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pedofilia

bambini Novembre 17, 2013

Un mondo che sbrana i suoi cuccioli

Ricevo e pubblico:

“Cara Marina Terragni

scriviamo a te (come particolarmente attenta a tutti i temi che riguardano le donne) una lettera che rivolgiamo idealmente a tutta l’informazione, in particolare nell’ambito delle riviste femminili.

Ti chiediamo di aiutarci a portare a galla il grave problema della sessualizzazione dei bambini attraverso un tema, quello dei concorsi per baby-miss, che è ancora molto lontano dalla percezione conscia della gente: impossibile che simili follie all’americana si trasferiscano da noi!

Pia illusione… temiamo anzi che diventeranno molto familiari; del resto è un déjà vu: quanto c’è di peggio viene sempre importato senza scrupoli. E infatti ora – nonostante gli allarmi di pediatri e psicologi, nonostante gli studi scientifici che danno conto delle conseguenzequesti concorsi stanno conquistando anche l’Italia. Crescono dal basso, con kermesse regionali che, all’insaputa del grande pubblico, dal 2009 si sono moltiplicate al punto di coinvolgere migliaia di piccoli.

Divenuti ben saldi eccoli pronti per l’assalto alle televisioni nazionali: un business che non solo sfrutta commercialmente i bambini, ma toglie loro l’infanzia, alimenta una cultura pedofila e incrementa l’immagine più degradante della figura femminile. Che fare? è giusto stare a guardare?

Negli Usa, o in Australia, la piaga di questo business è talmente vasta che è ormai inattaccabile. Non si riuscì a combatterne le abominevoli competizioni nemmeno dopo la tragica fine di JonBénet, la più famosa e adorata fra tutte le mini-miss, abusata e seviziata a morte a soli 6 anni. Ma da chi? più del criminale che l’ha distrutta fisicamente, l’hanno uccisa quello star system che ne aveva fatto un oggetto di morbosa attenzione per pedofili, e i politici complici, oltre a genitori irresponsabili e spietati.

In Europa, però, possiamo ancora respingerli: cosa che ha fatto la Francia, mettendoli fuori legge in settembre. Se ci sono riusciti i francesi, possiamo farlo anche noi. Per questo abbiamo lanciato anche una petizione al Garante per l’Infanzia:

https://avaaz.org/it/petition/Fermiamo_il_mercato_dei_bambini/

perché promuova una adeguata pressione politica per fare lo stesso anche in Italia (qui uno spot sul problema)

Ci dai una mano?

Grazie!

La Rete delle reti femminili“.

Pubblico e firmo. Aggiungo che anche Youtube è pieno di filmati di bambini sfruttati commercialmente. Un mondo in cui si sbranano i cuccioli è prossimo alla sua fine. E noi vogliamo che questo vecchio mondo duri ancora per un bel po’.

 

questione maschile Novembre 21, 2012

La violenza di un prete

don alberto barin, cappellano di san vittore, arrestato per violenze sessuali

Una cosa alla “Sleepers”, il terribile film di Barry Levinson che racconta la storia di 4 giovanissimi detenuti costretti a subire le violenze delle guardie carcerarie. Un ennesimo colpo per Milano, la vicenda di don Alberto Barin, 51 anni, da 15 anni cappellano nel carcere di San Vittore, accusato di aver violentato almeno 6 giovani detenuti in cambio di piccoli miserabili favori, dal dentifricio alle sigarette alla promessa di una parola buona per migliorare le condizioni di vita all’interno del carcere.

Barin ora è a sua volta detenuto, non a San Vittore ma nel carcere di Bollate. L’accusa è violenza sessuale continuata e pluriaggravata, e concussione. Oltre che dalle testimonianze dei giovani violentati, tutti ragazzi stranieri tra i 22 e i 28 anni, i reati sarebbero documentati anche da videocamere piazzate all’interno del carcere e nell’abitazione del sacerdote. Secondo l’accusa, Don Alberto dava anche pareri sulle scarcerazioni a beneficio di chi «era gentile» con lui. Non essere “gentili”, quindi, poteva costare caro.

La Curia di Milano ha espresso “il proprio sconcerto e il dolore per l’arresto di don Alberto Barin e per i fatti che al cappellano della Casa circondariale di san Vittore sono contestati”, manifestando “massima fiducia nel lavoro degli inquirenti e la disponibilità alla collaborazione per le indagini».

Ma la Chiesa dovrebbe fare molto di più: aprire una profonda riflessione sulla radicale mancanza di carità (agàpe) di quei molti sacerdoti che per praticare perversamente una sessualità negata approfittano della situazione di soggezione e debolezza dei minori -anagraficamente intesi, o resi tali da privazioni come abbandono, povertà o detenzione, condizioni che spesso coincidono- .

Interrogarsi, quindi, sull’oggettiva impossibilità di essere casto per un maschio adulto e sano, e sui drammi provocati da questa costrizione. Far cadere definitivamente il velo dell’ipocrisia, che avviluppa e colpevolizza le molte, moltissime vittime. Le molestie e le violenze sui minori da parte dei sacerdoti non sono casi-limite, ma esperienze piuttosto frequenti. Moltissimi e moltissime tra noi ci sono passati. E’ capitato anche a me. E posso tranquillamente affermare che sarei stata -e sarei tuttora- assai disapprovata e perfino non creduta se rivelassi ai parrocchiani quello che mi è capitato.

