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Politica Luglio 27, 2010

OK, PARLIAMO DI NICHI

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Ok, parliamo di Nichi (Vendola). Domanda per gli elettori di sinistra e di destra: che effetto vi fa la sua discesa in campo? la percepite come una novità di sostanza, o solo come un diversivo, a fronte di un inesorabile declino del Pd?

Lui, sfrontato, ricorda la variabile dell’outsider Obama, esplosa nel giro di pochi anni. Paragone non del tutto insensato: anche i questo caso c’è una differenza piuttosto forte in azione -la sua omosessualità- e un certo carisma, attentamente coltivato. Ma soprattutto c’è che il nuovo deve venire. Che questa situazione di stagnazione -interna del Pd, e nella dialettica tra maggioranza e opposizione- chiede un esito, e la soluzione non può venire dall’interno, ma neanche del tutto dall’esterno. E Vendola si colloca con abilità in questa posizione di lotta e di governo. C’è anche una sua particolare capacità di parlare alle donne, di sedurle con la sua lingua musicale e inspiring, e di offrire loro, come ha fatto senza equivoci nella sua giunta, una soluzione nettamente paritaria.

E’ molto? E’ poco? Che cosa ve ne pare?

Politica Marzo 23, 2010

IL RITORNO DEL RIMOSSO

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L’aborto continua a essere una questione politicamente decisiva. Al centro delle necessarie mediazioni messe in atto da Obama-Pelosi per portare a casa la riforma sanitaria americana, un po’ a sorpresa l’aborto diventa politicamente discriminante -almeno nelle intenzioni della Cei- anche alle prossime elezioni regionali nel nostro paese: “Non votate gli abortisti”, ha detto Bagnasco ai cattolici, con particolare riferimento a Emma Bonino.

Che cosa ne pensate? Vedete una strumentalità, nel porre la questione a poche ore dal voto? E i cattolici risponderanno all’appello?

esperienze Agosto 14, 2009

DARSI DA MANGIARE

il presidente barack obama e sidney poitier

il presidente barack obama e sidney poitier

Visto che non andate in vacanza, rientro un attimo per dirvi che stamattina mi sono commossa fino alle lacrime nel vedere le foto di Barack Obama, faccia da bambinone soddisfatto, che premia i suoi supereroi, da Desmond Tutu a Sidney Poitier a Muhammad Yunus. Ma soprattutto nel sentirgli dire che “nessuna barriera di razza, genere o infermità fisica può limitare lo spirito umano, che il vero test nella vita di ogni persona è ciò che si fa l’uno per l’altro“.

Ecco, anch’io sono sicura che il senso della nostra vita è darsi da mangiare l’una e l’uno con l’altro-l’altra. Prendete e mangiatene tutti. Perché si debba fare questo non ci è dato di saperlo, ma nessun dubbio sul fatto che si tratti proprio di questo.

Politica, TEMPI MODERNI Giugno 5, 2009

MAMA AFRICA

Il presidente Silvio Berlusconi ieri ha detto che Milano “sembra una città africana”. Che strano: a me sembra New York, Londra, Parigi.

Il presidente Barack Obama ieri ha detto che è cristiano, “ma mio padre era originario di una famiglia del Kenya della quale avevano fatto parte generazioni intere di musulmani. Da bambino ho trascorso svariati anni in Indonesia, e ascoltavo al sorgere del sole e al calare delle tenebre la chiamata dell’azaan”.

Anche Washington “sembra una città africana”, con quel ragazzo alla Casa Bianca.

C’è molta Africa, oggi, sulle prime pagine dei giornali.

AMARE GLI ALTRI, Donne e Uomini, Politica, Varie Gennaio 26, 2009

SUONATE LE CAMPANE!

Massimo D’Alema, stasera da Crozza: “Dobbiamo fare largo a una nuova generazione politica (e all’altro sesso, aggiungo io…). Il presidente degli Stati Uniti ha meno di 50 anni. Non tocca più a noi. Serve un ricambio”. (

Sbaglio, o è il primo a dirlo? Le nostre preghiere sono dunque state ascoltate? Suonate le campane!

Politica, TEMPI MODERNI Dicembre 13, 2008

ACCIDENTI A VOI

Mi costringete sempre a parlare di politica, accidenti a voi. Ma vedo che la cosa vi appassiona molto, se sono contenta. Il fatto è che di politica si parla poco, mentre si parla veramente troppo di partiti. E tanta ottima politica corre fuori di lì.

Sempre per parlare di eccitanti novità in sintonia con lo spirito politico del tempo, qualche settimana fa sul New York Times ho letto una cosa sulla “generazione O“, e ci ho ritrovato qualche spiritello che si agita anche dalle nostre parti. E tutti questi spiriti insieme possono fare Storia (là, a quanto pare, hanno già cominciato a farla).

E allora, in sintesi: il pronome è personale è un larghissimo e includente “we”, non “I” né tantomento più “us versus them”, noi-contro-di-loro. Parlare-contro è vecchio e ritenuto inservibile. Tutto si fa in squadra, in team, in rete, e la politica è una cosa che riguarda tutti. Il modello è esattamente quello del socialnetworking, l’interlocuzione è paritaria, la collaborazione massima, tendente a includere un numero sempre più largo di soggetti secondo il metodo del passaparola, il dialogo fitto e trasparente, il feedback immediato: Mr President ti risponde subito, e si firma Barack. E i politici che non si adeguano (Levi, Levi, dammi retta…) si votano al suicidio. In questo mondo iperparitario barriere come il sesso o la razza e forse anche l’età non sembrano contare più. Se ne vedono di tutti i colori, e la bisessuazione del mondo appare acquisita. Jacketless atmosphere, dice il NYT, tutti confortevolmente in maniche di camicia, o anche in pigiama, come si sta quando chatti. “Sentirsi” dice una studentessa “come se si facesse parte di qualcosa di veramente grande”. Che poi è la Storia.

