Sarzana è un’incantevole cittadina della Lunigiana, bioregione che si estende lungo il corso del fiume Magra, tra Emilia, Liguria e Toscana (politicamente ci troviamo in Liguria, nella provincia di Spezia). Nel suo meraviglioso centro storico sta per essere edificato un mostro (firmato, ma mostro). Qui ospitiamo un intervento del comitato di cittadini costituitosi ad hoc.
A Sarzana si è costituito un comitato nominato Sarzana che Botta! Il riferimento è al noto architetto Mario Botta ed al piano urbanistico ed in fase di approvazione. Si tratta di un ‘versamento’ di 60mila mq di superfici utili (corrispettivo di 600 appartamenti ciascuno da 100 mq calpestabili compresa torre di 60 metri di altezza, del diametro della nostra Cattedrale) in pieno centro.
Un delirio costruttivo inspiegabile, in un periodo storico in cui tutti sanno che si dovrebbe recuperare piuttosto che costruire, ristrutturare (i manufatti prestigiosi) piuttosto che abbattere.
I punti critici che coagulano un grande dibattito, cui partecipano anche giornalisti, architetti, magistrati riguardano il “senso” di costruire nel 2009 una grande e inutile “periferia in centro“, e che questa non solo diventi inevitabilmente marginale, ma corroda culturalmente un borgo storico di antichissima tradizione che sta, da qualche anno, rivivendo uno dei suoi migliori periodi intellettuali (si veda il festival, ma anche l’antiquariato, i libri in strada, la musica) e turistici, con una buona popolarità nazionale ed internazionale, e, come tutti sanno, con una grande frequentazione locale (il passeggio, lo shopping e i ritrovi)).
Vorremmo incominciare ad imporre, attraverso lo strumento partecipativo (e non solo la delega alla politica) la presenza dei cittadini ed il loro coinvolgimento nei dibattiti sulla progettazione di idee e sulle scelte urbanistiche ed architettoniche, costruzioni la cui localizzazione, morfologia e struttura possa modificare l’ambiente, deformandone l’habitat, riducendo il verde pubblico e privato, distruggendo colture (e anche culture, in senso antropologico – costumi, tradizioni e consuetudini locali) limitando aree pubbliche (piazze), depotenziando le naturali bellezze di una città che dal ‘500 mantiene una sua coerenza architettonica e urbanistica.
Miseria e povertà sono state le grandi alleate delle tradizioni architettoniche e urbanistiche della nostra vallata e hanno preservato dal cemento molti dei borghi storici: oltre a Sarzana, Ortonovo, Castelnuovo, Monte Marcello, Nicola, Arcola, Santo Stefano… E’ ad esse che si deve ciò che rimane del paesaggio e delle tradizionali unità costruttive, non dalla lungimiranza politica di allora, né alla sensibilità per l’ambiente.
Uno degli elementi attualmente maggiormente produttivi e redditizi per la nostra zona è il turismo. E un turismo che cerca sempre più di ritrovare coniugati bellezza-natura, tradizioni- paesaggio, mare-ecologia, non ama il cemento, non compra case, non ne affitta per la vacanza. Si tratta di una tra le tante situazioni preoccupanti in Liguria. Il libro di Preve e Sansa sul cemento in Liguria, o anche le frequenti e laconiche note di Piero Ottone (l’ultima dal titolo: Hotel a Portofino l’ultima sconfitta) sono segnali evidenti di una perdita di controllo dei cittadini e della politica sulle scelte urbanistiche “rilevanti” per la gente.
I tempi sono molto stretti, e questa torre di mattoncini alta come un grattacielo sarà tra poco progetto in approvazione, insieme a 9 palazzotti enormi in pieno centro Sarzana.
I”segni” lasciati dalla prossima urbanizzazione non valorizzeranno il territorio, ne oscureranno invece altri più celebri lasciati da Papa Nicolò V, Calandrini, Fiasella. Non potenzieranno l’economia (Il cemento riduce il turismo), avranno un duro impatto emotivo sulla gente, creeranno cattive immagini (visibilità sociale, ne parleranno i giornali nazionali) determineranno proteste (postume) di molti cittadini ora dormienti. Chissà che forse anche Botta non sia più molto convinto del “senso” di tale realizzazione in un contesto così piccolo. Mario Botta ha passeggiato per la città? Ha visto la bellezza di alcuni androni in via Mazzini, la leggerezza di certe altane?
per adesioni http://sarzanachebotta.blogspot.com sarzanachebotta@libero.it