la ministra Maria Elena Boschi, molestata sessualmente dalla troupe delle Iene

 

La scena che vedete qui (poco dopo il minuto 4.30) sarebbe impensabile in Svezia, in Norvegia, in Gran Bretagna, in Australia, in Germania, e anche nella sorella Spagna. Anzi, sarebbe diventata un caso politico.

Un energumeno di Italia 1 (suppongo si tratti della trasmissione “Le Iene”) insegue per strada con la sua troupe la neoministra Maria Elena Boschi: a giudicare dall’abito di lei, quel supercommentato tailleur blu elettrico, deve trattarsi proprio del giorno della nomina.

Riporto fedelmente il dialogo:

Iena: “A Maria E’, sei una figa strepitosa!“.

Ministra: “Oggi… dai. Oggi lasciami…”.

I. “Ma perché ti hanno messa proprio ai rapporti con il Parlamento?“.

M. “Buongiorno…”.

I. “… ai rapporti con i membri del Parlamento? Come pensi di cavartela?”.

M. (gentilmente): “Adesso basta…”.

I. “Ci hai ragione! Oggi è una cosa…”.

M. “… sei esagerato”.

I. (guardandole i fianchi) “… una cosa esagerata! La sua forza attrattiva… Però te posso fa’ i miei complimenti?”

M. “Grazie”.

I. “Sei una stra-fi-ga!”.

Anche se siamo un Paese ad alto tasso di misoginia, inchiodato dalla questione maschile, la legge italiana definisce con chiarezza questi comportamenti come molestie sessuali: Maria Elena Boschi viene intimidita, ricondotta alla sua funzione di oggetto sessuale e quindi indebolita nella sua soggettività proprio nel giorno in cui è chiamata a giurare per un alto incarico istituzionale.

Questo comportamento meriterebbe una sanzione: per Maria Elena e per il bene di tutte.

Io credo che la neoministra avrebbe dovuto reagire, quanto meno minacciando la troupe tv di fare intervenire le forze dell’ordine. Avrebbe dovuto farlo per se stessa e anche per tutte le altre donne di questo Paese: se anche a una ministra della Repubblica tocca subire quello che abbiamo visto, che cosa può capitare a una ragazza qualunque? Che effetto può fare vederlo in tv? E in una trasmissione destinata a un target giovanile?

Capisco del resto che Maria Elena, per quanto chiaramente infastidita e turbata, non si sia sentita di farlo: tutte sappiamo come ci si sente, in circostanze come queste. Come se si avesse colpa della propria bellezza, e si meritasse di pagarla in qualche modo. Forse, semplicemente, Maria Elena Boschi non aveva voglia di fare un caso, in una giornata tanto importante per lei.

Ci sarebbe poi anche il rispetto che si deve ai rappresentanti delle istituzioni, volendo.

Altrove, come dicevamo, i casi scoppiano per molto meno. Qui la prima ministra australiana Julia Gillard -che a quanto pare ama il blu elettrico come la ministra Boschi- accusa di misoginia e sessismo il leader dell’opposizione Tony Abbott. Lo fa in Parlamento e davanti al Paese, con una scenata memorabile, in un crescendo entusiasmante, annientando il maschilista.

Dopo aver visto il filmato delle Iene, vi consiglio questo. Molto empowering.