Ritenere marginali i temi “eticamente sensibili” perché “divisivi” e non affrontarli con la necessaria determinazione si sta dimostrando un serio errore politico. Specialmente in tempi così confusi e liquidi, che richiedono un orizzonte di civiltà verso cui transitare. La destra mostra di averlo capito, la sinistra no. Vale a maggior ragione per una tema come l’utero in affitto, che incrocia questioni dirimenti: la commerciabilità dell’umano, la libertà e la dignità delle donne e perciò di tutti, il potere incontrastato dei soldi, l’inaccettabilità del biolavoro, precariato assoluto.

Un tema che il Pd tiene da anni sotto il tappeto anche se svariati atti politici, come la nomina dell’utente di Gpa Sergio Lo Giudice a responsabile dei diritti civili della segreteria Martina e i ripetuti e strillati assolo di Monica Cirinnà, mai adeguatamente contrastati all’interno del partito, farebbero pensare a un sì di fatto. Molto più esplicito invece il sostegno alla Gpa da parte delle altre formazioni di sinistra, da Potere al Popolo a La Sinistra fino a Sinistra Italiana (con l’eccezione di Stefano Fassina).

La bomba è deflagrata in Regione Emilia Romagna nel corso della discussione della legge sulla cosiddetta omotransnegatività. Un gruppo di consiglieri Pd ha chiesto di introdurre nel testo un emendamento in cui insieme alla violenza sulle donne si condannava anche l’utero in affitto, e la maggioranza di sinistra si è spaccata. Attivissimo contro questo emendamento il capogruppo di Sinistra Italiana Igor Taruffi, che oggi propone un asse Pd-M5s-sinistra per approvare la legge, tagliando fuori i “cattodem” e le loro riserve sull’utero in affitto.

Rompere la maggioranza di governo pur di avere la legge?

“Le tappe sono state due: la presentazione in commissione di un testo contro l’omotransnegatività che prendeva le mosse dall’iniziativa di vari comuni emiliani; la presentazione di un emendamento proposto da una parte del Pd, emendamento di cui ho chiesto il ritiro. E che aveva anche l’appoggio del centrodestra. Il testo originario potrebbe passare con l’appoggio dei 5 Stelle: io propongo che si faccia a meno dei voti cattodem e si proceda“.

Quando riprenderà la discussione?

“Al momento la legge è ferma in commissione. Immagino dopo Pasqua”.

Prima delle elezioni europee?

“Prima, dopo: poco importa. Purché la legge passi entro la legislatura che si conclude a fine anno”.

Questa legge è necessaria al punto di rompere la maggioranza?

“Sarebbe un passo avanti sul fronte dei diritti e assicurerebbe sostegno e risorse alle associazioni Lgbt”.

In Emilia c’è davvero un problema di omotransnegatività? Bologna è la capitale Lgbt…

“Proprio per questo. Abbiamo una responsabilità in più rispetto ad altri”.

Il testo prevede anche quote Lgbt riservate nell’accesso al lavoro?

“No, non più”.

Anche perché sarebbe complicato dover dare dimostrazione del proprio orientamento sessuale per ottenere un posto di lavoro…

“In ogni modo le quote non ci sono”.

Come mai la sinistra ha questa urgenza di salvaguardare la pratica dell’utero in affitto?

“Nessuna urgenza. La gestazione per altri è un tema che non c’entra con la legge di cui stiamo discutendo. E nel nostro Paese è già vietata”.

Solo a parole, però. Viene praticata all’estero e una volta rientrati  si rivendica di poter essere registrati alle anagrafi, richiesta che viene tenuta alta nelle agende Lgbt.

“Comunque non c’entra con le discriminazioni omotransfobiche”.

Per molte e molti si tratta di una discriminazione ai danni di donne e bambini. I presentatori dell’emendamento sostengono di non voler finanziare iniziative in cui si propugna il diritto di Gpa.

“Ribadisco: si tratta di tutt’altro tema. La battaglia è solo ideologica. Se il problema è quello dei finanziamenti, allora discutiamone”.

Come mai in Italia la sinistra è schierata a difesa della Gpa mentre nel resto d’Europa si oppone? Solo due esempi: Melanchon in Francia; il governo Sanchez in Spagna che ha assunto misure molto drastiche.

“Non esiste questo monoblocco di sinistra pro Gpa. E’ solo una caricatura. Per esempio Fassina è contrario”.

Al momento solo lui, però. Boldrini vuole regolamentare, di Cirinnà non c’è  bisogno di dire. La Sinistra alle europee schiera come capolista candidate che si battono esplicitamente per la regolamentazione…

“A me interessa la legge sull’omotransnegatività. I diritti sono un tema di primo piano”.

Anche l’utero in affitto è un diritto?

“Si tratta di un tema articolato e complesso, sul quale esistono posizione diverse”.

La sua qual è?

Credo che vadano preservati i diritti di scelta di ognuno. Non ho posizioni precostituite. La realtà è fatta di molte sfumature, il bianco e nero non esistono”.

 

Come andrà a finire? Appare poco probabile che il presidente regionale Stefano Bonaccini consenta che il Pd si divida sulla Gpa. E che si mostri insensibile al parere “fortemente contrario” alla legge espresso in un documento da Acli, Movimento Cristiano Lavoratori, Associazione Giovanni XXIII, Forum delle Associazioni familiari e sottoscritto da molte altre realtà. Documento in cui, pur ribadendo l’impegno contro ogni discriminazione, si sottolinea che la semplice affermazione che la pratica dell’utero in affitto è aberrante, o che le coppie omosessuali sono, per loro natura, non fertili, diventa autonomamente un reato: ci sembra francamente una palese violazione del principio, costituzionalmente garantito, di libera manifestazione del proprio pensiero“.

Non è inverosimile, quindi, che la legislatura in Emilia si concluda senza che la legge venga approvata.

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