Riproduco qui la lettera di un sacerdote che dice una piccola cosa di buon senso.

“Gentile signora Terragni, ho letto, e condivido, quanto scrive ultimamente circa gli asili-nido.
Sono un sacerdote che opera nella città di Milano e vorrei se mi concede due minuti, provare a presentare alla sua attenzione un‘altra questione riguardante questa volta i bambini un po’ più grandi (anche se non so sia un problema reale o solo da me immaginato).
Ovunque il mese di maggio – e mi sembra in modo più accentuato a Milano – per i bambini e famiglie è ricco di appuntamenti non poco gravosi. Per questo ho cercato di anticipare ad Aprile le Prime Comunioni e posticipare ad ottobre le Cresime, anche se ovviamente non basta…
Ciò che mi colpisce, però, è vedere questi bambini che arrivano alla fine dell’anno scolastico stanchissimi e il lunedì successivo iniziare le attività estive (Grest in oratorio, campus nelle scuole e chi più ne ha più ne metta…).
Lei scrive che “l’interesse del bambino è sempre prioritario rispetto a quello di mamma, papà, datori di lavoro, educatori e così via”. In questo senso credo che i bambini hanno bisogno e dovrebbero, almeno per qualche giorno, svegliarsi più tardi, perdere tempo, “dimenticare” i ritmi frenetici e organizzati dell’anno e soprattutto dell’ultimo mese di scuola; invece alle otto di mattina eccoli lì pronti per nuove attività…(spesso appesantite dalla canicola estiva).
Capisco che quando i genitori lavorano – e oggi più che mai tale possibilità è una benedizione – i bambini non possono stare a casa da soli (non tutti hanno la fortuna di avere i nonni…); resta tuttavia il fatto che li vedo stanchissimi e hanno bisogno di riposo, di tirare un po’ il fiato.
Se bastasse sognare e un po’ di fantasia, mi piacerebbe pensare che in un mondo dove i genitori lavorano, fosse possibile spostare l’inizio del lavoro di un paio d’ore. Ma è una fantasia.
Come vede quindi non ho soluzioni, sollevo solo la questione che mi pare sia inerente “l’interesse del bambino”, felice poi di essere anche eventualmente smentito.
E chissà, magari parlandone qualche piccola soluzione si può escogitare.
Un cordiale saluto,

don Federico

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