anni, una questione meridionale, e sono arrivati al pettine “i nodi di un fallimento storico, dell’incapacità delle classi dirigenti di risolvere il problema del Sud”. Quindi non è della Padania, ma “è del Sud che ci si deve occupare. Perché se non si creano, e in fretta, le condizioni per un sviluppo autonomo del Sud, saranno guai”.  Ma al Sud, continua Panebianco parlando dell’economia, della politica, delle istituzioni, del disastro della scuola, segni di mutamento non se ne vedono.

Al Sud il cambiamento non conviene. Mentre il Nord non può più aspettare. Altro che federalismo: ormai la secessione è un sogno di molti.

Politica Aprile 21, 2010

TROTA, LA DROGA E I CULATTONI

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L’Umberto l’ha sistemàa el fioeu, ha sistemato il ragazzo Trota, come sappiamo. E non a bottega da un amico. Consigliere regionale, nientemeno. A nostre spese.

Non proprio una cosa di sapore celtico. Trota  alla napoletana, direi. Difficile che agli elettori della Lega, per come conosco la Lega, sia piaciuto. E noi paghiamo. Per sentirgli dire cose tipo (da Vanity Fair):

“Al mondiale non farò il tifo per gli azzurri”. “Nella vita bisogna provare tutto, tranne i culattoni e la droga”. “Mai sceso a sud di Roma. Apicella? Faccio fatica a capire quello che dice”.

Non sarà bravo a scuola, ma quelle due o tre idee le ha chiare.

Politica Aprile 16, 2010

CHI L’E’ CHE VE PIAS PUSSEE? (chi vi piace di più?)/2

Fini prima

Fini prima

fini dopo

fini dopo

C’è una certa agitescion nella maggioranza di governo. Bossi detta le sue condizioni e Fini punta i piedini: il pas de deux tra il premier e la Lega non gli va. Dice che vuole fare un gruppo autonomo, il Pdl Italia. Silvio risponde: faccia pure, tanto se ne vanno in sette-otto. I giornali di casa esultano: era ora! Il presidente del Senato Schifani dice che allora si deve tornare alle urne (aiuto). Pagine e pagine e pagine di quotidiani dedicati al bisticcio mentre noi qua tiriamo la carretta. Tanto faranno la pace in qualche modo, e noi a tirare la carretta uguale.

Dunque per par condicio vi chiedo: chi vi piace di più? Berlusconi o Fini? Così, tanto per passare una mezz’orata in allegria. In fondo è venerdì, grazie a Dio. Domani tutti al super a fare lo spesone.

Stavolta come si può notare scrivo in blu.

fini durante

fini durante

Politica Aprile 14, 2010

CHI L’E’ CHE VE PIAS PUSSEE? (chi vi piace di più?)

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Umberto Bossi vuole un premier della Lega per il 2014. Per qualcuno è una mossa prematura. In realtà ha un senso politico immediato. Si chiama: alzare il tiro. Far capire agli alleati di governo con chi hanno a che fare, e costringerli a venire a patti subito.

Ma voi chi preferireste? -avendo solo questa possibilità di scelta, s’intende-: Berlusconi o, tanto per dirne uno, Maroni? (ho scritto in verde, non so se notate…)

economics, Politica Novembre 17, 2009

ACQUA ALLA GOLA

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Il governo ha posto la fiducia su un decreto  che contiene anche la riforma dei servizi pubblici locali, compresa l’acqua. Ad annunciare l’intenzione dell’esecutivo il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, spiegando che la fiducia sarà votata su un “maxiemendamento”. Il voto è previsto per oggi alle 16. Immediata la reazione negativa ed allarmata dell’opposizione, ma anche la Lega, storicamente a favore dell’acqua pubblica, non è soddisfatta e annuncia un ordine del giorno al decreto. L’opposizione ha investito direttamente il presidente della Camera Gianfranco Fini denunciando la gravità del ricorso alla fiducia: “Ancora una volta la Camera è stata espropriata dalla possibilità di discutere e modificare i provvedimenti del governo”, hanno denunciato i rappresentanti di Pd, Idv e Udc. Ancora più preoccupati i movimenti dei consumatori.

Nel resto d’Europa, per esempio a Parigi, rimunicipalizzano. In Italia privatizziamo.

Qui del problema avevamo già parlato. Con scarso successo di pubblico, devo dire. Per esempio abbiamo detto questo.

Il governo Berlusconi ha dato il via alla privatizzazione dell’acqua pubblica. Il Parlamento ha votato l’articolo 23 bis del decreto legge 112 del ministro Tremonti, che afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell’economia capitalistica.
Così il governo Berlusconi ha sancito che in Italia l’acqua non sarà più un bene pubblico ma una merce, e quindi sarà gestita da multinazionali (le stesse che possiedono l’acqua minerale). Già a Latina la Veolia (multinazionale che gestisce l’acqua locale) ha deciso di aumentare le bollette del 300 per cento. Ai consumatori che protestano, Veolia manda le sue squadre di vigilantes armati e carabinieri per staccare i contatori.
La privatizzazione dell’acqua che sta avvenendo a livello mondiale provocherà, nei prossimi anni, milioni di morti per sete nei paesi più poveri. L’uomo è fatto per il 65 per cento di acqua, ed è questo che il governo italiano sta mettendo in vendita. L’acqua che sgorga dalla terra non è una merce, è un diritto fondamentale umano e nessuno puo’ appropriarsene per trarne illecito profitto. L’acqua è l’oro bianco per cui si combatteranno le prossime guerre.

