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letizia moratti

AMARE GLI ALTRI, TEMPI MODERNI Settembre 28, 2010

ROM IN CENTRO

Percepisco una diffusa insofferenza sulla questione dei Rom. Non nei confronti dei Rom, voglio dire, quanto del fatto che la vicenda dei Rom stia diventando centrale nel dibattito politico, e usata strumentalmente per sistemare conti politici interni: vedi Maroni versus Moratti. La Lega  detesta Moratti, anzi Brichetto -ed è in ottima compagnia-. Sono cominciate anche all’interno della coalizione, chiamiamola così, di centrodestra le manovre in vista dell’elezione del sindaco di Milano.

Ma qui vorrei parlare d’altro, non del centrodestra. Chiedervi se la questione dei Rom voi la sentite come decisiva o tutto sommato secondaria. Sento tanta gente dire: esistiamo anche noi, cittadini qualunque; la politica si dovrebbe occupare di noi, prima di tutto. Che cosa ve ne pare? E’ il caso di seguire e partecipare a questo dibattito? Si tratta davvero di una questione politicamente rilevante, o invece tutto sommato è marginale?

Politica Settembre 23, 2010

PER UN PUGNO DI VOTI

E’ ancora calda, Sandra Mondaini, che già Letizia Moratti parla di intitolarle una piazza, a lei e a Raimondo Vianello. Quanta fretta, signora sindaca! Pensare che ci sono esimi cittadini che sono stati in lista d’attesa per decenni. Gente come Camilla Cederna, tanto per dirme una, a cui non è ancora stato intitolato nemmeno un vicolo (al suo funerale in San Simpliciano, del resto, il gonfalone del Comune non c’era: però c’era un cuscino di fiori degli anarchici, evidentemente di natura più grata).

Bella idea, piazza Sandra e Raimondo. Ma con tutta calma. Il fatto è che tra qualche mese si vota. Il popolo della tv apprezzerebbe il bel gesto. Si deve sfruttare la commozione. Non c’è tempo da perdere. Siamo già in campagna elettorale.

P.S. Si sarebbe poi apprezzato molto se la signora Sindaca avesse applicato uguale sollecitudine nello stigmatizzare comportamenti a dir poco misogini della sua parte politica. Le milanesi se lo sarebbero aspettate. Sono nervosette, per questo. Che cosa facciamo, a questo punto? Intitoliamo una strada a Simone de Beauvoir ?

AMARE GLI ALTRI, Politica Marzo 16, 2010

LUMINOSA LETIZIA

LETI

Sono veramente stupefatta per certe iniziative della sindaca Moratti. Come quella di imporre una specie di coprifuoco in via Padova. Che, dice, non è il Bronx, non è una banlieu -e infatti l’altro giorno è andata molto democraticamente in bocciofila, dove i vecchietti le hanno detto: “Sciura Moratti, l’è vegnuda a ciapà i voti?“- ma poi viene governata come se lo fosse.

L’ultima e poco luminosa idea che è venuta alla sindaca è quella di anticipare alle 22 l’orario di chiusura di kebab, take away, phone center. Perché non dellle pizzerie e dei ristoranti cinesi, non è chiaro. Una sorta di discriminazione commerciale che avrà l’effetto di incrudelire la convivenza tra etnie, anziché facilitarla. Inotre il fatto che ci siano negozi aperti la sera -mentre il centro è un angosciante deserto- è una delle cose che rende desiderabile abitare in via Padova, oltre ad aumentare la sicurezza: si cammina più volentieri dove ci sono negozi aperti, ci si sente più sicuri quando per la strada gira qualcuno. Mano morbida, viceversa, per quei proprietari di case -quasi esclusivamente italiani- che affittano in nero agli stranieri: multa da 500 euro e rischio di denuncia. Forse una minaccia di requisizione ed esproprio funzionerebbe meglio. Una buona metà dei problemi sarebbero risolti.

