L’ultimo rapporto Censis fotografa un Paese divorato dall’incertezza e dalla paura.

Una-cento-mille Tor Sapienza, dove la disperazione spinge i poveri a prendersela con gli ancora-più-poveri: la coesione sociale, la nostra capacità di accoglienza e integrazione sono preziose risorse in via di esaurimento. Gli immigrati semmai sono carne umana con cui la criminalità può fare soldi, come in Libia: ce l’hanno spiegato nelle intercettazioni del “cupolone”, “rendono più della droga”.

Povertà e paura della povertà sono la chiave: più del 60 per cento ritiene che gli possa capitare di finirci, con picchi del 67 per cento tra gli operai. Il dato della natalità continua significativamente a decrescere: il Paese, già il più vecchio d’Europa, lo diventa sempre più. Quanto ai giovani, capitale umano «inutilizzato» e «dissipato», 2,4 milioni tra quelli che vivono soli ricevono un aiuto economico dai propri genitori… un flusso di risorse pari a oltre 5 miliardi di euro annui», altrimenti non ce la farebbero.

Tra disoccupati e inattivi, sono quasi 8 milioni i cittadini “non utilizzati”. Il Sud è l’epicentro della crisi: il tasso di occupazione dei 25-34enni oscilla tra il 34,2 per cento di Napoli e il 79,3 di Bologna, a Bari solo 2,8 bambini su 100 vanni al nido contro i 36,7 di Bologna, il 25 per cento delle scuole medie la banda larga non sa nemmeno cos’è (contro il 5 per cento europeo medio).

Eccetera.

La paura mangia l’anima, chiama risposte immediate, sommarie, adrenaliniche, fight or flight, lotta o fuggi. Non dà il tempo per riflettere, analizzare, concepire strategie. E’ il “negro” che mi porta via il lavoro, anche se non va così, è l’immigrato che stupra le “nostre” donne, e hai voglia a esibire statistiche in cui si vede che le violenze sono una cosa di famiglia: non c’è più tempo per queste “cazzate”, è venuto il momento di agire.

Quando la pazienza, la temperanza, la resilienza, la capacità di assorbire i colpi, di mediare, di accomodare e di arrangiarsi degli italiani vengono meno, noi “brava gente” diventiamo cattiva, cattivissima gente, e gli ultimi saranno i primi. A lasciarci le penne. Poi toccherà ai penultimi, e via via, a salire.

Ci sono tutti gli ingredienti per la replica di una Storia che abbiamo già visto: paura, rabbia, povertà, disuguaglianza, corruzione, ruberie, privilegi, inefficacia di una politica asserragliata nei centri storici. La destra vola in Europa e sbatte trucemente le ali anche da noi.

Attente e attenti, c’è il fascismo appena dietro l’angolo. Non è il momento per distrarsi.

Fai la cosa giusta.

 

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