«Tremonti ha trovato un’idea sul Tfr per il raddoppio dello stipendio dei lavoratori» aveva detto Umberto Bossi all’indomani dell’approvazione della manovra. Poi ha chiarito: «Il Tfr in busta paga, prima che scompaia anche quello ». Conferma del ministro Roberto Calderoli: per «mettere liquidità nel sistema » circa il 7 per cento in più dello stipendio lordo.

Uno stipendio in più ogni anno. Una quattordicesima, per quelli che non ce l’hanno, o una quindicesima mensilità. Con l’auspicio che venga spesa in fretta, rimettendo quei soldi immediatamente in circolazione. Una specie di aumento di stipendio a nostre spese. Pochi, maledetti e subito. Al momento non è chiaro invece che cosa sarebbe del Tfr già accumulato.

Meglio averli già in tasca, quei soldi, che dover aspettare la pensione, soprattutto per chi è capace di amministrare i risparmi. Ma la logica è piuttosto discutibile: passa come un “regalo” del governo, mentre è solo l’autorizzazione a rompere prima il salvadanaio. Per spendere prima quello che c’è dentro.

Che cosa ve ne pare?

 

 

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