Oltre 4.000 casi di violenze di ecclesiastici su minori sono state denunciate alla Congregazione per la dottrina della fede. E’ solo la punta di un orribile iceberg. Nel febbraio scorso, nel suo messaggio al Simposio Internazionale, papa Benedetto XVI ha auspicato che la cura e la “guarigione” delle vittime degli abusi compiuti da religiosi su minori sia una “preoccupazione prioritaria per la comunità cristiana”. Ma supportare le vittime non basta. Gli abusi devono cessare, e si deve intraprendere ogni azione necessaria in questo senso. 

Cominciando con una franca e aperta riflessione sulla propria sessualità da parte degli uomini di Chiesa.

Anche questa è violenza maschile.

 

AMARE GLI ALTRI, economics, TEMPI MODERNI Agosto 22, 2011

Il corpo delle donnine

Quanti anni avranno queste bambine? Sette? Otto? Le vedete anche voi sulle spiagge queste bimbette precocemente sessualizzate per attirare e compiacere lo sguardo adulto, tutte ancheggiamenti, schiena inarcata, donnine che con un gesto sapiente fanno roteare le loro chiome? Perché hanno bisogno di ricorrere a questi mezzi, alla seduzione, per farsi amare?

Si fa tutto per vendere, tutto per i soldi. Bimbette truccate e scosciate, anoressiche porta-abiti.

C’è da chiedersi, oltre al resto, che cosa resterà a queste creature dell’esperienza di stare su un set, sotto i riflettori, circondate da adulti che dicono loro “brava!” “stupenda!” “così!” a ogni ammiccamento sexy. C’è da chiedersi come mai non scatta niente nella coscienza dei fotografi, degli addetti al casting, dei costumisti… Dei genitori poi non si può dire nulla.

Politica Giugno 23, 2010

LIEVEMENTE PEDOFILI

L_ombra_della_pedofilia

Nel disegno di legge sulle intercettazioni era stato presentato un emendamento, il 1.707, quello che introduceva il termine di “Violenza sessuale di lieve entità nei confronti dei minori”, in cui si proponeva
l’abolizione dell’obbligo di arresto in flagranza nei casi di violenza sessuale nei confronti di minori se di “minore entità”
senza specificare come si svolgesse, in pratica, una violenza sessuale “di lieve entità” nei confronti di un bambino. L’emendamento è poi stato precipitosamente ritirato.

Questi sarebbero i senatori che hanno firmato l’emendamento:

Maurizio Gasparri (Pdl)
Federico Bricolo (Lega Nord Padania)
Gaetano Quagliariello (Pdl)
Roberto Centaro (Pdl)
Filippo Berselli (Pdl)
Sandro Mazzatorta (Lega Nord Padania)
Sergio Divina (Lega Nord Padania)

Qualcuno tra loro ha detto che tante volte uno non capisce nemmeno le leggi che firma. Se qualcun altro l’avesse capito, dovrebbe spiegare ai cittadini: perché l’ha fatto? per fare un piacere a chi?

AMARE GLI ALTRI Giugno 18, 2010

PRETI BUONI

priest-catholic1

Seduta al ristorante in una piccola e incantevole città di provincia, vedo passare in fila indiana una ventina di giovanissimi preti. Tonache, visi imberbi, passo svelto. Sembra un set di Fellini. Mi piacerebbe fermarli e parlarci. Con uno in particolare, ragazzo biondo e minuto con occhiali che gli scivolano sul naso, e lui che continua a tirarseli su. “Perché fai il prete?”, vorrei chiedergli.
Una volta uno lo faceva anche soltanto per studiare. Per dare lustro alla famiglia. O perché non aveva altra scelta. Ma la scelta di questi sarà motivatissima. Se c’è una crisi delle vocazioni, questi la vocazione devono averla ben forte. Li guardo sparire in fondo alla strada e mi fanno tenerezza. Non è un bel momento per la Chiesa, con i suoi mostri che la divorano dall’interno. Quei ragazzi si sentiranno addosso gli sguardi del mondo, e una pesantissima croce sulle spalle. Fa parte del loro mestiere, sopportare la croce. Ma questa pesa davvero tanto per le loro giovani schiene.
Penso ai preti della mia vita. Uno che mi ha smanacciato, quand’ero ragazzina. Un pover’uomo a cui probabilmente la tonaca era stata infilata a forza. Uomo in gamba, con spiccate qualità manageriali, evidentemente in sofferenza per quel destino sbagliato. E un altro, don Angelo, che sulla bellezza del sesso e dell’amore non si prestava a infingimenti, ma che ardeva assai di più per il suo compito. Un uomo vivo, vero, coraggioso, di straordinaria intelligenza, con un notevole talento teologico e filosofico, capace di un’enorme passione per gli altri e le altre, povero come i più poveri della terra. Sempre preso a correre dietro in Vespa a tutte le sue pecorelle con una predilezione per quelle intenzionate a smarrirsi, che riacchiappava sempre sull’orlo del baratro. Un incontro decisivo per la mia formazione. Quel padre è costantemente nei miei pensieri.
Penso a tutti quei preti che cercano ogni giorno e in ogni modo la verità dell’amore per testimoniarla ai loro fratelli, e che adesso stanno passando un gran brutto momento a causa dei peccati di altri.
Provo un’intensa compassione, vorrei caricarmi la loro croce in spalla per qualche istante, permettergli almeno un breve ristoro.

pubblicato su Io donna-Corriere della Sera il 19 giugno 2010