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spirito

esperienze Agosto 14, 2009

DARSI DA MANGIARE

il presidente barack obama e sidney poitier

il presidente barack obama e sidney poitier

Visto che non andate in vacanza, rientro un attimo per dirvi che stamattina mi sono commossa fino alle lacrime nel vedere le foto di Barack Obama, faccia da bambinone soddisfatto, che premia i suoi supereroi, da Desmond Tutu a Sidney Poitier a Muhammad Yunus. Ma soprattutto nel sentirgli dire che “nessuna barriera di razza, genere o infermità fisica può limitare lo spirito umano, che il vero test nella vita di ogni persona è ciò che si fa l’uno per l’altro“.

Ecco, anch’io sono sicura che il senso della nostra vita è darsi da mangiare l’una e l’uno con l’altro-l’altra. Prendete e mangiatene tutti. Perché si debba fare questo non ci è dato di saperlo, ma nessun dubbio sul fatto che si tratti proprio di questo.

esperienze, TEMPI MODERNI Luglio 8, 2009

SPIRITUAL

L’atmosfera al Memorial Jackson, qualche ora fa allo Staples Center, L.A., era sorprendentemente simile a quella di Chicago, primo discorso di Barack Obama da presidente degli Stati Uniti. Una preponderanza dello spirito. Arriva anche questa roba dall’America di oggi, e non solo lo tsunami della crisi. Non arriverebbe l’una, forse, senza l’altro.

Tra le lacrime per l’addio alla più grande icona pop di ogni tempo, la stessa pienezza di speranza che ha investito il mondo la sera del debutto del neopresidente. Ci volevano due ragazzi neri -meglio: anche neri– per fare questo. E allora grazie a tutti e due, e una preghiera per tutti e due.

Politica, TEMPI MODERNI Novembre 16, 2008

L’AURORA DELLA MENTE E GLI OBAMA-SCETTICI

Vi dicevo ieri che l’elezione di Barack Obama è un passo avanti in direzione dello spirito, un enorme cambiamento già avvenuto, al di là di quello che Obama farà e potrà. Trovo conforto in questo nelle parole -addirittura- di Immanuel Kant a proposito della Rivoluzione Francese:

“La rivoluzione di un popolo ricco di spirito che abbiamo visto avvenire nel nostro tempo può avere successo o può fallire, può essere piena di miserie e di atrocità. Questa rivoluzione però suscita nell’animo di tutti gli spettatori (che non sono personalmente coinvolti) una partecipazione che sfiora l’entusiasmo…”.

E in quelle -sempre addirittura- di Friedrich Hegel: “Quella fu dunque una magnifica aurora della mente. Tutti gli esseri pensanti condivisero il giubilo di quell’epoca. In quel momento, la mente degli uomini fu mossa da sentimenti più elevati; un brivido di entusiasmo spirituale percorse il mondo, come se l’umano e il divino si fossero riconciliati per la prima volta”.

E’ Slavoj Zizek a citare i due filosofi in un bell’articolo sull’Internazionale in edicola, n.770. E scrive: “L’elezione di Obama ha suscitato tanto entusiasmo non perché, contro ogni probabilità. si è verificata, ma perché ha dimostrato che poteva succedere davvero. Lo stesso discorso vale per tutti o grandi momenti di rottura della storia, tra cui la caduta del muro di Berlino: tutti sapevamo quanto erano corrotti e inefficienti i regimi comunisti, ma nessuno riusciva a immaginare che potessero crollare. Eravamo vittime del pragmatismo dei cinici… Ricordate quando Gorbaciov lanciò gli slogan della glasnost e della perestrojka? Non importa quanto ci credesse veramente, il punto è che scatenò una valanga che avrebbe cambiato il mondo. Le parole non sono mai solo parole: hanno un gran peso e definiscono i confini entro cui possiamo muoverci. Obama ha già dimostrato una straordinaria capacità di spostare in avanti i limiti di quello che si può dire… Qualunque cosa succeda, Obama rimarrà un segno di speranza in tempi per altri versi bui: la dimostrazione che i cinici e i realisti, di destra o di sinistra, non sempre hanno ragione”.

Corpo-anima, Politica Novembre 15, 2008

GOSPEL

pubblicato su Io Donna-Corriere della Sera il 15 novembre 2008

Non penso a Obama come al primo presidente nero. Obama è il primo presidente né bianco né nero. E’ il simbolo della fine delle razze. Che sia per metà nero conta, credo, soprattutto negli Stati Uniti, dove la questione è tutt’altro che archiviata: e che Dio lo assista contro ogni fanatismo. Ma in una prospettiva globale Barack rappresenta un passo avanti nell’evoluzione umana. E non solo per il suo meticciato, che è certamente il destino genetico della nostra specie, ma per la qualità del suo carisma.
Quello che gran parte della gente vede in Obama è il suo spirito. Un’energia luminosa che rende trasparente la sua pelle e irrilevante il suo colore. E’ la stessa cosa che, aguzzando lo sguardo, riconosciamo come verità in tutte le relazioni umane autentiche: un venir meno dell’involucro, del sembiante, del ruolo, dell’apparenza, che permette all’energia di passare. Non è semplicemente che Barack non è bianco, o che è un po’ nero. Magari stiamo prendendo tutti una solenne cantonata, ma in lui vediamo un plus di spirito, un passo avanti evolutivo in direzione dello spirito. Ed è precisamente questo, il compito dell’uomo: muoversi in direzione dello spirito, all’avanguardia del moto dell’universo.
Non siamo che energia, lo spiega anche la fisica. E lo spirito, o chiamatelo come volete, è la forma di energia più pura. Non siamo che note luminose, con il compito evolutivo di liberare la nostra risonanza. Il mondo non si divide tra bianchi e neri, ma tra chi agisce in conformità a questo movimento universale, vi prende parte, lo asseconda e lo promuove, realizzando il Logos –che poi significa relazione, e quindi pace, e quindi amore- e chi vi si oppone. Si tratta di convincerli uno a uno, con pazienza, questi che si oppongono, a cedere al bene.
Non so se Obama sarà davvero un passo avanti verso il bene. So che è quello che gli domandiamo in tanti: si rivelerà all’altezza? E quanto tempo ci metterà, questa commovente onda americana, a raggiungerci? La solita traversata di 4-5 anni? (anche se lo tsunami di Wall Street è arrivato subito…). Speriamo meno. Oggi c’è il web, va tutto così veloce. Lo Spirito Santo, poi, è una vera scheggia.

P.S. E poi, ultim’ora, il fatto che mentre qui ci stiamo scannando per il neopresidente della Commissione di vigilanza Rai, che sarebbe di sinistra ma piace alla destra, o che è di destra e milita nelle file della sinistra, o che semplicemente è uno che, adesso che è finalmente riuscito a sedersi su una poltrona, col cavolo che la molla; ecco, il fatto che mentre da noi capitano cose così, il presidente Barack Obama chiami la sua ex antagonista Hillary Clinton a ricoprire la carica di segretario di stato, mantenendo la promessa di “portare nel governo i suoi oppositori”, è proprio un’ottima notizia. A conferma di cui sopra.