Browsing Tag

rosy bindi

Donne e Uomini, Politica, tv Novembre 7, 2010

STAVOLTA SCRIVO A GAD


Ciao Gad, come stai?

Ti scrivo qui perché nel tuo blog mi perderei in mezzo ai moltissimi commenti, e così invece magari ti raggiungo. Stiamo condividendo alla distanza una stagione politica molto bella, e chi non vive a Milano come noi forse non può rendersene conto del tutto. Non sentivo Milano così viva da molti anni, e in grande parte dobbiamo ringraziare per questo le decine di migliaia di “stranieri” di prima e seconda generazione (io ho una passione speciale per quelli di seconda, ragazzini di tutti i colori che parlano uno stupendo milanese) che ci iniettano la loro energia e la forza del loro desiderio (forse un po’ troppo aglio, ma pazienza).

Sta cominciando l’ultima settimana di queste primarie, tu stai piuttosto clamorosamente con Giuliano Pisapia, e io un po’ più silenziosamente con Stefano Boeri. Tu ritieni che Pisapia abbia maggiori chance di battere il centrodestra milanese, io sono convinta del contrario, e trovo anche molto “vecchio” il suo approccio alle cose. Con Nichi fa davvero una strana coppia, sono convinta che  non prevalesse la logica un po’ perversa e maschile degli schieramenti, e se le faccende nazionali non interferissero così pesantemente con la partita di Milano, l’alleanza naturale sarebbe tra Vendola e Boeri. Pazienza.

Io voglio parlarti d’altro, però: tu sei uno fra quei pochissimi uomini che hanno assunto il problema della nostra democrazia dimezzata, della forbice spalancata tra una società molto femminile -a Milano, in particolare- e una politica malata di maschilismo. Sei un paladino -lo dico senza ironia- della dignità femminile calpestata. Hai molto sostenuto l’amica Lorella Zanardo nel suo importante lavoro sul Corpo delle donne. Scrivi di queste faccende su Repubblica e su Vanity, ne parli all’Infedele. Sei addirittura iscritto, se non sbaglio, all’associazione Pari o Dispare (c’è anche Emma Bonino, lì, che pure lei tace). Sei anche stato un Bindiano di ferro -ora voglio vedere che cosa farai alle primarie nazionali-.

Ora, la mia domanda è questa: Stefano Boeri ha presentato un magnifico programma per le donne, Giuliano Pisapia parla fumosamente di “bilancio di genere”. Boeri si espone in un netto 50/50 a ogni livello, dalle liste alla giunta alle municipalizzate, e vuole una cosindaca accanto a sé. Parla di rivoluzione nell’organizzazione del lavoro. Di tutela per le precarie. Di maternità. Di violenza come “questione maschile”. Vuole candidare Milano per la prossima Conferenza Onu sulla Donna, nel 2015, in abbinamento a Expo. Non credo che tu non lo sappia, ma potrebbe anche essere, visto l‘omertoso silenzio di tutti gli organi di informazione a riguardo, a parte noi povere disgraziate blogger. Ti informo anche che questo documento è già stato messo in rete, condiviso e assunto da molte donne italiane, piddine e non, rappresentanti del femminismo, delle istituzioni, della società civile. Puoi vederlo qualche post qui sotto, integralmente, insieme agli altri programmi.

Ma il silenzio dell’informazione tradizionale è raggelante. E anche tu ne taci. Possibile che anche per te le ragioni di schieramento prevalgano sulla sostanza di questa cosa? E’ su questo che ti interpello personalmente. Il candidato non si sceglie sulla base dei suoi programmi? Io faccio così. E anche la grande parte delle donne, per fortuna,

Perché quando si passa dalle parole ai fatti -fatti veri, questi, non lo negherai- tutto questo interesse per le donne svanisce? Non credi anche tu che il momento sia questo – e per le politiche fra qualche mese- e che le nostre istituzioni debbano riempirsi da subito delle capacità e del merito delle donne? Spero che tu voglia rispondermi.

Un abbraccio sincero, anche a Umberta              Marina

Donne e Uomini, Politica, tv Ottobre 5, 2010

LEI NON HA PAURA

Io Rosy Bindi la vedo bella. Ha un volto chiaro, che negli anni si è addolcito, illuminato di intelligenza, lampi arguti e ironici negli occhi, lo sguardo diritto di chi è signora delle circostanze. Le battute camionistiche sul suo appeal non raccontano di lei, ma della miseria e della paura e del camionismo di chi le fa. Credo che il nostro premier abbia paura di Rosy Bindi perché la sua libertà non dipende dagli uomini.

La “bruttezza” di Rosy non sta nei suoi tratti, ma nel fatto di non chiedere agli uomini, di mostrare il suo non-bisogno di loro, di non cercare in alcun modo di compiacerli e di ingraziarseli. E questo indebolisce un uomo, in particolare un uomo che viceversa sulla seduzione basa la gran parte dei suoi traffici umani, professionali e anche “politici”, chiamiamoli così. Al punto da non poter sopportare il proprio decadimento fisico, e di umiliare se stesso con accorgimenti estetici da avanspettacolo. Il premier non sopporta Rosy Bindi -o meglio, ne è attratto, come da un gorgo irresistibile– perché è una donna che minaccia la sua virilità, che eccita i suoi fantasmi di castrazione, che titilla il suo fondo masochistico e passivo.

A me piace Rosy Bindi perché se ne strasbatte e anzi espone anche di più la sua faccia serena in tv. Perché questo dà una lezione a tutte, ed è una lezione politica. Perché esorcizza la nostra paura di essere rifiutate per una ruga, un’occhiaia, un chilo in più, un seno non svettante. Perché adotta una postura magistrale. Perché non si lascia indebolire, e anzi è empowering, dà forza. Perché non permette a nessuno di dettarle tempi e canoni. Perché è intoccata dall’umiliazione.

E’ quello che dico sempre alle amiche tentate dal vittimismo e dalla recriminazione contro chi ci umilia e ci offende, a cominciare dal nostro premier, dalle sue tv e dal suo partito: è un problema del sex offender, non nostro. L’ignominia a cui assistiamo parla della sua mediocrità, della sua debolezza, della sua malattia, non di noi.

Impariamo da Rosy.