Veronica dice, quanto alle voci di veline, letterine e letteronze candidate dal Pdl, che si tratta di “ciarpame senza pudore. Una cosa contro le donne”. Veronica non si preoccupa di essere politicamente corretta o di nuocere al marito, e non si arrampica in distinguo. Dice la sua verità, come una regina ferita, parla di “sfrontatezza e mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte”. Veronica sa come far abbassare le orecchie a suo marito e ricondurlo a ragione. Veronica non è una rappresentante eletta, eppure sa rappresentare benissimo un sentimento mortificato e diffuso.

Veronica è più politica delle mille politiche, belle e brutte, che si arrabattano inutilmente nelle istituzioni senza lasciare alcun segno.

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