Lo dico anzitutto ai renziani: guarite! Non dovete chiamarvi con il nome di un altro, ma con la forza delle vostre idee”.

Lo dice Matteo Renzi, mica io, davanti alla folla entusiasta ed eccitata del fine Festa Pd di Milano, al Carroponte di Sesto san Giovanni, capannone sotto pioggia scrosciante d’inizio autunno, abbronzature che scoloriscono, signora a lato palco con canotta paillettata.

Introduce Francesco Laforgia (ok che le correnti non usano più: ma non era bersaniano?), conduce Beppe Severgnini. Renzi in classica camicia bianca, lievemente inquartato, mentalmente tonico. Parola chiave della serata -ripetuta più volte-: comunità.

Riscaldamento sportivo, Inter, Fiorentina etc. (qualche insofferenza tra le signore piddine: “… e alùra!”), quindi si comincia.

Ecco una cronaca.

 

ENTERTAINMENT

“Il fatto che io sia candidato alla segreteria del Pd dice come siamo messi male”.

“Se non ce la fa Renzi, il prossimo è il Mago Otelma”.

“Alzi la mano chi ha votato Grillo? E il Pdl? E la Lega?”.

“Piove governo largo! E il tacchino si bagna”.

“Non si va sul tetto a difendere la Costituzione. La Costituzione si difende al piano di sotto” (applauso).

“Non sono andato ad Arcore per un bunga-bunga. Non ho le physique”.

“Se c’è qualcuno che pensa di salire sul carro perché gli conviene, sappia che siamo abituati a farli scendere”.

“Dove vanno a finire tutti quei 2 euro delle primarie?”.

“Con Letta abbiamo 6 figli in due. Non condivisi. Almeno credo”.

 

POLITICA

“Un anno fa cominciava la campagna per le primarie. Le abbiamo perse. Ma questa non dev’essere una rivincita. Quell’esperienza è chiusa”.

“Non si possono certo fare i salti di gioia per le larghe intese. Ma se il governo fa le cose sono il primo a sostenerlo. La vera cosa da fare è la legge elettorale”.

“Gianni Cuperlo è una persona seria. Stimo Civati, stimo Pittella. Dobbiamo essere capaci di parlare di idee, fin dalle prossime settimane”.

“Se non riesci a prendere l’elettorato deluso del centrodestra non ce la fai. Non è autotradimento”.

“Quando dicono che comunicazione è una parolaccia, stanno facendo vincere gli altri. Voglio un Pd che sappia comunicare bene”. (applauso maior).

“Il Pd non deve chiudersi, il Pd deve abitare la frontiera”.

“Berlusconi non farà saltare il governo, non gli conviene. Se si va a elezioni lo asfaltiamo. Spero che cada entro la settimana”.

“Sto cercando di fare vincere la sinistra, non di tradirla” (applauso)

 

SOUL

“Il successo per la mia vita personale non è rilevante. Non è decisivo per la verità della mia persona. L’ho imparato dagli scout”.

“Odio perdere, è più forte di me. Ma in chi ci aveva creduto, ho visto il più grande attestato di bellezza”.

“Noi siamo qui non per fare meglio di loro, ma per dare il meglio di noi stessi”.

“Il vero rischio è convincersi di essere insostituibili. Si tratta piuttosto di rispondere a una vocazione, mantenendo la certezza di non essere decisivi”.

“Se non riesco a far scattare il meccanismo che non si sta parlando di me ma di noi, le elezioni le perdiamo”.

 

 CENERE

“Sulla cena con i finanzieri ho fatto un grande errore di comunicazione. Anche se sarebbe interessante discutere di finanza, che non è il male”.

(urlo dal pubblico: “Va tassata!”. Risposta: “D’accordo con il principio”).

 

Note a margine:

una certa delusione tra il pubblico per la mancanza di contenuti. “Va be’, ma l’ha di’ gnent”, commenta una signora (“va bene, ma non ha detto niente…”). La felicità di poter ridere: la gente ne ha un gran bisogno. (“Ti tira su il morale”, dice uno). Orgoglio: finalmente abbiamo anche noi qualcuno che ci invidiano tutti, anche i berlusconiani.

Questi i fatti, separatissimi dalle mie opinioni.

 

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