Leggo sul “Sole 24ore” un articolo di Alfonso Berardinelli che comincia così: “Di tutte le parole che possiamo scrivere con la maiuscola sarebbe bene diffidare: contengono quasi sempre un pericolo di retorica e pretendono un rispetto che la loro astrattezza illusionistica non merita. Essere, Stato, Mercato, Rivoluzione, Patria, Partito eccetera: in ognuno di questi temi è nascosta qualche trappola”.
Lui dedica la sua digressione alla Poesia. Io invece, tra le parole maiuscole che lui indica, prenderei per esempio Partito e Mercato. Di una certa attualità, mi pare. Per provare fare, intorno a questi due muri che non si lasciano scalfire, un ragionamento che chiamerei “riduzione all’atomo”.
I partiti non cambiano, non si innovano, frenano il cambiamento. Come ogni istituzione di potere (cosa ben diversa dalla politica), non hanno alcun interesse a muovere e a cambiare. Il potere è un trattenimento, un ingorgo di energia. Ogni minima variazione può comportare smottamenti e perdite.
Questi partiti sono fatti di uomini che in gran parte dei casi, come si vede bene, pur di salvare se stessi mettono a repentaglio la vita del partito. E di conseguenza la vita della nostra democrazia, che sulla dialettica tra partiti si è sempre basata. Può essere che impareremo a farne a meno, ma al momento l’alternativa è ben poco chiara.
Questi uomini sono i veri antipolitici. Ridotto all’atomo, il problema dei partiti è solo egoismo personale.
Si può ragionare allo stesso modo sul Mercato, sull’Economia, sulla Finanza. Su quel Moloch invisibile e invincibile che sta sbranando le nostre vite. All’atomo, nient’altro che questo: l’egoismo di alcune migliaia di persone del pianeta. Straricchi che diventano sempre più ricchi, al soldo del Denaro, divorando e distruggendo risorse e affamando il resto del mondo.
Secondo l’ultimo Global Wealth Report, mentre alcuni stati sono sull’orlo del default, il patrimonio degli investitori privati è salito quest’anno a 122,8 bilioni di dollari. Più o meno il doppio del Pil dell’ultimo anno di tutte quante le nazioni della Terra messe insieme.
Nient’altro che egoismo, quindi. Nient’altro che miseria spirituale produttrice di infelicità. Poche migliaia di persone che ne affamano miliardi.
A me pare che, messe in questo modo, le cose assumano un altro aspetto. E che ciò aiuti a sentirsi molto meno impotenti.