Come si fa a non parlarne? Uno si sente obbligato. La cosa rimbalza da un blog all’altro. E quindi, ecco qui: “la sai l’ultima” del presidente Berlusconi? Che oltre a risolvere tutto con l’uso della forza -la protesta degli studenti, l’opposizione alla realizzazione di alcune opere pubbliche-, dà il la ai rapporti diplomatici con la nuova amministrazione Usa con una disgraziata e legaiola battuta da bocciofila sull'”abbronzatura” del presidente Obama.  A una cena, ieri sera, si diceva -c’erano anche alcuni suoi fiduciosi elettori- che bisognerebbe intentargli contro un’azione legale per i danni prodotti all’immagine già malconcia del nostro paese. Vi capita di leggere i giornali stranieri? Insieme alla spazzatura e alle peripezie politiche dell’onorevole Mussolini, negli ultimi anni le gaffe del presidente figurano tra gli argomenti più gettonati.

Ma è giusto, la domanda è questa, farsi dettare l’agenda, anche quella di un libero blog, da cretinate come queste? Non si finisce, in questo modo, per distogliersi da quello che conta davvero nelle nostre vite? E per perdere un’altra giornata e sprecare altre energie in un’indignazione che non porta da nessuna parte? Non sarebbe il caso, vi domando, di fare finta di nulla, e vivere da subito il mondo in cui ci piacerebbe essere, e parlare delle cose di cui ci piacerebbe parlare? Ovvero di vivere a prescindere da quella che pretende di chiamarsi “politica”?

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