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Donne e Uomini, Politica, tv Novembre 14, 2012

La piega di Laura Puppato

 

Maggie e Laura

In rete si discute parecchio della piega di Laura Puppato. Pare non fosse abbastanza pettinata, al dibattito Sky. Mi vengono in mente i capelli di Nilde Jotti, ricordate? Portati ostinatamente raccolti sulla nuca, con una scriminatura in mezzo. E Tina Anselmi, l’altro “faro” menzionato da Puppato, che forse si guardava nello specchio una volta l’anno.

Curzio Maltese, su “la Repubblica” di ieri, osservando che il format al Teatro della Luna sembrava un abito su misura per Matteo Renzi,  (più tweet che risposte, slogan, telefonino sul leggio che riceveva sms), diceva che era “alto, giovane e bello”, lì, sulla platea di X Factor.

Negli ultimi due decenni la confusione tra politica e spettacolo è stata assoluta. Showmen e showgirl che diventavano parlamentari, deputati e presidenti del Consiglio tirati e inceronati. Questo è vero soprattutto per i più giovani, che in effetti non hanno mai visto altro.

La bellezza è una cosa seria, lo è sempre stata, anche per un condottiero. Se il comandante Che Guevara non fosse stato tanto fascinoso, non ci sarebbero ancora poster con la sua silhouette sui muri delle camerette di mezzo mondo. Perfino Gesù nelle immaginette è ritratto come un giovane di bellezza soave.

Ma che Pierluigi Bersani e Bruno Tabacci non si presentino in tv con la chierica pittata, o che Puppato non stia troppo lì a rimirarsi e non parli per slogan come una televenditrice sono difetti solo per i loro Avatar televisivi. Una certa noncuranza per la propria immagine oggi testimonia un cambio di linguaggio, una netta discontinuità con il dannato Truman Show in cui siamo stati costretti a vivere (ricordate? va tutto bene, i ristoranti sono pieni, mentre fuori dalla bolla infuriava la tempesta).

Stiamo cercando un premier, una persona capace e responsabile che ci porti fuori di qui, non un conduttore per “Vuoi essere milionario” (se la logica è questa, allora eleggiamo quel buon uomo di Gerry Scotti e non parliamone più). In questo senso lo stile di Renzi è dannatamente vecchio, il suo linguaggio non rompe con il berlusconismo.

Facciamolo capire soprattutto ai ragazzi: è solo colpa nostra, se fanno confusione.

 

Donne e Uomini, esperienze Maggio 28, 2010

IL LIBRO VINCE!

libri

Bellissima questa cosa che i libri vendono sempre di più (date un’occhio al Corriere di oggi, Cristina Taglietti, pag. 49). Le donne leggono molto più degli uomini (i più anziani sono pari). E con l’eccezione della Sardegna, si compra e si legge più a Nord che a Sud.

Fra tutte le possibili analisi del trend positivo, io direi in libertà che: siamo bombardati di informazioni, ma solo il libro consente un tuffo in profondità nelle cose; tra le esperienze degne di questo nome, quelle cioè che ti toccano e ti cambiano, un buon libro è alla portata di tutti; i contenuti, spesso trascurati dai giornali, si prendono la rivincita sull’immagine imperante; in mancanza di “chiese” e ideologie, la possibilità di formarsi un’opinione non volatile passa necessariamente attraverso la lettura; condividere la lettura è un modo per fare community.

Si potrebbe aggiungere molto altro. Fatelo voi. Ma intanto condividiamo la buona notizia.