Artemisia Gentileschi, “Susanna e i vecchioni”

 

Continua, morbosa e un po’ onanistica, l’attenzione mediatica sulle “baby-prostitute” dei Parioli. Mia mamma, che pure non è Marshall McLuhan, mi dice: “Ma non è che con tanto parlarne poi qualche altra bambina si mette idee in testa?”. Potrebbe essere. Ma parlare delle ragazzine, eccitare le fantasie sulle minigonne, sui rossetti, sulla loro disponibilità e sulla loro lingerie fa senz’altro più audience che soffermarsi sulla bruttezza e sulla turpitudine di quei vecchi ingordi che da che mondo è mondo si abbeverano alla fonte vitale di una fanciulla in pieno trionfo ormonale per dimenticarsi della loro decadenza e mortalità. Bambine scrutate, spiate, vivisezionate.

Un mondo ancora pieno di vecchi uomini non ancora raggiunti dalla notizia della soggettività femminile, che prendono in moglie bambine di 10 anni, vestite da sposa in fretta e furia all’alba delle nozze senza essere avvisate di nulla per venire consegnate al loro nuovo padrone, con la benedizione delle famiglie e del villaggio. L’Occidente pullula di turpi individui che pretendono di godere sessualmente di creature appena slattate. Ma non c’è mai interrogazione sulla sessualità maschile, sul suo pretendersi dominante e senza limiti, sulla sua violenza intesa come un immodificabile dato di natura.

“Era lei che provocava” “Era lei che mi esasperava, che mi eccitava, che mi irretiva”: come per la violenza, anche qui il peccato è della vittima, colpevole di averti fatto sentire bisognoso, di avere smascherato la tua fragilità, di averti ricondotto a quello stato di dipendenza e inermità che avevi sperimentato tra le braccia della madre. Un movimento antico, lo stesso che si racconta nell’episodio biblico di Susanna e i vecchioni. La sua bellezza accende la cupidigia di due vecchi che la accuseranno di adulterio per non avere ceduto alle loro voglie. Tocca al  giovane Daniele ristabilire la verità, salvando Susanna dalla morte per lapidazione. 

Qui di Daniele, purtroppo, se ne vedono davvero pochi. Ancora una volta, l’occasione non è stata colta.

La sassaiola continua.

 

P.S. A titolo di esempio: dalla bacheca di un “amico” Facebook, suoi commenti sotto la foto di una bambina di 12 anni

 Ma buongiorno carissima BARBIE!!!T’invio tutto il mio cuore,sempre più fragorosamente innamorato di Te…..TUTTO INTERO!!!TI AMO MIRABILISSIMA!!!ILLIMITATAMENTE A TE TUTTA!!S’andrho’
 Ma che deliziosa sei Tu Barbie! Chiamami Ti scongiuro!Sai che ci terreni veramente sai…?? Poi Te mi sembrerebbe quasi,d’averTi già incontrat,prima,sai?Comunque TI AMO: ILLIMITATAMENTE TUTTA!!!BELLISSIMA!!! S’andrh

 

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