Non so come vengano certe idee alla nostra sindaca: in altre città, come nella Londra dell’East End, si è intrapresa la direzione opposta -incoraggiare e abbellire gli esercizi commerciali- e con successo. Don Piero, parroco di San Giovanni Crisostomo, soprattutto uno che vive lì, ha detto: “Ho la sensazione che questo spiegamento di forze, tra militari e polizia, renda la vita meno sicura, più impaurita“. Meno sicura, non saprei. Più angosciosa, senz’altro sì.

Politica Novembre 26, 2009

AIUTATECI

smog

Vi scrivo da Milano, la città più inquinata d’Europa. Aiutateci, fratelli italiani. Un po’ di solidarietà. Non c’è alcun bisogno di rilevatori degli inquinanti atmosferici. Quando veleni e polveri superano i limiti “accettabili” io me ne accorgo dalla puzza, la mattina quando spalanco le finestre, da quell’inconfondibile bruciorino dietro lo sterno, dal grigiore del colorito, dal respiro che si adatta in automatico, restando superficiale e ansioso, dall’istinto di fuggire via dai viali a grande scorrimento e camminare per laterali e traverse, dallo struggente desiderio di scappare in campagna o al mare, dove istantaneamente, il  respiro torna profondo, addominale e quieto.

Dei diecimila decessi medi annui in città, almeno 140 sono riconducibili a fattori ambientali. Ogni mattina è una fiumana di auto -un veicolo/un passeggero- che da tutta la regione arrivano a intasare la città. Lo shopping del sabato pomeriggio è inconcepibile senza auto. La situazione è davvero drammatica, l’Ecopass non è servito a nulla, se non a intasare gli uffici pubblici di ricorsi, e le richieste degli ambientalisti sono inconcepibilmente timide: sconti sui biglietti Atm sotto Natale, voucher mobilità, blocchi mirati nelle ore critiche.

La città va chiusa al traffico privato: non c’è altro da fare. L’emergenza chiede risposte emergenziali. L’uso dell’auto dev’essere consentito solo in via eccezionale. Nessun veicolo deve potersi mettere in movimento con meno di 3-4 passeggeri. L’accesso in città deve diventare carissimo. I commercianti non devono rompere le scatole per i loro profitti privati. L’investimento sui mezzi pubblici dev’essere deciso e generoso. I tassisti devono consentire l’aumento di licenze e concordare tariffe accettabili, come succede nel resto del mondo. Le piste ciclabili devono essere realizzate rapidamente e senza ulteriori rinvii. Ognuno deve fare la sua parte: chi usa l’auto come una protesi, rifiutandosi di muovere un passo -e poi magari paga salato per andare a correre come un idiota sui tapis roulant in palestra-, e chi si è assunto la responsabilità di governare la città: se ha voluto questa bicicletta, come si dice da queste parti, che pedali vigorosamente, e prenda in fretta delle decisioni, popolari o impopolari che siano. Basta con i palliativi e le mediazioni al ribasso.

Di fare la sindaca alla signora Moratti non l’ha ordinato il medico, ma solo la sua ambizione a fare politica e governare. Ebbene, che lo faccia sul serio, riorganizzando la sua agenda secondo le priorità reali: la salute, prima di tutto, su questo converrà chiunque. E che lo faccia con il piglio decisionista che le è riconosciuto. Non è secondario, su che cosa si decida.  Io non so come possa uscire di casa la mattina, respirando gas e polveri, e a rientrarci serenamente la sera, la situazione che si aggrava di ora in ora. Non conosco una sola padrona di casa che accetterebbe il prolungarsi di una situazione simile. Si faccia prenotare i voli per le varie metropoli del mondo, vada a respirare un po’ di aria fresca a Parigi, Londra, New York,Si è perso già abbastanza tempo per l’Expo. C’è ben altro, adesso, di cui occuparsi. Senza paura, e senza più indugi. Chieda ai suoi pari che cosa hanno fatto e importi rapidamente le soluzioni più efficaci.