Indagando con la precisione di un’entomologa su un mistero doloroso, ovvero sul perché, quando si tratta di potere o di politica, gli uomini non vogliono donne a dar fastidio, specie se autonome, specie se competenti, specie se meritevoli, al massimo qualche cooptata, anche a sinistra (vedi Marianna Madia), mi pare di essere arrivata a questa conclusione provvisoria:
dal loro punto di vista
o le donne le dominano (e quindi le cooptano, per le strade più varie: sesso, parentele o altro) e cercano di fare loro paura
o se ne sentono dominati, come da una madre onnipotente, e ne hanno paura
Una postura affiancata e simmetrica non è contemplata.
O stanno sopra
o stanno sotto
l’amicizia e la collaborazione tra differenti non riescono a concepirla (ce la fanno meglio i gay, vedi Nichi).
La cosa deve radicarsi nel rapporto con la madre, in quell’inermità sperimentata nelle sue mani.
La paura è il sentimento fondativo. Ce la fanno pagare.
Tranne onorevolissime eccezioni, s’intende. Talmente eccezioni che non riescono a spostare nulla.