Il prossimo 10 ottobre a Milano (ore 15.00, partenza da piazza Cadorna) e quasi in contemporanea a Caserta (ore 16.30 da piazza Vanvitelli) si svolgeranno due cortei organizzati dal comitato No194 in preparazione di un referendum abrogativo della legge 194 che regola l’interruzione volontaria di gravidanza. Al corteo parteciperanno probabilmente anche estremisti di destra di Forza Nuova, come in occasione della precedente manifestazione milanese l’11 aprile scorso.

Pietro Guerini, avvocato di Clusone (Bg), è presidente del comitato.

“Siamo nati nel 2009” dice “con l’unico obiettivo di abolire la legge 194. Dobbiamo irrobustirci per poter raccogliere le 500 mila firme che servono per il referendum”.

Non le sembra già sufficientemente abolita, la legge 194? Siamo perfino sotto sanzione europea per la sua disapplicazione a causa della fortissima obiezione di coscienza.

“Ma lei davvero è una giornalista del Corriere?”.

Perché, scusi?

“Questa è una domanda più da Repubblica… Comunque le rispondo. Per me lo scandalo non sono gli obiettori, lo scandalo è che ci siano medici che non obiettano, che tradiscono il giuramento di Ippocrate e che uccidono esseri umani indifesi”.

Lei sa che nel 1981 il referendum andò molto male…

“Altro che! Ero un ragazzino, andavo al liceo, e quel referendum mi ha cambiato la vita. Fu una disfatta totale, 68 no all’abrogazione contro 32 sì. Ma allora l’ideologizzazione era molto forte, la gente seguiva le direttive dei partiti. Oggi il clima è molto diverso. Alle Europee del 2009 la sinistra aveva perso molto e in generale si è manifestata una grande disaffezione ai partiti. E’ allora che ho fondato il comitato. Oggi la de-ideologizzazione è generale e il referendum avrebbe grandi chance”.

Vorrebbe abrogare l’intera legge?

“Salvo l’art. 6 lettera A, che ammette il diritto ad abortire in caso di comprovato pericolo di vita per la donna: la gravidanza poteva essere interrotta per questo motivo anche prima della legge 194. E salvo gli articoli sanzionatori, 17-18-19, perché l’aborto deve restare un reato ed essere adeguatamente punito”.

Quindi lei non si accontenta di abrogare l’”aborto di Stato”, come si dice, praticabile nelle strutture pubbliche. E’ anche contrario a ogni forma di depenalizzazione.

“Vede, ragioniamo da punti di vista radicalmente indifferenti: io considero sacro il diritto di nascere, e lei considera sacro il diritto di scelta della donna”.

Guardi che è sempre la donna a scegliere, legge o non legge. Nessuno può obbligarla a condurre una gravidanza, a meno di legarla a un letto di contenzione.

“Se intende interromperla, sia consapevole di commettere un reato e venga condannata per questo. E con lei il medico, e chi l’ha istigata a commetterlo, ad esempio il padre”.

Quindi una donna deve sempre portare a termine la gravidanza.

“Sempre. Noi vogliamo tutelare i più deboli, quelli che non hanno voce e che non votano. Se una donna resta incinta il bambino se lo tiene. Punto. Uno stato civile non può consentire la soppressione di un essere umano”.

Mentre può consentire la morte per aborto clandestino: perché è così che va a finire, anche lei lo sa.

Se una vuole rischiare di crepare per aborto sono solo fatti suoi”.

Lei è cattolico?

“Cattolicissimo. Ma nel nostro comitato, che conta 30 mila iscritti, ci sono anche atei. La nostra è un’impostazione giuridica, non religiosa”.

Come giudica il perdono di Francesco, in occasione del Giubileo, alle donne che hanno abortito?

“Giusto che il Papa sia misericordioso. Ma un altro conto è l’impunità per chi uccide”.

Siete legati a un partito?

“A nessuno. Ma non abbiamo pregiudiziali. Se un partito vuole collaborare al raggiungimento del nostro obiettivo siamo apertissimi”.

Tipo Forza Nuova?

Il primo tra i principi di Forza Nuova è la cancellazione dell’aborto. Io non voto Forza Nuova, sono un liberale e loro lo sanno. Ma su questo punto la convergenza è oggettiva”.

 

Questi i fatti. E quella che segue l’opinione: un referendum abrogativo della 194 difficilmente raccoglierà il numero di firme sufficiente, e nel caso le raccogliesse, difficilmente vincerebbe. Ma queste mobilitazioni creano “clima”, perfezionando lo svuotamento della legge dall’interno.

 

 

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