Vedete se vi ci ritrovate. Io sì. Tenere d’occhio questi criteri è un buon modo per distinguere la nuova politica dalla finta-nuova.

Politica Dicembre 12, 2008

IL NEMICO CHE E’ IN NOI

l'urlo di homer

l'urlo di homer

Intanto qui, mentre sotto continuiamo a discutere di forme della politica o di post-democrazia, come preferite, vi ripropongo per un esercizio spirituale contro la parte distruttiva di noi stessi le buone parole di Slavoj Zizek, riferite all’errore dei cinici e degli scettici. E le dedico al mio angelo custode Alexander Langer:

“L’elezione di Obama ha suscitato tanto entusiasmo non perché si è verificata, contro ogni probabilità, ma perché ha dimostrato che poteva succedere davvero. Lo stesso discorso vale per tutti o grandi momenti di rottura della storia, tra cui la caduta del muro di Berlino: tutti sapevamo quanto erano corrotti e inefficienti i regimi comunisti, ma nessuno riusciva a immaginare che potessero crollare. Eravamo vittime del pragmatismo dei cinici… Ricordate quando Gorbaciov lanciò gli slogan della glasnost e della perestrojka? Non importa quanto ci credesse veramente, il punto è che scatenò una valanga che avrebbe cambiato il mondo. Le parole non sono mai solo parole: hanno un gran peso e definiscono i confini entro cui possiamo muoverci. Obama ha già dimostrato una straordinaria capacità di spostare in avanti i limiti di quello che si può dire… Qualunque cosa succeda, Obama rimarrà un segno di speranza in tempi per altri versi bui: la dimostrazione che i cinici e i realisti, di destra o di sinistra, non sempre hanno ragione”.

economics, Politica Dicembre 9, 2008

CEMENTO TRASVERSALE

Una signora che conosco ha inviato al presidente Obama le sue congratulazioni. Dallo staff del presidente, nel giro di un quarto d’ora, le sono giunti vivi ringraziamenti. Sarà nulla, ma dà una confortevole idea di civiltà e democrazia. Anche a me è venuta voglia di scrivere un’email a Mr President. “Già che c’è”, vorrei dirgli “può darci un suggerimento su come potremmo fare a fermare quegli speculatori che dopo aver glassato di cemento una superficie di territorio pari a quella della somma di Lazio e Abruzzo in poco più di un decennio, si apprestano a rilanciare con progetti faraonici che nei prossimi anni ridurranno il territorio libero da costruzioni a pochi lembi residui?”.

Gli americani hanno ben poco da insegnare, quanto a rispetto dell’ambiente. Pretendono di starsene in casa in t-shirt anche quando fuori si va a -10. Il professor Jeremy Rifkin, a cui qualche competenza in materia va riconosciuta, dice che il piano di Obama , salutato festosamente dalle borse mondiali, è ben poca cosa rispetto ai problemi che pretende di andare a risolvere. Eppure e già qualcosa, e l’ambiente figura tra i suoi fondamentali.

claudio scajola, ministro per lo sviluppo

claudio scajola, ministro per lo sviluppo

In Italia l’ambiente sarebbe una risorsa straordinaria. Ambiente, bellezza e nuove tecnologie potrebbero essere l’asse del nostro sviluppo. Il fatto è che il ministro per lo Sviluppo, Claudio Scajola, non sembra di questa opinione. Da lui, tra i protagonisti in Liguria di quella rivoluzione del cemento che prevede tre milioni di metri cubi di edificazioni oltre a a una quindicina di nuovi porticcioli, benché la popolazione ligure nei prossimi anni diminuirà oltre centomila unità, di sicuro non c’è da aspettarsi niente di buono. Il fatto è che non c’è da aspettarsi nulla nemmeno da Claudio Burlando, automobilista contromano e presidente “rosso” della Regione Liguria, l’altro leader del partito trasversale del cemento, che non ha nessuna opposizione politica a contrastarlo. Tutti d’accordo per il business. Tanto per parlare di una faccenda che conosco bene, dietro l’enorme speculazione in programma nella bella piana del fiume Magra, provincia di Spezia -un megaporto da un migliaio di posti barca più case,

claudio burlando, presidente regione liguria

claudio burlando, presidente regione liguria

alberghi, strade, parcheggi e quant’altro, ecomostro senza precedenti- oltre ai sindaci rossi e alla regione rosse ci sono le cooperative rosse, con il pieno consenso degli azzurri.

Così volevo scrivere a Obama, e chiedergli: “Essendo che non disponiamo nemmeno di verdi, sostanzialmente suicidatisi, e che lo scempio ambientale resta saldamente al centro dell’idea italiana di sviluppo economico, e senza alcuna possibilità di opposizione politica; essendo palese un conflitto tra i cittadini e i suoi rappresentanti, che evidentemente ritengono di dover rappresentare ben altri interessi; essendo che questi rappresentanti non intendono sentire ragioni, respingendo con arroganza ogni obiezione, e anzi non curandosi nemmeno di dare risposte, le chiedo: lei, Mr President, che cosa farebbe al posto nostro?”.

Ma prima lo chiedo a voi: che cosa si può fare per fermarli? avete qualche idea, visto che votare gli uni o gli altri non cambia il quadro? come si può organizzare un’opposizione efficace? portare all’attenzione internazionale l’irresponsabilità ambientale della nostra classe politica potrebbe servire a qualcosa?

Scrivete e fate scrivere i vostri amici liguri, che al momento mi sembrano quelli messi peggio. Io una proposta l’avrei, ma ve la dico dopo…