E questa è una lettera, che abbiamo già pubblicato qui e vi riproponiamo, indirizzata al presidente Barack Obama:

Signor Presidente,

nei giorni del G8 Lei giocherà un ruolo determinante e lo sarà ancora di più per quanto riguarda i mutamenti climatici, noi pensiamo che questa sia una occasione per porLe una questione che riteniamo fondamentale per l’umanità: l’acqua
Signor Presidente, la sua elezione ha suscitato nel mondo molte aspettative.
E’ stato visto come un leader capace di dire al proprio paese e al mondo intero che dai terribili problemi del pianeta si esce solo tutti assieme.
Ne siamo convinti. In particolare noi, che riteniamo l’accesso all’acqua un diritto umano negato ad 1,2 miliardi di persone.
Siamo convinti che il grande problema sarà la Crisi Mondiale dell’Acqua così come l’ha dichiarata l’ONU nel 2006 e che la sua mercificazione universale in atto, avrà effetti devastanti sulla vita di miliardi di persone.
Acqua e mercato dell’acqua, sono un passaggio epocale, che disegnerà nuove geografie dell’esclusione e dei conflitti.
Nei prossimi decenni se non vi si porrà rimedio, metà della popolazione mondiale non avrà accesso all’acqua potabile e metà della domanda d’acqua resterà senza risposta e per queste ragioni 200 – 300 milioni di persone si sposteranno nel mondo, il prezzo degli alimenti salirà vertiginosamente e ci saranno guerre più terribili di quelle del petrolio.
In questo scenario la politica delega al mercato azionario il governo di questo bene, lo stesso mercato che ha portato il suo paese e il mondo intero alla crisi economica.
Lei ha ridato alla politica il senso degli interessi generali, ha parlato di sanità pubblica come di un bene comune e inaugurato l’era nella quale ai contrasti si risponde con il parliamone….
Ecco noi vorremmo sottoporLe proprio sull’acqua, quattro ordini di problemi molto semplici:
− alle soglie del XXI secolo le istituzioni internazionali si rifiutano ancora di dichiarare l’acqua un diritto umano inalienabile e il suo paese gli USA è tra i più decisi sostenitori di tale rifiuto;
− le linee guida della politica mondiale dell’acqua vengono definite ogni tre anni dal Forum Mondiale dell’Acqua, una sede privata, retta dalle grandi multinazionali;
l’acqua è mercificata, venduta e quotata in borsa, in tutti i nei suoi usi più indispensabili;
− nei negoziati sui cambiamenti climatici la crisi dell’acqua è del tutto ignorata, considerata un bene economico e la priorità nei suoi usi, va alla produzione energetica.
Quattro semplici richieste Signor Presidente, che rivolgiamo a Lei, perché da Lei pensiamo che il “parliamone” voglia dire ascoltare, affrontare e rispondere ai problemi anche quando non vengono dai potenti.
Per noi le risposte sono scontate, nell’ordine naturale delle cose:
– l’acqua è un diritto umano,
– l’acqua non è una merce ma un bene comune,
– l’acqua deve essere governata, da istituzioni legittime come l’ONU a cui va restituita autorità,
– l’acqua deve essere inscritta nell’agenda di Copenaghen sui mutamenti climatici.
Non conosciamo il Suo pensiero in merito, ci auguriamo lo posa condividere per il bene dell’umanità.
Le chiediamo una risposta, come segno che anche per i movimenti sociali, la società civile e la cultura è iniziata un’era di cambiamenti nei rapporti con la politica.

L’acqua potrebbe diventare il simbolo del nuovo che vogliamo aiutare a nascere.

AMARE GLI ALTRI, scuola Luglio 29, 2009

PROF, MI PASSI LA CADREGA

La signora onorevole Paola Goisis, deputata della Lega veneta ed ex professoressa, ha una faccia da casalinga perbene, con i capelli rossi un po’ a pagoda. Ha avuto un’ideona, che ha proposto in commissione Cultura della Camera, dove si sta discutendo di riforma della scuola. Che i professori siano sottoposti a un «test dal quale emerga la loro conoscenza della storia, delle tradizioni e del dialetto della regione in cui intendono insegnare». Conoscenza, questa sì, meritoria, altro che alla selezione basata sui titoli di studio. Alla presidente della commissione, Valentina Aprea (Pdl), dev’essere venuto un colpo, tant’è che ha sconvocato il comitato ristretto, investendo della questione la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. La Lega però si è opposta, e la riforma si è bloccata.

Intanto l’idea non è dell’onorevole Goisis, ma di Aldo Giovanni e Giacomo, che nella gag -qui sopra- cercano di smascherare il terrone chiedendogli che cos’è la cadrega. E poi vedo che l’onorevole Goisis è nata a Livorno, quindi è quasi terrona: la prova di veneto, per candidarsi su al Nord e ottenere un cadreghino giù al Sud, gliel’avranno fatta fare?


AMARE GLI ALTRI Maggio 8, 2009

METTI UNA SERA IN METRO'

rifiutò di cedere il posto in autobus e ispirò Martin Luther King

Rosa Parks: rifiutò di cedere il posto in autobus e ispirò Martin Luther King

Noi milanesi di nascita che prendiamo il metrò restiamo spesso in piedi mentre i posti sono occupati da filippini, ecuadoriani, senegalesi, srilankesi, marocchini. La parte più turpe di noi ha spesso pensato: “Dovrei essere io a essere seduto-a, non questi qui”.

Ieri il parlamentare e segretario milanese della Lega Matteo Salvini ha detto che ci vorrebbero dei vagoni sul metrò destinati ai milanesi (“era solo una battuta”, ha spiegato). La parte più turpe di noi ha parlato, si è espressa politicamente. Siamo governati dalla parte più turpe di noi. Matteo Salvini dovrebbe andare a casa. In metrò.