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Donne e Uomini, economics, Politica Ottobre 28, 2011

Donne, sì. Ma entro certi limiti

Quando si parla di curricula femminili eccellenti, fateci caso, si tratta di curricula che in genere garantiscono la perfetta “parità” con gli uomini. La laurea così, il master cosà, la carriera in azienda, un percorso maschile dato come neutro a dimostrare che quella donna non ha niente da invidiare a un uomo: anzi, quanto a titoli e bravura gli dà punti.

Il fatto è che quando si tratta di “fare entrare le donne” i criteri sono questi, e molta eccellenza femminile, molta differenza femminile -che non si misurano con il metro dei “gradi” maschili- resteranno tagliate fuori. Cacciata dalla porta, questa differenza non rientrerà dalla finestra. Quando si dice “fare entrare le donne”, si dovrebbe intendere invece fare entrare un altro modo di vedere le cose, e probabilmente un altro tipo di formazione e di curriculum. E invece sento spesso delle amiche magnificare questa o quella non per la sua differenza, ma per il suo ottimo livello di omologazione.

Il discorso è complicato, non so se sono riuscita a spiegarmi. Ci sto pensando mentre mi preparo a partecipare al convegno annuale della Fondazione Marisa Bellisario,  “Donne, economia e potere”, che si aprirà oggi alle 14 a Milano, Palazzo Clerici. Lì tra l’altro saranno presentati i mille curricula eccellenti selezionati dalla Fondazione in previsione della imminente rivoluzione nei board delle società quotate in borsa: nel giro di qualche mese, e per avvicinamenti progressivi, si arriverà a quel 30 per cento imposto dalla legge Golfo recentemente approvata.

Donne e Uomini, OSPITI Marzo 16, 2009

IL PIU' GRANDE FEMMINISTA

Terminato Il lunedì arriva sempre di domenica pomeriggio di Massimo Lolli, che qui vi avevo segnalato Confermo: eccellente lettura. Vi riporto qui un paio di brani.

“Io sono il più grande femminista nella storia dell’umanità. Sono per l’ascesa al potere delle donne. Nel mio infinitamente piccolo io sono solo contro tutti. Sono niente e combatto i titani. Sono solo contro i politici, le istituzioni nazionali, gli organismi internazionali, gli intellettuali organici che per garantire pari opportunità fra uomini e donne vogliono abolire le differenze tra i sessi. Io sono contro questa aberrazione. Io voglio pari opportunità fra uomini e donne e mantenere le differenze fra i sessi. Io voglio che le donne ascendano al potere, e rimangano differenti dagli uomini”.

“… Ogni donna vuole accanto a sé un uomo speciale. Gli uomini cercano donne qualsiasi, ecco perché cercano qualsiasi donna; Gli uomini sono profondamente democratici, per un uomo le donne sono tutte uguali. Le donne no, le donne non sono democratiche, le donne cercano uomini speciali”.

Io sono sempre molto grata agli uomini quando parlano delle donne senza infingimenti, senza preoccuparsi di blandirle, esponendosi nella loro nuda verità.


Archivio Ottobre 21, 2008

VERITA’ MASCHILE

Un uomo a me molto caro in vena di verità, una sera d’estate al ristorante. E’ così difficile, per loro, mi dice -più difficile che per noi donne- accettare che il tempo passa. “Voi avete la maternità. Per noi non c’è niente di così saldo a cui aggrapparci”. Un rampicante senza sostegno, ai quattro venti.. E noi invece, piantate nel nostro bizzarro baricentro extracorporeo, quelle nostre creature in giro per il mondo. Il loro imperioso dettato biologico: assicurare un futuro ai propri geni, spargendo più seme possibile in ogni terra fertile. E il nostro, invece, che si appaga di una semina o due, e del confortevole nido che gli si fa intorno.
Mi dice quell’uomo che vedere la propria compagna invecchiare –sempre bella, certo, sempre seducente, e sempre più elegante, con il grande charme dell’esperienza accumulata, ma via, diciamo le cose come stanno: infeconda- è una cosa dura da sopportare. Per loro, che pure a parità di charme e di esperienza restano fecondi come ragazzi. Sento empaticamente quello che dice. Cerco immaginare quello che prova, e mi pare di riuscirci. Dovrei arrabbiarmi, per questa dichiarazione di disparità. E invece no. Una grande, complice tenerezza mi invade.
Le ragazze abbronzate fanno il loro struscio serale, rilucenti di estrogeni. Gli uomini le guardano. Le guardo anch’io. Sono bellissime. Dovrei provare invidia per il loro intoccato splendore. Sento la loro trepidazione, invece. Le incertezze e le meraviglie della vita che le aspetta. La tenerezza si moltiplica. Sono tutte mie figlie.
Sarà che alla parità non ho mai creduto. Né alla simmetria, né ad alcuna forma di complementarietà. Siamo diversi, donne e uomini. Possiamo tutt’al più sperare di farci un po’ di buona compagnia, di stupirci e di poter sorridere per l’irriducibilità della nostra differenza.
Prendo al braccio il mio compagno, come per consolarlo. Passeggiamo verso uno strapiombo sul mare nero, le luci delle barche in rada. Le stelle ci guardano immote. Ne avranno per qualche altro miliardo di anni. Noi per molto meno.  Eppure ho molta tenerezza anche per loro. Mi sento madre anche delle stelle, questa sera.

(pubblicato su Io donna – Corriere della Sera il 18 ottobre 2008)